Umberto Veronesi è morto in serata a Milano. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 28 novembre e passerà alla storia per essere stato un grande oncologo.
Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia.
È stato direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994 e ministro della Sanità tra il 2000 e il 2001 nel secondo governo Amato.
La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna.
Negli ultimi anni si era distinto, scatenando polemiche feroci, per le sue posizioni a favore del nucleare e contro il consumo di carni rosse, oltre che per la sua lotta in difesa dei diritti degli animali.
In Sardegna fece discutere quando dichiarò che l’uranio impoverito non è dannoso per la salute dell’uomo e quando disse che l’Isola avrebbe dovuto ringraziare il governo, nel caso fosse stata scelta per ospitare una centrale nucleare.
Grande scienziato non credo. I malati di tumore morivano ieri e muoiono oggi con la chemioterapia di cui anche lui era artefice. Si è poi dichiarato vegetariano e contro le carni rosse solo quando andò in pensione…se lo diceva prima quando era in attività avrebbe avuto meno pazienti diventati poi cadaveri. Era un personaggio del sistema, come l’Unione Sarda di oggi, che ne parlerà come l’uomo che ha fatto miracoli in Italia. In effetti non ha fatto proprio niente e c’è solo il rispetto per una persona che muore, ma il ricordo a causa di questa non può essere inquinato.