La visita informale ( e non oso pensare se fosse stata ufficiale…) del Presidente cinese Xi Jinping e consorte, con al seguito uno stuolo di ministri, alti funzionari e rappresentanti del Partito, nonchè membri della sicurezza personale di Xi Dàdà e Peng Mama, come li chiamano affettuosamente i cinesi, ha generato un levarsi di scudi contro ”la minaccia gialla”, contro ”su cinesu che viene a comprarci” e tutta una serie di congetture su cosa bolla in pentola e via dicendo…

Bè, probabilmente attirerò critiche, ma io racconterò un’altra storia. La ”mia”. Per me è stata una grande emozione, un incontro che non avrei mai pensato di poter fare nella vita.

Presente in quanto interprete della Regione, ho realizzato il sogno di molti ”malati di Cina” e di tutti i cinesi: poter incontrare la persona forse più inavvicinabile del pianeta, la persona che agli occhi dei connazionali è il Grande Padre che si prende cura di loro e verso cui hanno un rispetto assoluto, se non una venerazione totale (incomprensibile per noi forse, ma è nel DNA cinese, dai tempi dell’ Impero sino ad oggi).

Xi Dàdà mi è parso più ”alla mano” di quanto potessi mai pensare, più del suo stesso entourage, si è mostrato interessato alla storia di Nora (è realmente appassionato di archeologia, non tanto di calligrafia, a differenza di tutti i precedenti Presidenti, fino a Hu Jintao) e con alcuni dei Generali presenti abbiamo sottolineato le analogie con la loro ciotola di Banpo.

E’ stato così simpatico da indossare la maschera del mamuthone, incuriosito dall’artigianato sardo, con le cassapanche che ricordano quelle tradizionali cinesi delle ”quattro stagioni” e ha voluto assaggiare alcuni prodotti tipici durante il buffet (cosa impensabile fino a qualche anno fa per un leader di tale calibro).

Come immaginavo, ha scelto dei dolcetti rossi (colore benaugurante per eccellenza, dal matrimonio alla nascita sino all’espressione “avere i conti rossi”, del tutto opposta alla nostra “conti in rosso”) tanto simili ai ‘gaodian’ che venivano preparati per l’ Imperatore.

La bellissima first lady Peng Liyuan, famosissima artista della canzone tradizionale, vero e proprio ”monumento nazionale cinese” e ben più famosa del consorte fino alla nomina a Zhuxi (Presidente) ha molto apprezzato il costume sardo, citando le 56 minoranze etniche presenti in Cina con i loro costumi e gioielli tipici, in alcuni casi del tutto simili ai nostri sardi, come amo sempre ripetere.

Quando le ho scattato una foto e ‘Peng Mama’ mi ha sorriso…grandissima emozione.

Questo è il mio incontro con Xi Zhuxi, che mi ha reso un ‘mito’ agli occhi delle comunità cinesi (ieri sono entrata in un ristorante e il proprietario mi ha abbracciato forte – loro che non usano assolutamente salutarsi con baci né abbracci!- dicendo che aveva visto le mie foto con lui su Wechat e Webo) e attirato molte invidie da alcuni che ritenevo amici, ma pazienza, succede.

Succederà sempre. Quanto al resto, polemiche, problemi, investimenti, Sardegna colonizzata, perdonatemi ma non è il mio ambito. Di certo posso solo dire che quando qualcuno compra, c’è qualcuno che vende. E nel caso, dovrebbe stare a noi sardi non metterci in posizione subordinata rispetto ad alcuno. Ma questa è storia vecchia, ed è un’altra storia.

拜拜, 快治好