Il 4 luglio scorso le Commissioni congiunte Prima e Terza del Senato hanno svolto la sesta riunione per esaminare il disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali. o minoritarie: un documento molto importante per il nostro Paese.

L’Italia con la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie si impegna all’applicazione di un numero ben preciso di misure di tutela, tra cui alcune considerate irrinunciabili, e deve all’atto della ratifica enunciare esattamente a quali lingue intende applicare quelle misure. La normativa nazionale( L.482/99 e la Convenzione quadro per la tutela delle minoranze nazionali )copre le disposizioni introdotte dalla Carta che non necessitano quindi di norme di adeguamento interno.

Un Paese fondatore del Consiglio d’Europa come è l’Italia deve dare l’esempio per una solerte esecuzione di questo importante strumento internazionale. Tra l’altro, il nostro Paese, prima ancora di ratificare la Carta, ne ha dato esecuzione con la legge n. 482 del 1999.ed il 21 giugno 2000 ha firmato la Carta, ma non ha ancora approvato lo strumento di ratifica.

La riunione del 4 luglio scorso è durata circa 20 minuti con l’ intervento anche del rappresentante del Governo il sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare, Barbara Degani. e se si esclude l’illustrazione da parte del relatore Sen Palermo di due emendamenti, che sono volti a elevare il livello di tutela – per il friulano e il sardo – in riferimento ai parametri definiti dalla Carta, si è conclusa con un nulla di fatto: Il presidente Casini, evidenziata l’esigenza di un chiarimento tra i diversi Gruppi politici sul provvedimento in esame, ha rinviato il seguito dell’esame congiunto ad altra seduta.

Va ricordato che questo disegno di legge d’iniziativa del senatore Palermo è stato presentato in data 22 aprile 2013, l’esame presso le Commissioni riunite è iniziato il 15 .febbraio. 2015 con presentazione da parte dei relatori del Disegno di legge. .per la 1ª Commissione il relatore Sen. Francesco Palermo e per la 3a il Sen. Carlo Pegorer.

Il 10 marzo 2015 è proseguito l’esame. E la Commissione conviene sulla proposta dei relatori di adottare il disegno di legge n. 560 come testo base per il seguito dell’esame.

Dal 28 aprile 2015 ai nostri giorni si susseguono tre riunioni in cui i Senatori di vari gruppi presentano alcuni emendamenti , a mio modesto parere, alcuni provocatori , che tendono ad allargare il numero delle lingue tutelate.

Trascorsi più di due anni il 17 maggio 2017 si riunisce la Commissione e si propone di fissare alle ore 17 di lunedì 22 maggio il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti al disegno di legge n. 560, adottato come testo base per il seguito dell’esame.

Il relatore Palermo sottolinea giustamente l’inopportunità di estendere eccessivamente il quadro delle lingue ricomprese nell’ambito di tutela della Carta europea. Il sottosegretario Bressa concorda con il senatore Palermo.

Malgrado queste precisazioni vengono proposti emendamenti in cui si ribadisce che l’Atlante mondiale delle lingue dell’UNESCO costituisca un punto di riferimento per l’identificazione puntuale delle lingue regionali da tutelare. E altri emendamenti che allargano il riconoscimento a tutti i dialetti regionali.

Io ritengo che vada superato l’impasse attuale Occorre divincolarsi da tattiche e controtattiche, in emendamenti spostati come fanti, nelle intuizioni formidabili degli strateghi del comma bis attorno a cui la democrazia si sposta o si blocca .

Al fine di accelerare la procedura conviene che i presidenti delle Commissioni insistano su un testo concordato in particolare sulle questioni riguardanti ila lingua sarda e la friulana. Appare logico che l’applicazione di tale norma di legge per le altre minoranze, che appare comunque inderogabile, non potrà non tenere conto della concentrazione numerica e territoriale delle minoranze e quindi garantire servizi più sostanziosi proprio a friulani e sardi.

Penso che la proposta abbia raggiunto, dopo oltre 17 anni di discussione un livello di maturazione tale da poter essere velocemente licenziata.”

Il  governo poi deve essere più presente nel seguire la discussione della ratifica e deve decidere chi dovrà seguire l’iter parlamentare della legge. E’ pericoloso che per il Governo si presenti sempre uno a caso(come è successo nella passata legislatura ..sottosegretario esteri, affari regionali, comunicazioni…), magari sempre un sottosegretario diverso.

Io proporrei il Sottosegretario Bressa come rappresentante , per il Governo, visto la carica che ricopre. e la sua competenza in materia.

Seguendo la discussione appare evidente il tentativo ostruzionistico di alcuni Parlamentari( che fanno il loro mestiere) mi riferisco ai parlamentari della Lega , che con emendamenti paralleli frenano l’iter dei lavori, oppure Parlamentari che continuano nel tentativo di aggiungere alle 12 lingue di minoranza le i dialetti delle regioni d’Italia.

Ma non si comprende la strategia di parlamentari della maggioranza che presentano un emendamento, che prevede l’inserimento, nel testo, l’Atlante mondiale delle lingue in pericolo, redatto dell’UNESCO, ovviamente un senatore della Lega prontamente chiede di sottoscrivere l’emendamento

Mi sembra che l’obiettivo dell’intervento normativo è rafforzare la protezione delle lingue che attualmente sono scarsamente o per nulla tutelate. Pertanto, correzioni radicali del testo potrebbero avere effetti controproducenti, e inficiare l’efficacia stessa del provvedimento.
Talvolta si ha l’impressione che da parte di alcuni Parlamentari si voglia sabotare la ratifica oppure tentare di raggranellare qualche voto presso gli elettori.

Esistono tre voluminosi dossier redatti dagli Uffici del Senato, contenenti le discussioni che in ben 17 anni si sono svolti nelle due Camere. Nel corso delle ultime tre legislature, XIV, XV e XVI, nelle quali è stata discussa ampiamente ed approfonditamente tutta una serie di questioni ma non si è mai riusciti a concludere l’iter legislativo, nonostante si sia cercato ogni volta di trovare un accordo su un testo.

Esiste una letteratura in proposito eppure seguendo il dibattito, sembra di assistere ad uno spettacolo non proprio coerente con l’importanza della questione in gioco. I relatori Palermo e Pegorer ,come noto il primo è un riconosciuto esperto in materia in tutta l’Europa, ed il secondo friulano, hanno mostrato la massima disponibilità ad accogliere emendamenti coerenti con la prospettiva della Carta.

Per evitare un fallimento anche in questa legislatura ci affidiamo al gruppo di Senatori , soprattutto della maggioranza veramente coscienti del valore della ratifica affinché si intervenga presso i presidenti per una accelerazione dell’iter. e per licenziare al più presto il provvedimento.

Va sottolineato il grave ritardo nell’espletamento delle procedure di ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, che a mio avviso non dovrebbe essere accresciuto da apprendimenti conoscitivi, preferendo eventualmente concludere l’iter anche senza norme aggiunte, come previsto nella proposta di legge 560.

Noi soci del Comitato Nazionale Federativo Minoranze Linguistiche d’Italia(CONFEMILI) fiduciosi. continueremo a seguire i lavori.