Caro Anthony,
non ci conosciamo di persona, ma io sono una delle ventimila persone che ha votato per il Progetto Autodeterminatzione.
E sarò tra quelli che chiederà di poter lavorare nel corso di questo lungo anno con voi, sui territori, per poter diffondere un’idea che ho intercettato quasi per caso, assistendo online al vostro evento d’esordio a Nuoro.
Sono tra quelli che ha spesso cambiato voto. E se questa volta non avessi scelto voi, sarei andato con i Cinque Stelle.
Perché? Perché serve aria nuova.
E ancora di più ne servirà alle Regionali dell’anno prossimo.
Sul mio posto di lavoro, un ente para-regionale, ho appreso che le scelte in campo saranno almeno quattro: il vecchio centrodestra, rafforzato dal Partito dei Sardi, forse Unidos e certamente il Psdaz neosalviniano, il vecchio centrosinistra Pd-LeU, il Movimento Cinque Stelle e il polo dell’Autodeterminazione.
Due proposte vecchie contro due proposte nuove.
Sarò curioso di vedere il risultato e intanto faccio la mia scelta.
Che è, irrimediabilmente, di un Polo sardo, moderno, spero guidato da una figura autorevole come la sua, che sappia interpretare a livello locale le stesse istanze che oggi il Movimento interpreta in Italia.
Chiarita la mia scelta, voglia accettare alcune osservazioni-suggerimenti, che spero siano interpretati come costruttivi.
Sono sicuro che lei abbia colto come legittime le preoccupazioni circa i tempi ristretti del progetto e il momento strategico in cui è stato proposto.
Tuttavia credo abbiate visto giusto. Ho colto soddisfazione per l’allenamento all’organizzazione, alla conoscenza del territorio, e soprattutto un riconoscimento del nostro bacino possibile non solo di voti (che, si sa, alle politiche era ristretto), quanto principalmente di “zone di interesse”.
A questo proposito sarebbe utile (sono sicuro che già avrete pensato al riguardo) uno studio approfondito di Google trend e Google Analytics, specie dell’ultima settimana di campagna elettorale, per capire l’impatto di ogni dichiarazione e movimento dei candidati sulle ricerche degli internauti.
Vi potrebbe dire tantissimo su chi e su dove abbiate “colpito”, anche se questo non si è tradotto necessariamente in voti.
Capitolo candidati: certo non tutti potevano avere la sua oratoria o quella di Gavino Sale, e lungi da me criticare chi non conosco. Però alcuni erano molto carenti nell’interfaccia con il pubblico, poco efficaci.
Si creava un clima da discorsi di consiglio d’istituto che poi dovevate rimediare voi più adulti politicamente.
Avete (abbiamo) non 20 mila voti, ma 20 mila possibili militanti. Sono tutti e ognuno voti granitici in convinzione.
Non avete (abbiamo) bisogno che lei perda il suo tempo prezioso a ascoltare le provocazioni di chi mira a indebolire il Progetto, profittando di un possibile scoramento dopo un risultato che magari qualcuno giudica non all’altezza.
Forse sarebbe il caso che alcuni dei colleghi suoi militanti si organizzassero in “guardie informatiche” per far fronte a queste situazioni, con più organizzazione e proteggendo voi responsabili.
Non vi si può lasciare così direttamente esposti, altrimenti, si dà troppo la sensazione di vulnerabilità.
Questa gente, zitta fino al minuto prima dei risultati, è la peggiore tipologia di sardo che conosco.
Per dirla in una maniera, mi ricordano quegli “amici” che non avevano mai il coraggio di approcciare la ragazza che a loro piaceva, ma facevano di tutto per boicottare i tuoi tentativi.
Sono come i granchi in un secchio, che invece di lasciare che qualcuno esca, si dedicano a tirarlo dentro.
Sono come quelli che in un ballo di leva, rimanevano incollati al bancone pronti a ridere di chi balla, perché loro non lo sapevano fare. E il mondo è di chi sa ballare.
Da un punto di vista macropolitico, il voto a Lega e M5S è un punto enorme a vostro vantaggio.
Innanzitutto è un segnale che c’è quasi un 60% dei sardi che ormai vota per opinione e non rivoteranno più per un partito tradizionale.
E’ una prateria immensa per noi, se giochiamo le nostre carte bene.
Tanto più che quel voto è gonfiato dalla televisione italiana, che giocoforza non potrà lavorare per loro alle regionali.
In questo senso, sono convinto che paradossalmente ci sia tanto, ma tanto terreno fertile per voi nel voto leghista.
Non so se il m5s si presenterà alle regionali, ma la Lega sicuramente no.
Molti miei conoscenti hanno votato Lega o Cinque Stelle ma mi hanno detto di apprezzarla e di avere intenzione di votare per lei in futuro.
Non credo ci sia bisogno di fingere idee che non abbiamo per conquistarli; probabilmente però ci farà molto bene accentuare la radicalità del nostro discorso, specie nelle periferie e nelle aree urbane più depresse dalla crisi, dove abbiamo una miniera da sfruttare.
Dobbiamo fare un lavoro enorme paese per paese, e sono sicuro che lei saprà coinvolgere tutti.
E’ da anni che penso a un’idea che a mio parere è semplice, poco costosa e estremamente efficace.
La rivoluzione francese cominciò da lontano, con una circostanza apparentemente inoffensiva. Previamente alla convocazione degli Stati Generali, in ogni paesino della Francia il Terzo Stato fece circolare un “Cahier des doleances”, letteralmente un quaderno delle lamentele.
Su di esso chiunque volesse scriveva i problemi che lo angustiavano, per poi renderli noti ai loro rappresentanti.
In pochissimo tempo acquisirono un valore simbolico potentissimo, per la creazione di un sentimento di popolo che li condivideva e se li passava di mano in mano, e per la creazione di una coscienza sempre più forte.
Immagini che valenza emotiva potrebbe avere per una campagna elettorale “lunga”, una cosa di questo genere. Di paese in paese, di quartiere in quartiere.
Non ci sarebbe bisogno di grandi investimenti, né di tanti militanti per portarlo a termine. Le modalità (si potrebbe fare in video o , conoscendo la timidezza di molti sardi, proprio su carta), il nome da dare all’operazione, i tempi: tutto è gestibile facilmente secondo i bisogni della nostra organizzazione.
“Che fare?”, si chiedeva Lenin.
Rivoltò una potenza mondiale come un calzino con 5 mila persone organizzate, lei ha 20 mila cuori pronti a lottare.
Non ci arrenderemo, perché sappiamo che lei non lo farà.
Sono uno solo di quei 20 mila sardi che ha creduto nel progetto che crede nel progetto e che crederà sempre nel progetto di un fenomeno che chiameranno il fenomeno Sardegna avanti tutta e difendiamo il nostro progetto dagli attacchi delle zecche
Le tue parole Giacomo Mura Sanna, sono le mie parole. In ogni paese abbiamo una media di venti carrabusos dobbiamo solo cercarli e fare una forza comune, non è un lavoro difficile, ma da fare. di sicuro dobbiamo entrare nel mondo agropastorale con più efficacia e dinamismo, Itzerriu cun forza ARANTI PRO SA REGIONE SARDA!!!
A parte il riferimento a Lenin, a mio parere sono ottimi gli spunti forniti da Giacomo, inclusi quelli molto dettagliati e immediatamente realizzabili che propone.
Come giustamente scrive tutto però deve partire da una analisi che dovrete fare non solo sui punti di forza che avete (l’auto-elogio e autoreferenzialità sono il peggior nemico), ma anche e soprattutto sui PUNTI di DEBOLEZZA (tutti li hanno in misura molto maggiore rispetto ai punti di forza!
E’ da immaturi e sciocchi sentirsi offesi quando qualcuno costruttivamente (sull’esempio di Giacomo) ci evidenzia una opportunità per migliorarci. La conoscenza e consapevolezza dei punti di debolezza è infine un presupposto essenziale per migliorarsi, proprio come suggerisce Giacomo!.
Saluti
Granitici in convinzione ma zitti fino all’ultimo minuto, sono d’accordo con te Giacomo. Ora mi congratulo con tutti pronunciando un solo nome per tutti i ventimila “” carrabbususu”” bai ainnantisi Anthony seusu cun tui.Permettetemi una battuta., visti i risultati in tutti i paesi……onore a Santulussurgiu per la bella percentuale di votanti al movimento Autodeterminazione.Merita il primo congresso
Scusate…scaresciu de is saludusu
Il riferimento a Lenin è emblematico del problema principale del movimento: il fatto che ha delle posizioni di una sinistra che sta giustamente venendo spazzata via dall’Europa e dal mondo, perché è ottusa, ignorante, ipocrita e ha fatto solo danni. Come si è visto con le posizioni ridicole di Autodeterminatzione sull’immigrazione. Pure il Movimento 5 Stelle ha capito che le frontiere chiuse e l’espulsione di tutti i clandestini, senza eccezione, è l’unica strada che non sia un’idiozia senza senso, e per questo le affermazioni del suo leader hanno chiarito che le loro posizioni a riguardo sono le stesse della Lega e del centrodestra. Sono contento che Autodeterminatzione abbia perso ed abbiano preso invece molti voti il Psd’Az con la Lega e il M5S, perché vi meritavate di perdere. E mi auguro che succeda di nuovo e che il Psd’Az vi schiacci, se non la smetterete con queste sciocchezze, e invece di dialogare con loro di dare dei fascisti (addirittura? La Lega e il Psd’Az fascisti? E Muroni ha addirittura il coraggio di lamentarsi del fatto che gli danno del comunista quando lui da del fascista alla cazzo di cane a migliaia di sardi?) a chi capisce come funziona davvero un paese senza basarsi su ideologie cieche per fenomeni come l’immigrazione. Apritevi a destra o preparatevi a sparire. E, per finire, i dieci punti dell’accordo tra Solinas e Salvini erano cento volte meglio del vostro programma, federalismo interno e basi a parte.
La mia era una battuta (su Lenin). Le tue sono solo offese, slogan e totem superati che non meritano attenzione, ma solo una conferma che ancora molti Sardi pensano che fuori dalla Sardegna qualcuno possa fare attenzione alle nostre esigenze e interessi (noi Sarde e Sardi che rappresentiamo meno del 3% della popolazione totale degli elettori!).
Un suggerimento da parte mia sul programma economico: copiate e proponete le cose che funzionano già in altri Paesi (ad esempio niente partita Iva o contributi previdenziali killer fino ad una discreta soglia di fatturato) lasciando agli italiani i loro totem, contrapposizioni e caldi panniccelli di un sistema completamente corrotto (in cui la spesa pubblica è principale moltiplicatore) e irriformabile. Molti di questi temi pressupongono la sovranità…..ovvio….ma almeno danno uno spessore molto più solido delle banalità su cui spesso scivolate in campo economico. Avete ospitato più volte Savona e non avete mai fatto tesoro e riproposto neanche uno dei suoi suggerimenti ( tra l’altro uno dei pochi che ha una approfondita conoscenza del sistema economico sardo e delle sue relazioni viziose con quello del nord Italia)
L’Italia affonda e noi ci troviamo dentro essa nelle ultime classi.
Saluti
Il risultato elettorale al di sotto delle aspettative ottenuto da Autodeterminatzione ha scatenato una serie di critiche, tutte orientate a portare acqua ai propri rassicuranti mulini (Autodeterminatzione è ‘troppo di destra’ o ‘troppo di sinistra’). Ciascuno può fare critica e dire che Autodeterminatzione non ha ottenuto un buon risultato elettorale perché non si è mossa come le idee proprie del criticone. Ma intanto si è mossa, altri non possono dire lo stesso.
A mio avviso è da ciechi non notare l’esaltante successo di questa nuova coalizione: in due mesi ha parlato al cuore e alla testa dei militanti creando una coesione fra otto soggetti (pe ora) di cui storicamente in Sardegna non abbiamo memoria. Le sale sempre piene di militanti vecchi nuovi e di ritorno non erano piene di fantasmi. In questo contesto ogni singolo candidato si è mosso bene, parlando alle teste, parlando di politica ragionata.
Purtroppo il consenso elettorale è altra cosa, è basato sul parlare ‘alle pance’ degli elettori in modo continuo e martellante, è basato sul dare risposte immediate (o che appaiano tali) a chi ha problemi immediati. Hanno vinto quei partiti che da anni giocano queste carte.
Dei due canali di comunicazione, quello che parla di una politica ragionata, di soluzioni di medio e lungo termine a problemi antichi, quello rivolto per lo più a chi parla la stessa lingua, ai militanti, agli intellettuali, questa comunicazione è risultata vincente ed ha colto grandi risultati.
La comunicazione rivolta a chi la politica la ragiona di pancia, perché deve mangiare anche il giorno dopo, perché al pastore il latte è ancora pagato a prezzo di fame e serve una soluzione ora, perché anche con uno stipendio medio arranchi e non vivi dignitosamente, la comunicazione alla gran parte degli elettori, questa è mancata.
Da indipendentista da 35 anni potrei criticare la timidezza con cui anche alcuni candidati hanno usato il termine ‘indipendenza’, ma lo capisco, questa è una coalizione che non ha un pensiero unico e per chi si avvicina a idee di progressivo allontanamento dal sistema italiano certamente risuonano ancora gli echi del “ma cosa potete fare da soli” o del “non ce la farete mai”. Parlare di indipendenza o autodeterminazione ad un indipendentista significa parlare di qualcosa pieno di contenuti, di politiche da attuare e che solo con l’indipendenza possono essere attuate. Parlare di indipendenza o di autodeterminazione all’elettorato in generale è, purtroppo, parlare di una bottiglia che a loro appare vuota. Una bottiglia che dovremmo offrire piena di contenuti immediatamente comprensibili.
Penso alla grande parte che hanno avuto i social media nel creare il consenso, penso ai tanti post ‘se sei indignato anche tu condividi’ spesso basati su fake news. Poi penso a quanti misfatti operati dalle politiche italiane (industria, inquinamento, basi militari, entrate, Equitalia…) possano essere denunciati e creare indignazione senza andare a inventarsi notizie false e a quanto potenziale stiamo sprecando.
Penso alle proteste a base di riconsegna delle schede elettorali fatte a qualche settimana dalle elezioni e al fatto che alcune di queste proteste avrebbero potuto avere risposte immediate, un appoggio, un segno di solidarietà, un “se governassimo noi risolveremo il vostro problema così”.
Penso che si debba prendere atto che la comunicazione debba essere diversificata, altrimenti rischiamo di parlare solo a noi stessi, quasi in stile ‘radical chic’.
Queste cose le penso in prospettiva futura, so che la squadra di candidati e di coordinamento di Autodeterminatzione, nel poco tempo a disposizione, non poteva fare di più, e in quel che ha fatto ed ottenuto, a mio avviso, ha avuto successo.
Leggendo i commenti ho avuto modo di fare miei gli spunti interessanti e davvero costruttivi di tutti i presenti.
Un sentito grazie a Giacomo Mura Sanna per la completezza della sua analisi e per questa ventata di speranza portata dalla sua presenza tra le nostre fila.
A mero titolo personale e in quanto elettore e attivista di AutodetermiNatzione,
ringrazio di cuore veramente tutti per gli spunti e le parole che ci aiuteranno a riflettere e certamente fare meglio.
Grazie anche a Lei sig. gSale per i suoi pensieri elaborati ed esposti con una padronanza e correttezza che non trova eguali da una nessuna parte.
Grazie anche perché offre lo spunto di parlare di due cose.
La prima:
Non so da quale fonte Lei abbia attinto l’idea che si e’ fatta del sig.
Anthony Muroni. Soprattutto che AVREBBE dato del “fascista a migliaia di sardi “. Lei mi da l’opportunita’ di confermare a chiunque (pochi in verita’) che la correttezza e l’esemplare lealta’ di Muroni non sono ovunque riscontrabili specie ove risiede quella razza umana così ordinaria che lei gentilmente rappresenta.
La seconda:
La ringrazio perché Lei ci offre la certezza che, nella prossima competizione elettorale regionale, avremo poco d’aver timore.
In special modo del Psd’az, se si avvale del conforto e sostegno di persone come Lei così generosamente dedite al turpiloquio e al confronto dialettico così forbito!
” A novas nd’amus a faveddare..!!”
Sig. Sale, la ringrazio per il privilegio concessomi.
Ho sempre pensato e penso tuttora che essere riusciti in un progetto di riunione dei vari partiti sardi, che uniti si presentano non come coalizione ma con un solo nome, mi sento di respirare un’aria nuova che in Sardegna si aspettava da tanto tempo, sopratutto pensando alle prossime Regionali, si perchè io non vi ho votato, ma non perchè non credo in in voi, ma solo perchè forse avevo già da tempo deciso che bisogna prima cambiare qualcosa nel governo nazionale italiano, che ci usa a suo piacimento e ci offre come terra di conquista a tutto il mondo, come se il popolo Sardo non conti nulla pur essendo una Regione Autonoma, ma che di Autonomia ha ben poco, viste certe leggi da loro approvate con tanto di consenso dei nostri rappresentanti seduti nelle loro poltrone a scaldarsi e spartirsi la grande torta. Seguo da tempo su fb la pagina prima di Antony Muroni e poi di AutodetermiNazione e davvero mi piace vedere questa grande passione per tentare di riportare in Sardegna l’Autonomia decisionale che ci è stata assegnata per legge e che ultimamente ci viene negata; se non rubata dal politico di turno al governo nazionale, mi piacerebbe vedere che finalnente la nostra Terra sia rispettata e abbia il giusto valore e posto che gli aspetta,sia per la nostra storia millenaria,che per i nostri luoghi invidiati in tutto il mondo per bellezza e naturalezza. Sono sempre stato convinto che la nostra potenziabilità sia nella generosità e fertilità della Terra e del paesaggio che abbiamo sempre rispettato e che ora in tanti si tuffano a capofitto ad acquistare per sfruttarne la potenzialità, rovinando la naturalezza ed i nostri reperti storici mai volutamente, secondo il mio punto di vista, voluti mettere nel loro dovuto risalto da chi preposto a dare la giusta rilevanza alla nostra storia, chissà se un giorno riusciremo ad essere una Nazione ma intanto spero che con il Vostro impegno si riesca ad uscire da un guscio troppo stretto dove rischiamo di esplodere con danni al solo popolo Sardo mi auguro che per le prossime Regionali si rafforzi il vostro impegno considerando sopratutto la nostra Autonomia ed il nostro potenziale alla creazione di posti di lavoro per i nostri figli e nipoti con le sole nostre risorse: Turismo, Storia, Terra Agricoltura e Pastorizia che ci contraddstinguono dal resto del mondo un grande augurio a tutti. A nor biere Sanos