Dopo aver guidato per 2600 chilometri in due settimane, fra la Spagna e il Portogallo, stamattina mi sono messo nei panni di un turista arrivato per la prima volta in Sardegna, sbarcato insieme a me dalla nave Grimaldi Barcellona-Porto Torres.
A proposito: ottimo servizio, se rapportato al concorrente Tirrenia, assistito dall’Italia con 72 milioni l’anno. Ottimo rapporto prezzo/prestazione e niente da lamentare.
I panni del turista, dicevo. Si scende dalla nave e agli occhi del visitatore che scopre la Sardegna per la prima volta si dispiega una visione che sembra uscita dalla disastrata Indastria post terza guerra mondiale del “Conan” di Myazaki.
Un deserto di incuria e abbandono, un qualche cartello con indicazioni turistiche sulle cose da vedere a Porto Torres che scompare al cospetto dei ruderi industriali che offendono tutti e cinque i sensi in un porto senza servizi, che sembra dimenticato da Dio e dagli uomini.
Si prosegue e l’impressione sembra la stessa: si è sbarcati in un luogo arretrato e abbandonato a se stesso. Come definire altrimenti la bretella stradale che connette l’approdo (chiamarlo Porto sarebbe davvero troppo) con la statale 131, direzione Cagliari? Gradini longitudinali, buche, asfalto sconnesso, segnaletica assente, erbacce che invadono la sede stradale.
E che dire della superstrada? Niente di così abbandonato è stato certamente visto da chi scrive nemmeno nelle zone più povere di Portogallo e Spagna. Immaginiamo il turista di cui sopra, al cospetto con strettoie, voragini e indicazioni pressoché assenti.
C’è un’emergenza e qualcuno si vuole fermare? Tra Sassari e Macomer le aree di sosta attrezzate si contano sulle mani di un mutilato. Niente a che vedere con la penisola iberica: ogni 20 chilometri un rifornitore con bar e supermercato ma anche aiuole e un piccolo parco dotato di panchine, tavoli, rubinetti e cestini della spazzatura mai colmi. Forse perché qualcuno ogni paio d’ore li svuota.
Tra Sassari e Macomer non mancano però le piazzole di emergenza: al loro confronto, in queste settimane, la discarica di Monte Muradu è un Eden. C’è di tutto: bottiglie, pannolini, batterie di auto, etc etc. Mancano i cestini, anche se qualcuno volesse seguire un’educazione improntata al civismo e al rispetto di sé e degli altri.
Se da Macomer il turista volesse poi proseguire sulla provinciale per Santu Lussurgiu, per ipotesi, alle strade abbandonate e alle discariche in cunetta aggiungerebbe un’altra visione, bella e maledetta.
Decine di chilometri di boschi che costeggiano la strada in cui la pulizia del sottobosco è un lontano ricordo. Le fasce parafuoco invase da erbacce e combustibile. Tanto che, immaginiamo, il turista di cui sopra – notando i 42 gradi di temperatura denunciati dal cruscotto dell’auto – si stupirà non degli incendi di questi giorni ma di come un gigantesco è disastroso rogo non si sia già portato via tutto.
Certo, poi magari il turista è andato in spiaggia a Mandriola o a Tentizzos e ha trovato il paradiso. Oppure ha mangiato a Santa Rughe o da Borello o a Su Gologone o da Cenceddu, e ha trovato il paradiso. Magari ha dormito a Baia del porto o a Sa Muvara, e ha trovato il paradiso.
Ma nessuno, immaginiamo, potrà togliergli la percezione dei suoi cinque sensi, durante i trasferimenti.
Pensate ai vostri viaggi all’estero e cercate di fare mente locale su quel che vi ha impressionato in positivo o in negativo. Poi cercate di mettervi nei panni di quel turista anche a voi.
È questa la Sardegna che meritiamo? È questa la Sardegna che vogliamo continuare a costruire?
Io dico che serve una visione diversa. Un futuro diverso, fatto di investimenti in servizi, in bellezza, in sicurezza, in armonia. Tutto questo migliorerebbe la nostra qualità della vita e quella dei nostri ospiti. Ci renderebbe competitivi e moderni, ci farebbe vivere in una Sardegna più giusta e più bella.
vivo in Provincia di Oristano e sono straniera…lavoro nel turismo ed ho a che fare proprio con quei turisti di cui mi parli e che con un certo imbarazzo mi fanno notare proprio questo che hai appena descritto…e io mi vergogno perche mi sento ormai parte della Sardegna e non so cosa rispondere 🙁 Mi vergogno perche’ devo dare loro ragione… oggi ero a Sassari…e mentre passavamo sulla 131 guardavo fuori dal finestrino (guidava mio marito) e gli dicevo proprio…che mi sembra di vivere in un posto da terzo mondo…l’erba secca invadeva la corsia…la spazzatura ovunque…una gran tristezza mi coglieva per questa splendida isola…e non so come porre rimedio… Io a Zerfaliu (vivo fuori paese) da anni faccio la raccolta differenziata… ma ogni settimana vengo puntualmente saltata dalla ditta appaltatrice di turno… proprio tra mercoledi e oggi toccava a vetro e lattine e secco ossia indifferenziata… i secchi e il sacchetto sono ancora li…lungo la strada…dimenticati da Dio e dalla ditta 🙁 mando mail…chiamo numeri verdi che non rispondono perche la mailbox e’ piena… vado dal Sindaco…che mi dice…comprendo ma non so che fare :O ecco questo e’ quello che succede
Dire che hai ragione è banale, l’incuria e la maleducazione è sotto gli occhi di tutti e regna sovrana e li rifiuti abbandonati per strada si collocano in entrambe le succitate categorie.
Ora faccio una considerazione politicamente scorretta , ma ritengo che da quando hanno introdotto il ritiro dei rifiuti porta a porta le campagne e i bordi delle strade sono stati ridotti in discariche ;
Non avevo mai visto una tale quantità di rifiuti a bordo strada!
È evidente che il sistema così come lo hanno impostato non funziona !
Con i cassonetti differenziati ognuno liberava la propria casa dai rifiuti e il servizio di Nettezza Urbana lo raccoglieva negli orari che gli pareva;
Ora ,dove hanno la sfortuna del ritiro Porta a porta devi riempire una stanza con i rifiuti in attesa della giornata giusta e sperando che non te la lascino davanti all’uscio perché non hai fatto bene i compiti.
Se devi partire che fai?
Se sei ammalato e quindi impossibilitato quel giorno che fai? ecc ecc
Con terrore ho letto che questa barbarie arriverà anche a cagliari ..
Troveremo la mondezza fra le dune del pietro?
Esattamente la stessa impressione che ho ogni anno dopo le vacanze in Germania, Polonia, Olanda e Svizzera.
Stesse parole che rivolgo a mia moglie ogni anno dopo la percezione di arretratezza e trascuratezza rientrando nella nostra terra.
Bisogna investire per avere un ritorno. Qui non si investe da decenni. Un vero peccato con le bellezze naturalistiche e selvagge che gli altri stati si sognano.
Saluti
Nicola
Ci caschi in continuazione , investimenti in servizi, e cambiare la testa al tuo popolo, no?
Investimenti in servizi, cambiare testa no?
Sono una sarda che vive da 43 anni in provincia di Monza e rientro varie volte durante l’anno. Concordo anch’io su quanto ha scritto. Mai come negli ultimi anni si sono visti i cigli delle strade colmi d’immondizia di ogni genere. Per non parlare dei paesi dove nelle strade si trova di tutto dal pacchetto di sigarette alle lattine ,brik dei succhi di frutta ai gratta e vinci. Tutto cio’ lo vedi d’estate,quando l’isola viene frequentata dai turisti, ma lo vedi anche in inverno quando questi sono assenti. Lo puntualizzo in quando e’ solito accusare il povero turista dello scempio. Mi chiedo dove sia andato a finire il senso civico. La scusa e’ sempre la solita mancano i cestini ma se uno vuole può ovviare . Credo che le persone che hanno a cuore il proprio paese e senso civico attuano di buon grado le norme della raccolta differenziata perche’ e’ solo differenziando che la nostra terra non sarà sommersa dai rifiuti. Ho notato anche che le varie scuole attuano le giornate ecologiche ma una sola giornata non basta…deve esserci l’esempio costante da parte delle famiglie nell’educazione al senso civico….che purtroppo ho spesso constatato che manca in quanto sono esse stesse di cattivo esempio
Come viene detto nel commento che ho letto anche per me la Sardegna e’ molto piu’ sporca da quando esiste il servizio di nettezza urbana PORTA a PORTA!:Vivo in una cittadina, Tempio Pausania, e nelle aree cosiddette ..verdi fioriscono al posto dei fiori lattine bottiglie e ogni genere di altra spazzatura che sembra persino buttata li’…intenzionalmente!! Inoltre nelle strade extraurbane non sono presenti zone con cassonetti o cestini dove il turista che vi transiti possa eventualmente buttare i suoi rifiuti nei periodi estivi. Si accusano i cittadini di incivilta’, si attende e pretende che …diventino civili ma….si farebbe prima a rimettere anche nelle varie zone i VECCHI CASSONETTI!!!!!
Semus séculos allenados a istare in terra nostra che in terra de neune, comente cheret sa menzus ‘educatzione’ a sa dipendhéntzia, faghindhe a gara a chie la podet prus fàghere e lassare fàghere a muntonarzu, comente faghent cudhos chi la leant che cosa anzena e no timent de l’imbrutare cun donzi pesteria (pro nos dare ‘lavoro’!!!). Bídere Sarroch, Portudurres, Portovesme, ‘poligoni di tiro’ e gai sighindhe.
It’est sa dipendhéntzia si no a ispetare chi bi pessent sos àteros a nois?
Sa menzus ‘educatzione’ generale a sa irresponsabbilidade. Sos ‘políticos’ dipendhentistas bi sunt in prenu in cust’allenamentu, fintzas si mancari de arga ifatu de su logu issos no ndhe frundhint: a collire, seberare e frundhire arga fossis no l’ant fatu mai o no lu faghent prus, tropu ‘impegnati’ in su zogu de “voi pensate a votarmi: a tutto il resto ci penso io”. A nos imparare educatzione, prus de sos ‘políticos’ bi ant pessadu sas berbeghes chi, za ndhe tenimus medas pro nos imparare, faghent addainanti manighendhe e a daisegus imbrutendhe.
Duncas a sa zente ite li abbarrat de fàghere? Imbrutare e ispetare chi li diant su postu, mancari a collire arga. Ma ispetare e imbrutare, imbrutare e ispetare, tantu bi depent pessare sos ‘políticos’, sos amministradores, a buscare dinari e bogare… postos de triballu!!! Ca a imbrutare serbit a… bogare triballu! E candho s’arga che l’amus istesiada dae conca de letu nois semus apostu.
Capítulu a parte pro sa ‘civiltade’ “usa e getta e compra di nuovo” (custu puru pro dare “posti di lavoro” cantu prus bendhet chie produit sa cosa de frundhire e bendhet prus cosa de frundhire chi no de impreare), ritiru diferentziadu de s’arga o nono su logu fit e sempre de prus est unu muntonarzu generalizadu: essire a su sartu a fàghere unu ziru a pè pro bídere s’arga cuada. Inue faghet a la pònnere totu s’ira de s’arga chi faghimus?
S’arregorta “porta a porta” (tiant pàrrere chirchendhe votos) no isco proite l’ant imbentada. Cun sos cassonetos su càmiu si frimmaiat in pagos tretos, solu inue bi fit su cassoneto; poi cun s’imbentu nou che ant ritiradu sos cassonetos (in sa zona de Carbónia b’aiat unu mare de cassonetos, fossis solu àtera arga ispetendhe a la riciclare o a la dare a chie est prus ‘arretratto’ ) e como su càmiu chi colat si frimmat donzi pagos passos pro illichidare de donzi domo s’isterzighedhu sou e… nachi donzi ‘passada’ costat tropu e a su postu de pagare prus pagu comente nachi tiat èssere resurtadu si pagat sempre meda e de prus puru, ma sempre ispetendhe s’ou, sa pudha e s’arriali. Chentza fàghere contu ite cheret nàrrere a che bogare s’arga diferentziada a oràriu, si unu no tenet de pessare in àteru e si ndhe ammentat o no tenet peruna dificurtade a lu fàghere a oràriu coment’e candho no si ‘funtzionat’ che rellozu.
Deus nos azuet a nos illibberare de s’irresponsabbilidade, ca sa libbertade no est a fàghere su chi nos paret e piaghet ma sa cosa chi andhat bene. E donzi muntonarzu est muntonarzu. Ma mancu s’arga depet èssere arga de muntonarzu.
La raccolta differenziata è un fallimento totale…..gli amministratori pubblici sono ciechi …ha solo creato un aumento dei rifiuti a bordo strada dalla 131 ,alle litoranee nelle periferie delle città e dei piccoli paesi …quando inizierà anche a Cagliari sarà la devastazione totale dell’intera Sardegna …..Assurdo non prevedere dei punti di raccolta o cassonetti davanti alle spiagge o nei punti nevralgici di grande affollamento ….è assurdo imporre orari o giorni in cui si può conferire un rifiuto ,,,ma secondo loro un turista che deve partire il lunedì e la spazzatura la può solo buttare il martedì ,cosa deve fare??? …un anziano che non si può permettere la servitù cosa deve fare si tiene la spazzatura per una settimana dentro casa? una persona che va al mare esempio a villasimius ,fa la spesa nel marlet di villasimius..mangia al mare, la spazzatura dove la deve conferire?dove la deve buttare la spazzatura se non ci sono cassonetti ..perchè se la deve portare indietro per esempio a cagliari ??? …giusto fare la differenziata ma a qualsiasi ora e, se i cassonetti si riempono e sono stracolmi è solo un errore di gestione ,vanno aumentati oppure meglio vanno svuotati più volte al giorno ….sarebbe bello anche che venga quantificato il costo per far aprire le buste della spazzatura ai vigili per controllare se è fatta bene una differenziata dentro un sacchetto…di sicuro è un costo in negativo e anche un po umiliante …basterebbe imporre nelle gare d’appalto,che la raccolta venga fatta anche più volte al giorno ,obbligare le ditte dello smaltimento dei rifiuti di attrezzarsi di macchinari che differenziano la spazzatura in centri organizzati e tecnologici e non lasciare l’arduo compito a persone che non sanno neanche la differza tra una carta plastificata, un sacchetto sporco di grasso o una lattina …ecc. insomma una cosa è certa in tutti i comuni dove è attiva una raccolta differenziata la spazzatura nelle strade al di fuori del centro cittadino sono diventate discariche a cielo aperto
È azzardato dire che forse abbiamo la classe dirigente che ci meritiamo?
Questa tua descrizione è tragicamente reale ma sembra che la vediamo in pochi! In quanto alla causa vista nella raccolta differenziata non sono d’accordo, ma in una pessima organizzazione senz’altro! Personalmente ho proposto e consigliato di cambiare metodo sanzipnatorio, passare dalle penalità per la raccolta mal gestita alla premialità per la raccolta ben gestita! Quanti pensano di beccarne in azioni da punire? E a quali costi? Ma se dai un compenso per ogni quantità di rifiuto ben gestita associata a percentuali di rifiuto accettato anche se mal gestito, agli utenti conviene collaborare per un ambiente pulito! Immagino quanti andrebbero a cercare rifiuti da raccogliere per avere qualche centesimo….
Viaggiare è l’unico modo per … migliorare.
Anche per questo è inaccettabile la situazione trasporti in Sardegna.
la classe dirigente non c’entra nulla ( stata votata dai sardi), o meglio c’entra in relazione all’educazione dei sardi. Sono sarda e insegno ai miei figli il rispetto e l’educazione, il riempirsi di cartacce le tasche del cappotto o lo zaino, o anche la macchina, ma mai buttare in strada. I sardi, quelli che vogliono l’indipendenza, quelli che protestano che i dirigenti non fanno nulla per la crisi, sono quelli che l’hanno creata. Vendendosi al primo offerente o vendendo la madre per avere aiuti dalla UE senza averne bisogno. Quelli che ammazzano i capi e li fanno passare per moria per malattia… etc etc…. cambiare dentro è il primo passo per cambiare fuori.
L’incuria di cui si parla potrebbe essere convertita in posti di lavoro. La Sardegna potrebbe diventare un giardino. A me sembra, però, ci sia una precisa volontà politica nel lasciare morire un tesoro grande come quest’isola, che, sembra servire soltanto come territorio per le esercitazioni americane ed eventualmente come discarica per scorie radioattive.
E.P.E.R. (EDUCAZIONE, PREVENZIONE, EFFICIENZA SERVIZIO RACCOLTA, REPRESSIONE). Se i nostri politici e amministratori avranno il coraggio e la volontà faremo dei grandi passi in avanti.
I politici e gli amministratori ci “mangiano” e, per questo motivo, hanno tutto l’interesse a far si che le cose non cambino
Quando il turista lo si porta in giro in bicicletta, cicloturismo, la questione è ancora più scioccante.
Perché inesorabilmente si vede tutta l’enorme quantità di aliga non visibile se invece si transita in auto.
Quel turista è spesso “altospendente”, come piace definire i turisti ricchi alla nostra assessora al turismo che, ignara delle cose del mondo, si chiede e ci chiede come attirare i cicloturisti altospendenti in Sardegna.
Già ci sono, già arrivano, già lì portiamo. È loro, come i loro omologhi “meno spendenti”, al momento dei saluti non mancano di dire” you are lucky, you live in a wonderful Island…but what is your problem with rubbish?”
A noi resta l’amaro per la consapevolezza di sapere come potrebbe essere invece di com’è.. e la vergogna provata in tanti momenti in cui ci si è trovato così vicino al paradiso ma circondati dall’aliga.
Discarica di Tamuli? Non c’è nessuna discarica lì ma uno splendido e unico sito archeologico aperto al pubblico con tutti i servizi!!
Forse ti confondi con monte muradu..
Giusto, ha ragione lei. Ho confuso il nome del toponimo. Me ne scuso!
Può rettificare per cortesia? Mi sembra giusto nei confronti di chi ci lavora, il suo blog è letto da migliaia di persone..
Silvana, il problema rifiuti non e stato ancora risolto a causa dell’inciviltà di alcune persone. Questo problema non è presente solo in Sardegna, ma in tutta Italia, con la differenza che nelle altre regioni si spende per i servizi di pulizia. Come tanti Sardi purtroppo mi son dovuto allontanare dalla mia amata Isola, ora lavoro nel Nord d’ Italia per una societá Autostradale dove il servizio pulizia strade è sempre attivo ma, basta interrompere lo stesso per un mese che le strade si trasformano in discariche a cielo aperto. Questo per dire che purtroppo l’inciviltá è presente ovunque, purtroppo! A chi non è mai capitato di vedere l’automobilista di turno che apre il finestrino della sua auto per buttare il pacchetto di patatine?Chissà, magari se già dalle scuole riuscissimo a sensibilizzare i ragazzi non sarebbe male!
Per quanto riguarda invece la manutenzione delle infrastrutture Sarde, non ho parole! Lo stato ha sempre dato priorità ad altre regioni più popolate. La Sardegna è l’ultima delle priorità dello stato e i nostri rappresentanti da anni stanno a guardare bendati.
È azzardato dire che maleducazione e mancanza di senso civico non hanno terra e bandiera? È azzardato dire che la raccolta differenziata porta a porta non è e non deve essere un pretesto per giustificare tali barbari comportamenti? È azzardato dire che con i cassonetti differenziati noi sardi non differenziamo, ma gettiamo tutto alla chetichella? È azzardato dire che vorremo un’isola più bella e curata, ma i maggiori artefici dei comportamenti negativi siamo noi stessi? Forse è il caso di guardare un po’ più avanti, anziché tenere sa berritta calata sugli occhi e passare le giornate a cercare capri espiatori lontani.
Saludu
che democrazia è se cancellate i commenti che non vi piacciono, avete troppi difetti, non andrete da nessuna parte.
Reclamate onestà ai politici, dirigenti ecc e poi vi comportate così, vergogna.
dove sono i miei due commenti di ieri sera?
Concordo pienamente. Se vuole, ho fatto qualche foto a Tossa De Mar in Costa Brava, dove potrà notare le differenze. Mio cognato, operaio all’ente foreste, nella sua intelligenza e semplicità, ha detto: se ci facessero curare il territorio fuori dai cantieri forestali…così si che saremmo utili all’ambiente. E apprezzati, ho aggiunto io. Un’immensa risorsa umana e strumentale sotto utilizzata.
Un sistema che fa “arga” da tutte le parti !
PoChi mesi fa ho avuto la possibilita’ di verificare la differenza che c’è tra il nostro sistema di raccolta porta a porta e quello francese dove non esiste la raccolta differenziata.
In Francia, al posto dei bidoni puzzolenti che abbiamo conosciuto per decenni ci sono dei punti precisi dove son stati creati dei grandi contenitori in acciaio inossidabile e interrati (a gruppi di 6) e collegati a eleganti piccoli contenitori Dove si puo’ buttare la raccolta indifferenziata ( forse selezionando vetro latta e umido).Il resto del lavoro viene fatto dagli operai che completano la selezione dei rifiuti. Nest uno va a buttare la propria spazzatura nelle aiuole.
Qui sta il punto: per quale ragione non riusciamo mai a copiare gli esempi virtuosi? Francia, Germania, Svizzera, Irlanda o senza andare oltre il confine italico, il Trentino Alto Adige!
Le ragioni purtroppo si annidano nel controllo del potere e della spesa pubblica (sperpero) dei burocrati e politici attuali che rendono davvero difficile qualsiasi cambiamento.
Qualcuno hai mai dato un occhio al bilancio di qualsiasi azienda pubblica a cui sono affidati in via esclusiva e senza alcuna gara questi servizi? Quanto pesano i compensi degli amministratori? Quanto le famose buste paga ed ergo voti degli amici dei politici? Qualcuno si è mai chiesto se le ditte stesse che raccolgono i rifiuti abbandonati sulle strade su incarico di Comuni, Province o altri enti, non hanno forse tutto l’interesse di procurarsi il lavoro, lasciando o facendo lasciare i residui nelle stesse piazzole in cui di li a poco andranno a raccoglierle su incarico degli stessi enti pubblici?
Seguire il denaro…..si il denaro pubblico per comprendere che molte di queste distorsioni sono create dalla spesa pubblica sempre e solo diretta a curare gli interessi di chi tiene i cordoni della borsa: curare le clientele e i voti per essere rieletti e conservare il potere.
Saluti
Dobbiamo rassegnarci a riconoscere che non abbiamo lo stesso corredo genetico degli altoatesini.
Qui in Scozia ci sono i cassonetti nelle piazzole stradali..in Inghilterra non so..
Le persone non sono molto migliori di noi…pero` l`organizzazione..ossia chi governa..lo e`
Vero,che la diffenziata fato come vedo in Sardegna,non funtioziona,perche 6 raccolte diverse ogni settimane e troppo,io abito in Fancia in un piccollo paese,e abbiamo solo 3 tipi di raccolta,verde che sia secca o umido,un atra riciclo(lattine,barrattoli,carta,bottiglie,plastica..)e uno quando non si” puo riciclare”,messi in 3 buste di 3 colori diversi colore verde per il resto alimentare,arancione per il riciclo e blu per”non differenzziatta” tutto e messo nello stesso cassonetto,e questo sistema funziona benissimo,perche far semplice quando si puo far complicato e tutto questo è fatto anche nella mia provincia francesse
Si rischia di ripetere sempre le stesse cose : manca un progetto globale che migliori le cose elencate da Muroni. Perché sarà pur vero che i rifiuti abbandonati denunciano l’ inciviltà di noi cittadini però un servizio di raccolta più efficiente deve esserci e qui manca la politica nel senso di un vuoto colpevole nell’ amministrare e organizzare i servizi. Per il resto chi deve pensare alle strade malridotte, ai cartelli inesistenti, ad un servizio che dia al povero turista le indicazioni su come sfruttare al meglio la propria vacanza in Sardegna. La Sardegna può e deve vivere di turismo ma siamo lontani da uno standard accettabile.Servono persone competenti in grado di pensare in grande.
Sono gli italiani che sono zozzi di natura (fuori casa loro ovvio) oltre ai disservizi delle istituzioni ma questo è un’altro discorso.
Lo sa meglio di noi che i business come rifiuti acqua e sicurezza , non sono gestiti in maniera normale ma da enti “particolari” …i turisti comunque si lamentano di ben altro come il fatto che non sono pubblicizzati alcuni posti o la mancanza di collegamenti più frequenti che possano permettere delle gite fuori luglio ed agosto ! Francamente dellimmondizia dal 1984 , quando ho cominciato, non ne ha mai parlato nessuno dei turisti che ho servito, anche se è un problema importante per non ridurre ad unoschfo la Sardegna
la soluzione è una sola: mettere grandi contenitori per l’indifferenziata lungo le strade all’uscita dalle città. La Sardegna non è più sporca di altre regioni, è solamente dotata di politici più incapaci….tutti vogliono i turisti e poi pretendono che facciano l’indifferenziata in città diverse dalla loro….ma dove, ma come. Recentemente è apparso nei giornali la foto di un materasso abbandonato nell’area di sosta fra Nuoro e Siniscola. Per settimane intere…Tranquilli che non era opera di turista…
Ciao Antony, da sardo ex emigrato che ha girato un po in posti piu dignitosi, mi vergogno ogni volta che passo ovunque i miei cinque sensi si sentono offesi!! Credo che sia un fenomeno psicologico noto, mi spiego meglio: é stato fatto un esperimento che ha dimostrato che un posto mal tenuto diventa ancora peggio, modello discarica!!! Quindi considerato che la Sardegna é e sarà, se non si cambia, un posto dove chi ha il culo al caldo é tranquillo, il suo orticello é pulito lo stipendio gli arriva tutti i mesi e poco gl’importa che le cose funzionino o che il turista non abbia la possibilità di subire un trauma. Quel qualcuno dovrebbe essere di solito colui-lei che dispone, controlla che vengano fatte le manutenzioni, che vengano eseguiti i servizi primari come la buona regola dell’arte e come Dio comanda!! Ecco quel qualcuno se ne fotte, perché tanto il suo stipendio é sicuro a prescindere che il suo lavoro o la sua mansione sia stato svolto come sarebbe onesto e sensato che fosse. Ti invito a leggere se ne avrai voglia, tre volumi editi da L’unione Sarda, la collana s’intitola Buongiorno Sardegna, è parla della storia della Sardegna dall’età prenuragica a oggi e del futuro dell’isola (Credimi tre libri che non scorderai) . Ti starai chiedendo perché ti segnalo questa lettura, perché credo che troverai spunto sulle motivazioni ataviche del perché certe cose avvengono in modo inspiegabile. E aggiungo, un mio parere personale, forse perché non siamo ancora maturi per diventare popolo responsabile e indipendente, ma siamo ancora legati agli schemi della tirannia antica e moderna che ci colpisce e il disordine è il riflesso di meccanismi inconsci profondi, difficili da individuare e da sconfiggere. Tuttavia siamo e saremo un grande popolo e riusciremo a riscattarci, un saluto e un abbraccio sincero e affettuoso dal sulcis, Walter Poeta Santadi – CI-
Il problema è proprio in quel “ci meritiamo”…come se in Sardegna le cose dipendnesero sempre dagli altri, da una qualche entità superiore, come se ci si aspettasse sempre che qualcuno agisca al posto nostro.
Il problema dei Sardi (lo sono anche io) è questo: e piu scende il livello culturale , più questo convincimento è radicato.
Investimenti in servizi? Ma scusate dal 1948 ad oggi chi ha mandato le persone al potere? Chi è andato e va a votare? Chi decide chi deve decidere del proprio destino e di quello dei propri figli?
Queste sono le conseguenze delle politiche clientelari, del voto tizio perche anche se è un incapace mi aiuterà, del non avere un benchè minimo senso della Res Publica, come Res propria.
Non siete voi giornalisti i primi a riemepire i giornali delle solite baggianate sui nuovi posti di lavoro attraverso il progetto x o y , conditi da titoloni se si parla del gruppo politico che finanzia il giornale?
Le zone industriali erano morte prima ancora che nascessero. Ci sorprendiamo oggi?
Il giornalismo di denuncia va benissimo, ma servirebbe anche il giornalismo d’inchiesta, quello vero, quello di chi è disposto, in nome della verità , anche a giocarsi il posto , anziche preoccuparsi di portare a casa la pagnotta.
Il giornalismo di cihi va a vedere perchè le strade sono in quelle condizioni, perche ci sono poche stazioni di servizio (a proposito, non ha notato che ad Abbasanta la benziana costa mediamente 20 centesimi in piu al litro) ecc ecc….
Quindi caro Muroni, va benissimo la sua denuncia, ma cosa fa le di piu profondo per far si che quel “ci meritiamo” venga tolto dal suo alrticolo?
Da grande viaggiatrice, quale ritengo di essere, concordo in toto. Potrei aggiungere la pulizia dei servizi igienici, perfetti all’estero anche nei luoghi più sperduti. La pulizia e le strade sono il primo biglietto da visita di un Paese. Gli stranieri che conosco mi chiedono il perché di tanto degrado nella nostra Sardegna. La risposta è quella che è riportata nell’articolo.
…e il mare dove lo lasciate? Quasi tutte le presenze turistiche ci sono per il mare e le spiagge! Andate a verificare quanti comuni rivieraschi hanno investito in depuratori fognari!
In Inghilterra ognuno ha tre bidoni su ruote. Uno marrone per carta cartoni, lattine e plastica, uno nero per le immondizie varie (non importa se umido o secco) incluse le plastiche che avvolgono la carne e in più per il vetro, e uno verde per le cose verdi appunto, fiori erba del giardino. I bidoni sono piuttosto grandi (ma abbastanza piccoli da esser trasportati da tra una macchina parcheggiata e l’altra) e più’ che sufficienti per una settimana, e vengono tenuti fuori di casa, nel giardino retrostante o di fronte casa. Ogni bidone ha il numero civico. Vengono messi fuori un giorno alla settimana per la raccolta. Il nero tutte le settimane e il marrone ogni due settimane. Ognuno SI LAVA IL PROPRIO BIDONE quando ha odore. Le strade non puzzano.I rifiuti del bidone marrone vengono venduti dal comune alle ditte di riciclaggio e forniscono fondi per il comune. Nelle strade la raccolta non e’ differenziata. Non ho mai capito perché’ in Sardegna si faccia questa distinzione fra umido e secco. Una differenziazione dei rifiuti più semplice non guasterebbe anche in Sardegna. Ovviamente non e’ possibile avere i bidoni in tutte le città’ sarde perché’ il layout e’ diverso. Pero’ in alcune città’-o parti di esse – , come Sassari,invece di avere i cassonetti per strada ogni condominio potrebbe avere il proprio bidone da metter fuori un giorno alla settimana. La gente avrebbe più’ cura, ci sarebbero meno odori e tutto sarebbe più’ semplice.