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Accogliamo con piacere quelli della lamentela dell’ultim’ora per la libera mobilità negata.

Quelli che finalmente si svegliano perché provano sulla loro pelle cosa significa non trovare posto in aereo per tornare in Sardegna alla vigilia di Natale.

Dovremmo chiedere a molti di loro dov’erano quando molti di noi, per anni, si sono giocati fegato e qualcos’altro ne denunciare quotidianamente questo stato di cose.

Da anni ci parlano di continuità territoriale, violentando il senso delle parole e insultando l’intelligenza delle persone. Decine di conferenze tra Stato, Regione, vettori aerei e marittimi, eppure la situazione non solo non migliora ma raggiunge sempre nuove vette di assurdità.

E per testare la veridicità di queste parole basta fare riferimento a quanto in questo periodo ha potuto toccare con mano chi si è messo in testa di raggiungere la Sardegna in aereo (facendo anche i conti con i complicati incastri delle coincidenze internazionali) e ai surreali comunicati incrociati di Regione e Alitalia.

Il solito rimpallo di responsabilità, la solita negazione della realtà, l’abituale – e alla fine complice – scaricabarile che stanca i cittadini.

Qual è la verità? Le compagnie nazionali, Alitalia in testa, fanno il bello e cattivo tempo, in regime di assoluto monopolio.

Quelle low cost, con l’evidente complicità dei poli partitici che vanno per la maggiore, sono state messe ai margini e rischiano di essere espulse dal circuito isolano, con evidente penalizzazione dei cittadini sardi, dei potenziali turisti e dunque del già asfittico sistema turistico.

Qual è la situazione con la quale devono fare i conti i cittadini? Rispetto alla prima continuità territoriale, quella di inizio anni Duemila, ci sono meno tratte, i prezzi lievitati, le facilitazioni sono state spesso negate e il diritto alla piena mobilità non sempre è stato assicurato.

Perché, cari sardi, voi al vostro diritto di spostarvi su quello che viene definito l’intero territorio nazionale ci tenete, vero?

Esattamente alla stessa maniera di chi, se si alza col ghiribizzo, può prendere l’auto e può partire da Milano per Isernia o viceversa.

Oppure, per dirla come l’assessore regionale Deiana, siete convinti che per usufruire di questo diritto sia davvero necessario noleggiare un aerotaxi?