Dalla sezione del PsdAz di Siniscola riceviamo e pubblichiamo.
L’evento del 25 marzo scorso, promosso e organizzato dalla Sezione del P.S.d’Az. “Luisu Ozanu” di Siniscola, è stato molto importante, per molti versi superiore alle aspettative e agli obiettivi proposti.
Non è stata una “semplice e di inutile passerella” di attori indipendentisti, tanto meno una “retorica enunciazione di principi”. La presentazione del testo di Carlo Pala, Idee di Sardegna, oltre che per conoscere il libro e l’autore, è stata l’occasione per mettere a confronto tutte le forze politiche che in Sardegna si richiamano autenticamente ai valori del sardismo.
Questo è un fatto inedito e per noi di notevole rilevanza. Storicamente questo è avvenuto pochissime volte nella storia sarda, fuori dai consueti schemi di apparentamento politico-preelettorali.
Oltre alla definizione dei temi cari al sardismo, nell’incontro è emersa la volontà di superamento delle diverse posizioni (Columbu, Muroni, Devias, Cumpostu, ecc.), che purtroppo rimangono aperte e di non semplice avvicinamento in un panorama che ancora appare variegato e diversificato.
Tra le diversità presenti evidenziamo i diversi richiami al sovranismo o all’indipendentismo e il differente orientamento ideologico rispetto alle tradizionali categorie di destra e sinistra. L’obiettivo era quello di porre le basi per un dialogo, per un confronto, che a nostro avviso dovranno continuare e progredire verso l’unità politica, suscettibile di produrre sviluppi e risultati superiori a favore della Sardegna, ma rinunciando ai particolarismi sterili.
Siamo dell’avviso che il confronto debba continuare anche in altre sedi, e l’auspicio è che continui anche sui temi specifici, come la revisione dello statuto, la vertenza sulle entrate, il tema dell’identità legato al territorio, alla lingua sarda e alla tutela ambientale, ai rapporti con lo stato (autodeterminazione, federalismo, indipendentismo e sovranismo). Su questi ultimi aspetti è necessaria un’ulteriore sforzo di definizione, una maggiore chiarificazione dei concetti alla luce dei processi attivabili pragmaticamente e sul modello di esperienze maturate in altri realtà europee.
Siamo dell’avviso che la Sardegna sia davanti a un’occasione storica, al di là delle ordinarie scadenze elettorali, ossia quella di superare le contrapposizioni, e le “divisioni disorganiche” per trovare unità politica e dunque una maggiore forza contrattuale nel confronto e nella rivendicazione degli obiettivi politici.
Non vorremmo che questo percorso, tracciato dalla sezione P.S.d’Az. di Siniscola, si possa in alcun modo interrompere. Invitiamo gli attori che hanno a partecipato all’evento a continuare e a progettare altri momenti di incontro.
Talvolta mancano le occasioni, ma chi ha a cuore le sorti politiche del’isola dovrebbe trovare anche il tempo e gli spazi per predisporre momenti utili di partecipazione e di riflessione su temi altamente determinanti.
Dal canto nostro, come militanti della sezione P.S.d’Az. di Siniscola, nel rispetto delle regole democratiche, guardiamo con interesse e sosteniamo iniziative analoghe, e continueremo nella direzione già tracciata nel congresso cittadino e confermata il 25 marzo scorso: mobilitare il confronto, promuovere un impegno generale e infine generare nuove condizioni e nuove idee intorno ai temi caldi del sardismo in vista della coesione e dell’unitarietà tra forze sardiste.
La Direzione politica della Sezione Partito Sardo d’Azione “Luisu Ozanu” di Siniscola:
Salvatore Guiso, Gigi Patteri, Alessia Pau, Antonello Pipere
Girare intorno ai problemi e convincersi che quello è il modo giusto, è il leit motiv della politica indipendentista, autoreferenziale, ideologizzata, scarna di contenuti e senza speranza.
Sino a che non verranno risolti alla base i guasti dovuti all’esclusività, alla manichea ossessione di purezza ideologica e alla disarmante impreparazione a livello istituzionale ed economico, sarà come volteggiare ubriachi tra uno ZILLERI e l’altro.
Se non ci si renda conto che vedere le stesse facce da più di 20 anni non ha giovato alla causa, si sta perdendo solo tempo, in quanto la presenza di personaggi inchiodati sulle loro posizioni e condizione di sacerdoti-sciamani del rito indipendentista, stanno solo aspettando che qualcuno li consacri.
Spero solo che qualcuno si avveda delle squallide posizione prese dai soliti sacerdoti, che mirano solo a tenere occupato uno spazio mediatico.
Chi vuole rubare il consenso alla partitocrazia italiana allarghi le proprie maglie, permettendo una partecipazione attiva di un numero importante di collaboratori, per formare una nuova classe dirigente, anziché relegarli al ruolo di chirichetti come erano soliti fare i sacerdoti dell’indipendentismo.
Il confronto va fatto su tematiche economico-istituzionali e non sulla purezza ideologica, altrimenti verrebbe considerati un Concilio della chiesa e non un’assemblea politica con un contraddittorio (fantastico sarebbe un confronto all’americana).
I modelli possono essere i più diversi ma occorre la volontà e il coraggio per farli.
Attendiamo impazienti la fumata nera che indichi il cambio di posizione.
Nessuno commette un errore più grande di chi, pensando di poter fare troppo poco, decide di non fare niente. (cit.)