Persino sulla continuità territoriale (pagata profumatamente dal bilancio regionale sardo ad Alitalia) si avvertono i disastri della dipendenza culturale e dell’auto-razzismo di molti sardi, che giustificano con le regole di mercato (è festa e dunque si viaggia di più) l’assenza di collegamenti con i maggiori hub della Penisola per interi giorni.
Ma di quale mercato parlate, alfieri della servitù perenne e diffusa, se siamo in regime di monopolio e di contratto di servizio (contratto scritto, capite?) a seguito di regolare gara pubblica?
Che vergogna.
Aggiungo i sottotitoli per chi non capisce o non vuole capire.
Il problema non è avercela con il professor Deiana o meno.
Il problema non è l’essere di destra o di sinistra, di centro o di sopra, di sotto o di lato.
Il problema è che le cose non funzionano.
Il problema è che, se le cose non funzionano, qualche errore da qualche parte deve pur esserci.
Il problema non è risolvere i problemi dall’oggi o al domani e stabilire chi li ha creati, ma mostrare di aver capito che i problemi ci sono e vanno risolti.
Il problema è che l’assessore regionale ai Trasporti si erge a difensore delle cose che non funzionano, dei monopolisti che non le fanno funzionare, trattando chi deve subire questo stato di cose e chi le denuncia come degli insopportabili, abusivi e pretestuosi rompiscatole.
Il problema è che un assessore che ha questo atteggiamento non serve alla Sardegna e ai Sardi.
Caro Direttore. Tutto perfettamente e tristemente vero quello che scrive.
Aggiungo che il problema dei trasporti, aggrava incredibilmente gli altri problemi di cui soffriamo e svuota qualsiasi iniziativa promozionale della nostra isola (pagata con soldi nostri!): perché promuovere la Sardegna come meta turistica quando non la si può raggiungere o non si può partire da essa per intere giornate o a dei costi realmente competitivi?
Perché le imprese sarde e i professionisti sardi non si possono muovere liberamente in funzione degli impegni e delle disponibilità dei loro clienti o potenziali clienti come fanno i loro concorrenti continentali?
Perché chiunque deve programmare le proprie visite in funzione delle disponibilità di alitalia e degli eventuali scioperi di una compagnia stracotta da sempre?
Saluti
Independenza, zona franca oppure Canton marittimo. Tutto, purché non sia restare schiavi di questi incapaci e ladri.