Gentili presidenti Canu e Maieli, signori assessori, gentile consigliere e consiglieri, 

vi confesso che nei diciotto mesi di duro lavoro che abbiamo alle spalle nella Fondazione Mont’e Prama qualche volta abbiamo pensato e sperato che si parlasse di noi in Consiglio regionale. 

L’auspicio era che il nuovo metodo lavoro adottato, trasparente e complesso, venisse notato e riconosciuto, apprezzato ed esportato ad altre realtà che da troppo tempo attendono un cambio di passo.

Invece, perché siamo qua? La Fondazione viene rappresentata da certa stampa come se fosse non solo sul banco degli imputati ma davanti a un patibolo, al cospetto di giudici severi che hanno già emesso la loro sentenza.

Siamo qua per gli effetti di una campagna di stampa mirata, che ha puntato il bersaglio in maniera coordinata e le cui suggestive rappresentazioni sono state forse scambiate da taluno per verità dimostrate e intangibili. E dunque abbiamo assistito a una sequela di accuse: buchi di bilancio, ammanchi, terremoti, spese pazze, magna magna, chiamate all’arresto immediato e mille altre farneticazioni. Il tutto basato su rappresentazioni documentalmente e fattivamente false, da commentatori che hanno dimostrato di non conoscere la legislazione vigente in materia di appalti e le elementari regole di contabilità pubblica.

Accuse che vengono rivolte a un ente che – allo stato – può contare su tutti i documenti di bilancio e di autorizzazione alla spesa approvati dal Consiglio di amministrazione entro i termini stabiliti da legge, tutti con parere positivo dei revisori dei conti nominati dal Ministero delle Finanze, dal Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna.

Hanno persino voluto provare a sporcare la mia personale immagine, attribuendo a me il coinvolgimento in alcuni affidamenti di un singolo imprenditore sardo. Che, casualmente, negli ultimi dieci anni ha svolto, come tutti sanno, con le sue aziende molteplici incarichi per la pubblica amministrazione: da Aspal a Ats, dagli assessorati regionali agli enti strumentali, dalle Unioni dei Comuni ai singoli enti locali, dai Gal alle Province, dalle università ai centri di ricerca. E che, pensate, sin dal 2017 (quattro anni prima della nascita della Fondazione) è destinatario dell’incarico per la progettazione e l’allestimento della nuova ala del museo di Cabras.

Sono dunque grato al Consiglio per avermi convocato, spero per avere un quadro della situazione più rispondente alla verità di quello suggestivamente rappresentato, in maniera coordinata, da alcuni organi di cattiva stampa.

La mia relazione tecnica, prima di sottopormi alle vostre domande, sarà dunque un inquadramento delle vicende per come cronologicamente e documentalmente si sono svolte, si stanno svolgendo e si svolgeranno.  

Gli attacchi dalla Fondazione originano da un assunto: “Spendono troppo e male in promozione, non fanno niente per curare i siti archeologici, che risultano abbandonati a se stessi.

La prima parte della mia ricostruzione si occuperà dunque di dimostrare ciò che in appena 14 mesi una Fondazione che partiva da zero, senza fondi, senza una sede, senza dipendenti, senza esperienza, è riuscita a fare, programmare e realizzare. Senza tema di smentita si tratta di una esperienza che nessun altro ente pubblico o partecipato dalla Regione è riuscito a fare negli ultimi trent’anni.

Partiamo dalle date, che ci possono aiutare a mettere dei punti fermi.

1 luglio 2021  

La Fondazione Mont’e Prama viene costituita da Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Cabras.

Settembre 2021

La Fondazione attiva interlocuzioni istituzionali con Soprintendenza ABAP di Cagliari, Museo Archeologico di Cagliari, Assessorati regionali e Centro regionale di Programmazione. 

6 dicembre 2021

La Fondazione ottiene dalla Prefettura di Oristano il riconoscimento giuridico e l’iscrizione nel Registro delle Persone Giuridiche Private. Da quella data può iniziare le sue attività.

Grande Progetto Mont’e Prama: convenzione di dicembre 2021 con CRP – RAS

15 novembre 2021

Dalle interlocuzioni con la Soprintendenza ABAP di Cagliari, il Centro regionale di Programmazione e il Comune di Cabras nasce la proposta del Piano “Grande Progetto Mont’e Prama”, che la Fondazione, in attesa del riconoscimento giuridico, propone alla Regione Autonoma della Sardegna. 

Contiene progetti finalizzati alla messa in sicurezza e infrastrutturazione dei beni a essa affidati, compresi nel Parco archeologico naturale del Sinis: il sito archeologico di Mont’e Prama, l’antica città di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore, l’antica torre di San Giovanni, il Museo civico “Marongiu” di Cabras.

Per la ricerca: il completamento del restauro delle statute di Mont’e Prama e nuovi scavi nello stesso sito.

Per marketing e comunicazione: partecipazione a eventi e fiere, organizzazione di eventi e fiere, campagne pubblicitarie.

18 dicembre 2021

La Regione Sardegna – con delibera di Giunta, a valere sul periodo 2021/2024 – finanzia il “Grande Progetto Mont’e Prama” con dodici milioni di euro (otto milioni per opere pubbliche, due milioni per ricerca, due milioni per marketing e comunicazione), assegnando al Centro regionale di Programmazione il coordinamento dello stesso. Negli otto milioni previsti per le opere pubbliche, ci sono due milioni per il sito archeologico di Mont’e Prama, per il quale (già nel 2019) la stessa Regione aveva assegnato al Comune di Cabras un finanziamento di 500 mila euro per gli espropri dei terreni appartenenti ai privati.

27 dicembre 2021

Il Centro regionale di Programmazione e la Fondazione Mont’e Prama firmano la convenzione che regola il progetto. Al suo interno ci sono il cronoprogramma e le prescrizioni procedimentali che la Fondazione si impegna a seguire, sottoponendosi a un periodico monitoraggio delle attività.

Gennaio-marzo 2022

La Fondazione Mont’e Prama costituisce la sua Area tecnica, assumendo – in regime di distacco e comando – un dirigente della Pubblica Amministrazione (l’ingegner Alessandro Girei). Inoltre, a seguito di selezione (pur non essendo obbligata, in quanto soggetto a partecipazione esclusivamente pubblica ma iscritto al Registro delle Persone Giuridiche Private) individua altri due professionisti. Subito dopo si accredita all’Anac e apre Cup e Cig dei progetti finanziati dalla RAS.

Aprile-giugno 2022

La Fondazione affida tutti gli incarichi progettuali previsti dalle schede d’intervento dei lavori pubblici. Per il sito di Mont’e Prama i progetti sono tre: 1) Recinzione del sito, rete elettrica e illuminazione, videosorveglianza; 2) Area servizi; 3) Musealizzazione.

Per i primi due elaborati viene affidato l’incarico ad altrettanti professionisti, per il terzo si decide di procedere con un Concorso internazionale di idee, provando a ottenere un numero consistente di progetti innovativi, capaci di valorizzare l’area.

Luglio-settembre 2022

Ai primi di luglio il Comune di Cabras, che non ha ancora formalmente passato il Museo civico alla Fondazione, nonostante le previsioni dell’Atto costitutivo, completa la parte esterna decorativa della nuova ala in costruzione dal 2018, che dovrà ospitare l’intero complesso di Mont’e Prama, con il ritorno delle statue e i modelli di nuraghe da Cagliari. Assicura che entro i primi mesi dell’anno 2023 i lavori dovrebbero essere conclusi e il passaggio alla Fondazione perfezionato.

Mentre i progettisti sono al lavoro, ci si concentra sulla questione delle aree di Mont’e Prama sulle quali eseguire i lavori. Sul mappale 1588, appartenente alla Arcidiocesi di Oristano, l’unico fino ad aprile 2022 sul quale erano state ritrovate le statue, grava un vincolo monumentale totale. Significa che allo stato la Fondazione non ha titolo giuridico, nemmeno per accedervi. Sui terreni circostanti – circa undici ettari – da ottobre 2021 grava la dichiarazione di interesse pubblico decretata dal Ministero della Cultura. Significa che il Comune di Cabras – utilizzando il finanziamento RAS del 2019 – in qualsiasi momento può procedere con l’esproprio e trasferire alla Fondazione i terreni in concessione d’uso, come previsto dall’Atto costitutivo. 

Nelle more, la Fondazione attiva contatti con l’Arcidiocesi di Oristano per ottenere il mappale 1588 in concessione d’uso, assumendo il titolo giuridico per operare almeno in quell’area.

Ottobre-dicembre 2022

Il 4 ottobre giunge al termine la selezione per l’individuazione del primo Direttore della Fondazione, necessario per l’avvio dei programmi di ricerca (restauro e scavo), con la dottoressa Nadia Canu che prende servizio.

La fase progettuale avanza e a novembre – dopo il confronto con la Soprintendenza ABAP di Cagliari e tutti gli enti interessati – l’elaborato per la sostituzione dell’intera rete perimetrale dell’antica Città di Tharros viene consegnato all’Area tecnica della Fondazione. Il preliminare viene approvato dal Cda della Fondazione e viene inviato agli enti interessati per i pareri obbligatori, prima della fase finale del procedimento di approvazione del progetto.

Arrivano anche i preliminari per il nuovo Centro Servizi di Tharros e per l’ipogeo di San Salvatore. Su Mont’e Prama si registra una situazione di stallo, in quanto le incertezze sui tempi dell’esproprio a la classificazione urbanistica delle aree rendono difficoltoso il lavoro dei progettisti.

A novembre la Fondazione conclude l’accordo con l’Arcidiocesi, che assume lo status di socio partecipante e conferisce in uso il mappale 1588. La Fondazione acquisisce così il titolo giuridico per realizzare il suo primo intervento a Mont’e Prama. 

La Fondazione vince il bando PNRR sull’accessibilità ai luoghi e ai siti della cultura, ottenendo la quota massima di finanziamento (2,5 milioni di euro), con un progetto su Tharros.

A fine dicembre, preso atto che risulta impossibile, a causa del mancato esproprio, seguire il cronoprogramma per la parte dell’Area servizi di Mont’e Prama, si concorda con il CRP di riprogrammare quelle somme sugli interventi in corso Tharros. Nel frattempo scade il termine per la presentazione degli elaborati che partecipano al Concorso internazionale di idee per la musealizzazione del sito archeologico di Mont’e Prama.

La Fondazione ha promosso da già da ottobre l’istituzione di un tavolo tecnico con Soprintendenze, Museo archeologico di Cagliari e Segretariato del MiC in Sardegna per la ricostituzione dell’intero complesso statutario di Mont’e Prama a Cabras, per l’avvio di una nuova campagna di restauro dello stesso e per il coordinamento delle campagne di scavo. Il tavolo si riunisce a Cagliari e a Cabras e getta le basi per una nuova inventariazione dei beni, la riapertura del centro restauro di Li Punti e l’avvio di nuove ricerche a Mont’e Prama.

Gennaio-febbraio 2023

Il progetto definitivo-esecutivo per la sostituzione dell’intera rete perimetrale dell’antica città di Tharros ottiene tutti i pareri necessari, viene approvato dal Cda e mandato in appalto dall’Area tecnica. I lavori dovrebbero partire entro la fine del mese di febbraio e concludersi entro la primavera.

Il Cda, su proposta della direttrice Canu, nomina la commissione giudicatrice per il Concorso internazionale di idee sulla musealizzazione di Mont’e Prama e approva il piano per la richiesta al Ministero della Cultura di due concessioni di scavo a Mont’e Prama e Tharros, da realizzarsi attraverso equipe che saranno costituite in collaborazione con le università di Sassari e Cagliari.

Vengono consegnati all’Area tecnica i progetti definitivi-esecutivi per la realizzazione del nuovo Centro servizi di Tharros e per i lavori di messa in sicurezza e restauro dell’ipogeo di San Salvatore, oltre che il preliminare per rifacimento della recinzione, infrastrutturazione e videosorveglianza del sito archeologico di Mont’e Prama.

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La conseguenza diretta della falsa rappresentazione circa una presunta inerzia della Fondazione sul fronte della gestione e della valorizzazione dei siti è l’assunto che si è speso troppo e male in comunicazione e promozione. Un vorticoso gioco delle tre carte ha mischiato programmi diversi e letto malevolmente documenti che raccontano l’esatto opposto di ciò che è stato prospettato. Anzitutto occorre distinguere ciò che la Fondazione fa con fondi propri – per i quali risponde unicamente ai propri soci – e ciò che fa in collaborazione o per conto di altre istituzioni. Occorre ricordare che agisce non solo per la promozione dei Giganti di Mont’e Prama ma dell’intero Parco archeologico naturale del Sinis, del quale fanno parte anche l’antica città di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore, la torre costiera di San Giovanni e il museo civico di Cabras. Luoghi nei quali nel corso del 2022 sono stati staccati 133.000 biglietti, a fronte dei 3.000 visitatori medi annuali dei siti archeologici gestiti in Sardegna. Risulta fantasiosa la strampalata teoria del “Cosa stanno promuovendo, se la nuova ala del museo non è finita e il sito di Mont’e Prama non è visitabile?”-

Siccome siamo qua perché si è cercato di accusare la Fondazione di “spese pazze” in occasione della recente edizione dell’expo regionale Archeologika, ecco qua una puntuale ricostruzione di chi, cosa, come, dove e perché.

Convenzione ex articolo 15 delle legge 241/90 con l’assessorato regionale al Turismo

Novembre 2021 

Preso atto di quanto previsto dagli articoli 2 e 3 dello Statuto della Fondazione, circa la realizzazione di programmi relativi alla promozione turistica dei beni culturali che costituiscono il fondo di dotazione all’interno del Parco archeologico naturale del Sinis, e considerato che i Giganti di Mont’e Prama possono costituire un traino per la promozione dei beni archeologici dell’intera regione, vengono avviate interlocuzioni con l’assessorato regionale del Turismo, per sviluppare programmi comuni.

15 dicembre 2021

Viene firmata la convenzione di cui sopra, attraverso la quale l’Assessorato del Turismo e la Fondazione si impegnano a realizzare progetti comuni. La RAS mette a disposizione del progetto, riprogrammando fondi non spesi nel corso del 2021, la dotazione di 2,8 milioni di euro, da spendere obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2022 e da rendicontare entro il 28 febbraio 2023.

31 gennaio 2022 

Viene firmato il progetto esecutivo concordato dalle parti: nello specifico la Regione inserisce i programmi che già aveva realizzato o programmato negli anni precedenti relativi alla promozione turistica dei beni archeologici della Sardegna (organizzazione dell’expo Archeologika, partecipazione alle fiere di settore TourismA di Firenze e BMTA di Paestum, realizzazione di una guida turistica archeologica regionale, programmi relativi a investimenti in comunicazione e realizzazione di un Visitor Centre presso l’immobile regionale dell’ex Manifattura tabacchi) mentre la Fondazione propone l’organizzazione del primo Festival internazionale dell’archeologia, la realizzazione di due mostre fotografiche itineranti – in collaborazione con Anci Sardegna e Fasi – e la stampa di una rivista specializzata, denominata “archeomagazine”, da utilizzare come strumento di divulgazione e promozione. Per ogni singola azione vengono esplicitati – in termini di dettaglio – i campi e le modalità di intervento, il budget a disposizione per ogni singola azione, stabilendo così in fase di prima programmazione la congruità degli interventi e le modalità di realizzazione degli stessi.

La realizzazione del progetto  

Viene costituita l’Area amministrativa e finanziaria della Fondazione, che già poteva disporre di una dirigente della Pubblica amministrazione in comando e distacco dal Comune di Cabras, la dottoressa Maria Sofia Pippia, e attraverso una selezione (pur non essendoci obblighi, in quanto soggetto a partecipazione esclusivamente pubblica ma iscritto al Registro delle Persone Giuridiche Private) vengono individuate tre figure specializzate che gestiranno tutte le procedure relative al programma.

Vengono avviate e programmate tutte le attività.

Tra queste la più complessa è quella relativa all’Azione A (expo Archeologika), per la quale è stato destinato il 30% del budget della convenzione.

Archeologika è un format di proprietà dell’assessorato regionale del Turismo, che lo ha realizzato per la prima volta nel novembre 2021, all’interno di una convenzione ex articolo 15 della legge 241/90 con la Camera di commercio di Cagliari e Oristano.

L’evento, della durata di tre giorni, si svolse presso la Fiera campionaria di Cagliari e poté contare su un budget di un milione di euro, lo stesso messo a disposizione per l’edizione 2022.

Il format venne concepito sul modello delle fiere di settore che da anni si svolgono già nella Penisola: stand espositivi messi a disposizione degli operatori, monitor e scenografie, aree immersive e momenti convegnisti. 

Nel 2022, con il programma che viene inserito dall’Assessorato nella convenzione con la Fondazione, il format viene confermato. Nello specifico, nel progetto del 31 gennaio 2022, come impostato in autonomia dall’Assessorato Regionale del Turismo, vengono individuate le seguenti aree di intervento: 1) progettazione (60.000 euro più Iva); 2) realizzazione e allestimenti (417.700 euro più Iva); 3) attività convegnistica (150.000 euro più Iva); 4) ufficio stampa e promozione (40.000 più Iva); 5) streaming degli eventi (20.000 euro più Iva); 6) organizzazione di workshop B2B (81.962 euro più Iva); 7) educational e press tour (50.000 euro più Iva).

Si tratta di  aree di intervento e di somme, lo si ribadisce, appositamente indicate e definite dagli Uffici regionali non della Fondazione.

La realizzazione del progetto, nei ristrettì ambiti concessi, è stata quindi affidata alla Fondazione ed è stata posta sotto il coordinamento dell’Area 4 della Fondazione (Marketing e comunicazione), coordinata ad interim dal presidente Anthony Muroni. Per la parte relativa agli affidamenti viene delegata, quale Responsabile Unico del Procedimento, la dott.ssa Maria Sofia Pippia, responsabile delle Aree 1 e 2 (Servizi finanziari e Servizi amministrativi) della Fondazione.

Con atto di indirizzo assessoriale regionale viene stabilito che l’edizione 2022 di Archeologika dovrà essere organizzata presso la Passeggiata coperta presso il Bastione Saint Remy del Comune di Cagliari.

Archeologika – deve essere chiaro – non attiene solo alla promozione dei giganti di Monte Prama ma riguarda e interessa la promozione di oltre 60 siti archeologici dell’intera Sardegna.

In questi termini Fondazione, delegata all’organizzazione di tale importante evento, avvia l’iter organizzativo, partendo ovviamente dalla progettazione (cfr. sopra punto 1).

Il RUP individua il progettista e con esso stipula contratto e convenzione. Si tratta di professionista qualificato e di indubbia competenza. Il RUP applica pedissequamente quanto statuito dal Codice dei contratti pubblici e dalla legge 120/2020 denominata “Semplificazioni”.

Una volta individuato il progettista, seguendo il percorso indicato dal Progetto definitivo firmato in data 31 gennaio 2022 – (Azioni congiunte Fondazione/assessorato: “Verranno condivise le attività relative alla fase progettuale della manifestazione, degli spazi/allestimenti e delle attività” e “Si eseguiranno dei sopralluoghi per verificare lo stato delle aree individuate, al fine di giungere all’approvazione definitiva congiunta degli spazi e allestimenti dedicati all’evento”; Azioni/attività dell’Assessorato: “verrà fornito supporto durante gli allestimenti degli stand/spazi e delle dotazioni tecnologiche, mediante incontri, verifiche sul campo, briefing online e in presenza”) -alla metà del mese di febbraio venne eseguito un sopralluogo alla Passeggiata coperta alla presenza del progettista stesso, dell’Assessorato e di personale incaricato dalla Fondazione.

In questa sede vengono rappresentate al tecnico le esigenze che al meglio assicureranno la riuscita della manifestazione: dotare la Passeggiata coperta di installazioni capaci di valorizzare Archeologika e, quindi, i siti sardi nella medesima fascia e con lo stesso livello di esposizione già previsto da parte dei principali eventi nazionali, assicurando uno spazio autonomo a ognuna delle società di gestione dei siti archeologici in Sardegna, individuando (nello spirito delle disposizioni del Ministero del Turismo, che favoriscono l’utilizzo di materiali eco- compatibili) soluzioni che coniugassero il principio del riutilizzo a quello della scenografia rappresentativa del mondo dell’archeologia, dotando ogni stand di adeguate dotazioni tecnologiche  (nello specifico almeno un monitor in cui trasmettere dei video con i siti archeologici del singolo territorio) e individuando le aree in cui realizzare i convegni e i momenti di pausa.

A seguito del sopralluogo il progettista – in data 29 aprile 2022 – ha consegnato una prima proposta di allestimenti, realizzazione e organizzazione che, all’esame del RUP, è risultata superare il budget assegnato all’azione dal Progetto esecutivo del 31 gennaio 2022. Dopo aver segnalato la circostanza all’Assessorato, tramite due distinte comunicazioni, la Fondazione ha respinto il progetto, chiedendo un ridimensionamento dello stesso all’interno dei parametri stabiliti dalla convenzione. La nuova e definitiva versione, perfettamente aderente alle previsioni iniziali, è stata sottoposta all’Assessorato. Una volta ottenuta la presa d’atto, il capitolato di spesa previsto all’interno del progetto è diventato operativo e a quello il RUP della Fondazione si è strettamente, e obbligatoriamente, attenuto, procedendo con gli affidamenti, attenendosi pedissequamente a ciò che è stabilito dal Codice degli appalti, così come ribadito e ampliato dalla legge 120/2020, denominata “Semplificazioni”, attribuendo incarichi a soggetti qualificati e, ove possibile, richiedendo anche offerte, al ribasso, migliorative per l’Amministrazione.

Giova precisare che – a norma della legge 241/90 – la Fondazione ha trattenuto per le spese sostenute in applicazione della quota minima del 5%, mentre altre realtà destinatarie di analoghi accordi (UnionCamere o Cipnes, per fare due esempi) hanno applicato tariffe che variano fra il 15 e il 20%. In sostanza, se Archeologika 2022 è costata un milione, alla Fondazione sono rimasti 50.000 euro, se Archelogika 2021 è costata un milione, alla UnionCamere sono rimasti 150.000.

La manifestazione si è regolarmente svolta nell’ottobre del 2022: pur essendo organizzata dalla Fondazione Mont’ Prama, come detto, non ha promosso esclusivamente il Parco archeologico naturale del Sinis ma ha ospitato 45 società di gestione di 63 siti archeologici, operanti in altrettanti Comuni sardi, ognuna con uno stand espositivo a essa dedicato. I momenti convegnistici sono stati 17 e hanno visto alternarsi 60 relatori e relatrici, mentre i visitatori stimati sono stati dodicimila, nell’arco dei tre giorni di manifestazione.

Credo che questa ricostruzione, interamente basata sui documenti che vi consegno, faccia luce sulle modalità gestionali della manifestazione, completamente diversi da quelli che sono stati malevolmente e inspiegabilmente fin qui rappresentati da certa cattiva stampa.

Altra cosa è la scelta politica di fare la manifestazione, di quale budget dedicargli e di quali spese indicare come congrue: come dimostrato, non si tratta di scelte che ha fatto, o poteva fare, la Fondazione da me presieduta.

Grazie a tutte e tutti per l’attenzione e per l’opportunità data.