La Società Bonifiche Sarde di Arborea – in liquidazione da anni – non ha potuto essere acquisita dalla sarda 3A.
È andata, invece, con grande giubilo della Giunta regionale e dei maggiorenti territoriali del Pd, ai ferraresi guidati dall’ex capo di Confagricoltura e con socio Carlo De Benedetti.
Questa non è la Sardegna che vorrei e che può stare in piedi.
Il problema non è che arrivino capitali da fuori. Il problema è che questo avviene al di fuori di un organico piano di rilancio dell’agricoltura e dell’agrindustria da parte della politica.
Manca, insomma, una regia. Manca un piano di ampio respiro. Manca un’idea di Sardegna, come spesso abbiamo dovuto ripetere.
A Bonifiche Ferraresi, in cambio di nove milioni di euro, secondo quanto riporta La Nuova Sardegna di oggi, andrà un’azienda che può contare su oltre mille ettari tra Arborea, Terralba, Santa Giusta e Marrubiu.
Pare anche che gli stessi ferraresi siano i principali candidati ad accaparrarsi le terre pubbliche di Surigheddu e Mamuntanas.
Nelle settimane scorse l’acquisto della Sbs da parte della sarda 3A era saltato a causa di un “colpo di mano”, nel corso dell’assemblea dei soci che doveva ratificare l’offerta.
Sarebbe interessante conoscere retroscena e ispiratori di un clamoroso strappo che, ancora una volta, indirizza la regia economica del presente e del futuro della Sardegna fuori dalla nostra Regione.
È per questo che fa male leggere una dichiarazione come quella del Pd oristanese Antonio Solinas: “C’è da essere soddisfatti per l’arrivo dei ferraresi, si aprono prospettive interessanti”.
Già. Ma per chi?
come Latte Podda venduto a Granarolo Bologna … ma quando ci riprenderemo la nostra terra ?
C’è da chiedersi se gli arboriensi soci della 3A siano realmente integrati e partecipi alle sorti della Zootecnia Sarda o se hanno pensato che gli investimenti finora fatti debbano attendere il momento di pareggio prima di imbarcarsi in nuove imprese aziendali. Chissà se i ferraresi potranno utilizzare le certificazioni di tipicità per produrre in Sardegna o se utilizzeranno l’inserimento nelle aziende sarde per cambiare radicalmente la gestione del mercato agricolo regionale trasformando una cultura millenaria ovina al pascolo controllato o una zootecnia relegata ai bovini in stalla. Vedremo se sarebbe stato meglio avere a disposizione dei sardi immense aziende abbandonate e gestite malamente o il ricrescere di un’agricoltura diversa perché gestita dai ferraresi che potrebbe assolvere degnamente al ruolo di Settore Primario per la Sardegna ed il Mediterraneo.
Il caseificio Podda era privato è ci può stare….ma un bene regio ale no !!!! Purtroppo i faccendieri politicosi non hanno interesse alla nostra terra solo a tenere i glutei in certe poltrone…..
Mi basta solo leggere il nome di DeBenedetti per farmi venire il voltastomaco ed avere tutte le risposte .
L’articolo non lo spiega ma vorrei sapere come mai la TRE A non ha potuto acquistare SBSA.
Mo associo alla domanda di Paolo ….. cosa ha impedito a 3A di acquistare SBSA?
I soci 3A non hanno accosentito all’acquisto della sbs perché ormai allo stremo e non inclini a chinare la schiena per ingrassare le poltrone regionali ! A fronte della cifra richiesta c’è la totale riorganizzazione dell’azienda, dell’impianto irriguo e di 26 dipendenti a carico ! Paghiamo al consorzio di bonifica circa 500 euro/ettaro per l’acqua e abbiamo il latte a 32 centesimi ! Standard qualitativi e di controlli enormemente onerosi (tutti a nostro carico) , e sempre più burocrazia da sostenere, e quindi che si fa? Venite ad Arborea, visitate paese e aziende, parlate con gli allevatori, e scoprire la verità. La politica regionale è totalmente insofferente e asservita al primo nababbo che arriva.
I politici che abbiamo , da decenni , inviato a governare la nostra isola , non hanno un’idea di una Sardegna agricola e zootecnica. Sembra che le uniche soluzioni che ritengono possibili siano quelle di far gestire, a società extra regionali, il nostro patrimonio agricolo più produttivo. Come per Sbs anche per le aziende di Surigheddu e Mamuntanas hanno dichiarato, in un convegno tenutosi ad Alghero , che la regione deve incassare denari e per far questo le suddette aziende sarebbero state vendute al maggior offerente.
Lavoro ad arborea da 30 anni ma il problema politico sardo non è solo l’agricoltura. Ricordo che in altri ambiti vedi la sanità in passato ha avuto manager ITALIANI e non sardi. Non mi meraviglio più di questa casta politica asservita ai partiti oggi il PD in passato altri.
é possibile che il Banco non abbia dato i fondi alla 3A e invece la Bper li abbia dati ai Ferraresi?
Tendo a escludere questo. Si sarebbe saputo.
Chi ha compreso qualcosa di questo post alzi la mano.
A metà tra il grido politico e un articolo di economia al livello di COL, non spiega nè i fatti che hanno portato all’acquisizione di Società Bonifiche Sarde da parte della società Bonifiche Ferraresi, nè il mancato acquisto da parte di 3A. Se questo è lo stile di chi si vuole candidare alle prossime elezioni regionali…
Perchè si parte dalla supposizione che un acquisto da parte di 3A sarebbe stato da preferire? Siamo sicuri che 3A sia un esempio economico, finaziario, organizzativo e di marketing da seguire? La società Bonifiche Ferraresi cos’ha di così tremendo e quali sono le preoccupazioni che porta con sè? Infine, perchè questo titolo? Anche se ironica e di sicuro effetto per la campagna elettorale alla presidenza della Regione Sardegna di Anthony Muroni, non sarebbe il caso di finirla con queste frasi?
Concludo dicendo che le acquisizioni di società che operano nel territorio sardo da parte qualche impreditore serio e capace, potrebbe smuovere il mondo dell’imprenditoria sarda. Questo è fermo, raramente capace di innovare e in mano a poche famiglie che guardano solo nel recinto familiare quando si tratta di assumere personale. Non certo un modello imprenditoriale di successo.
Ma se nell’articolo manca una seria ed approfondita analisi e se i tuoi quesiti, un po’ retorici, lasciano intuire che tu l’approfondimento necessario l’hai condotto, e in forza di ciò traspare la sensazione che hai le relative risposte, invece di un commento interlocutorio e molto poco significativo, nonché alquanto tendenzioso, non avresti potuto dirci cosa c’è sotto? Della serie, se l’autore del post è reticente per sue ragioni non confessabili, diccelo tu!
Per aver nozione di cosa comporti lo sbarco nell’isola dell’imprenditoria continentale, in special modo emiliana, basta leggerti la storia del Banco di Sardegna di questi ultimi due decenni… Molto esplicativa.
Ritengono che la risposta di Carlo (23.36), sia l’unica che pone la vexata questio in maniera corretta. Le altre dichiarazioni e valutazioni, pur legittime, come l’articolo appaiono come il frutto di una scarsa conoscenza della circostanza e di una infelice analisi rispetto alla realtà dei fatti.
Finché avremo governanti asserviti per loro interesse di poltrnificio, il nostro destino sarà segnato, amenoche il popolo Sardo decida di ripetere la famosa cacciata dei Piemontesi che in fin dei conti cacciati non sono stati. Amen
Non credo ci siano furbate della giunta ( almeno in questa circostanza) senza andare troppo nel particolare leggete i Bilanci ( pubblici si possono scaricare da casa) della 3A e capirete la ‘difficile’ e preoccupante siruazione finanziaria nella quale versa! Questa circostanza da sola fornisce già una indicazione rilevante!
Schiavi a casa vostra !Una volta eravate guerrieri ! Ora …che delusione sto popolo Sardo !