È urgente uscire fuori dal processo di “periferizzazione” a cui la Sardegna è stata condannata da decenni di politiche subalterne.
Esiste l’esigenza di una Sardegna autodeterminata e sovrana in un contesto di relazioni e scambi internazionali solidali e giusti all’interno del conteso Europeo e Mediterraneo.
Per arrivare a ciò occorre lavorare a scelte strategiche fondamentali e, conseguentemente, occorre lavorare all’elaborazione di un apposito progetto culturale, politico, economico, sociale.
Proponiamo di ripartire dalle esperienze di opposizione sociale e di conflitto presenti in Sardegna contro gli effetti nefasti di capitalismo, centralismo, clientelismo e colonialismo per fare finalmente fronte comune e per la costruzione di un modello sociale ed economico alternativo a quello liberista incentrato sulla logica del profitto, della spoliazione del territorio e delle sue risorse e sull’iper sfruttamento del lavoro.
Lavoriamo per una società sarda in cui viga il pieno riconoscimento ed esercizio del diritto all’autodeterminazione, all’autogoverno e all’autodecisione dei singoli individui, delle comunità del nostro popolo, vale a dire di una compiuta democrazia dove tutte le opzioni politiche che riguardano il futuro della nazione sarda siano possibili senza ostacoli o diktat esterni.
Facendo seguito alla proposta promossa da più parti di trovare una convergenza tra diversi soggetti (partiti, associazioni, movimenti e singoli individui) di lavorare ad un progetto di liberazione sociale e nazionale sardo, pensiamo sia necessario avviare un percorso di condivisione che stabilisca alcuni punti base utili a costruire un percorso unitario chiaro.
Proponiamo una Piattaforma plurale e non vincolante se non negli obiettivi e nelle battaglie che si deciderà di condividere. Essa sarà una organizzazione che si oppone a qualunque forma di servitù, abbia essa carattere militare, industriale, economico, ideologico o culturale del popolo sardo.
La Piattaforma promuoverà il processo democratico, adottando una posizione chiara e inequivocabile di azione per vie esclusivamente politiche e democratiche. Gli strumenti di azione politica riconosciuti dalla Piattaforma sono l’adesione popolare, la mobilitazione democratica e la partecipazione politico-istituzionale.
Siamo consapevoli che senza lavoro non c’è libertà, e senza autodeterminazione in Sardegna non c’è esercizio vero dei poteri sovrani. L’impostazione centralista e semicoloniale dello Stato italiano va combattuta con la costruzione di una alleanza sociale, culturale politica ed economica, che abbia forza, capacità e intelligenza di imporre l’apertura, nella società sarda di una nuova stagione politica per un radicale cambio di rotta.
Vogliamo da subito sgombrare il campo da ambiguità e rendere manifesti i nostri valori e obbiettivi fondanti individuandoli e sottoscrivendoli in maniera pubblica. Siamo tutti concordi nel partire dalla discussione su tre punti:
• Diritto ed esercizio del diritto all’Autodeterminazione nazionale
• Sostenibilità ambientale
• Diritti civili, politici e sociali per tutti, compresi i migranti
Facciamo appello a tutte le forze dell’opposizione sociale e di classe, ai comitati, ai singoli e a tutti i soggetti interessati a condividere questo percorso di incontrarci domenica 23 luglio a Santa Cristina per fare un bilancio della situazione e iniziare a stabilire un programma di azione comune finalizzato a riscattare i lavoratori e tutti i cittadini della terra di Sardegna.
Programma di lavoro dell’assemblea “Pro una caminera noa”
Domenica 23 luglio, Santa Cristina di Paulilatino
Ore 10:00 – elezione comitato di gestione
Dalle ore 10:30 alle ore 12:00 – discussione libera: valori, obietivi, finalità.
Dalle ore 12:00 alle ore 13:30 – discussione libera: temi strategici per una Sardegna giusta socialmente, sostenibile, autodeterminata
Dalle ore 13:30 alle 15:00 – Pausa pranzo
Dalle ore 15:00 alle ore 17:00 – proseguo del libero dibattito sui temi strategici.
Dalle ore 17:00 alle ore 19:30 – discussione libera su metodi decisionali e selezione democratica
Ore 20:00 visita archeologica al complesso nuragico di S. Cristina
Caro Cristiano
a parte la visita a Santa Cristina che (purtroppo i suoi compagni giacobini che affollano università, sovrintendenze e scuole) hanno da sempre sminuito, continuando nell’opera di mortificazione della storia e cultura sarda, lei vive (probabilmente grazie allo stipendietto pubblico pagato da noi contribuenti) ancora del sogno dei soldi che crescono sugli alberi.
Complimenti comunque per la pasuoneria
Saluti
Egr. Cristiano
Non credo che sia rilevante sapere di cosa lei viva.
Rileva il fatto che con la pubblicazione scritta e con la promozione dell’evento (al quale purtroppo non ho partecipato) lei “ci metta la faccia”. La Sardegna ha bisogno di gente che trasformi le lamentele ataviche in azione. Passando attraverso il dibattito. Abbiamo molta necessità di persone che mettano in campo anche idealismo oltre a competenze (che lei dimostra dalla lettura del suo scritto). Le troncature eccellenti appartengono a quella categoria di sardi che amo definire “a schiena piegata”. Personalmente mi colloco tra i sardi “a schiena diritta” e ritengo sia giunto il momento di pensare che si possono anche da noi nutrire progetti ambiziosi … insomma possiamo pensare di volare alto?