Credo in questo progetto.
Dopo numerosi e svariati tentativi di questi scorsi anni, degli uomini e delle donne si siedono attorno a un cerchio per discutere della loro visione politica.
Persone che, con il loro vissuto permeato da tante battaglie e impegno civile nei territori, rappresentano un grande capitale umano finalmente adulto e maturo.
Credo nel loro referente, un uomo libero, mosso da una forte passione per la sua terra e per la sua gente, capace di aggregare, di sintetizzare e di rappresentare queste vertenze con generoso spirito di servizio.
Credo che ormai è arrivato il tempo di uscire dai personalismi infantili e dalla immaturità, per percorrere un solco profondo, non solo per un’occasione elettorale, ma per una visione, un orizzonte che si proietta in un tempo e in un luogo non prossimale, esattamente come dovrebbe essere la politica, quella sana, quella con una visione profonda, quella che tende alle rivoluzioni culturali, al cambio di paradigma, ad un cambio di modello. Un esercizio faticoso e doveroso, per risollevarsi e per rimettersi in cammino.
Credo che questo cerchio di discussione e di lavoro, stia esattamente in questa traiettoria.
La determinazione e la ferma volontà di voler lavorare assieme confrontandosi e discutendo, per uno stesso ideale e lo stesso obiettivo finale, crea una malta cementizia fortissima.
Credo che il cerchio debba rimanere ancora aperto, ospitale, inclusivo per tutti quei Sardi di buona volontà che vogliano praticare una rivoluzione civile, quella che pretende prima una trasformazione di noi stessi e poi quella degli altri.
Credo nella forza dei sogni e dell’immaginazione. perchè è da lì che si creano le nostre intenzioni e poi le nostre azioni. A parole come “speranza” preferisco volere, credere, pretendere di cambiare. Alle tante parole preferisco l’azione.
Credo che i sogni e le intenzioni, quando muovono forti passioni, si trasformino sempre nella nostra realtà. Immagino la Sardegna come una terra ricca, dove le comunità possano vivere nel benessere, nell’armonia. Immagino estesi campi verdi dove i muri a secco non sono lì immobili a separare o a dividere, ma sono lì per rappresentare la bellezza del nostro paesaggio. Immagino i nostri paesi e i nostri villaggi che si ripopolano, dove i bambini giocano e schiamazzano e le campagne si colorano di coltivazioni.
Credo che immaginare la bellezza sia un atto doveroso. Tutto è alla portata, tutto è possibile, tutto è già successo.
Credo nel valore della partecipazione, la più estesa possibile, anche di quelli un pò diversi da me, nel potere magico della contaminazione, nella formidabile crescita che il cambiamento impone agli esseri umani, anche e sopratutto delle idee. Partecipare, stare assieme, discutere, coinvolgere, convincersi, praticare.
Il tempo non si è mai arrestato, ma ora è arrivato il momento per dedicarsi con più forza, con più passione e perché no… è arrivato il tempo anche per divertirsi un pò.
Ajò Sardigna, tottus in paris.
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