Frastimo, ma no isco frastimare, ca Deus no m’at dau su talentu…
Sono giorni di fuffa e polemiche inutili, quelle sollevate soprattutto da ambienti di Pd e Forza Italia nei confronti della scrittrice Michela Murgia, rea di aver augurato al presidente della Regione e al suo assessore ai Trasporti – assieme ai loro congiunti – di poter un giorno provare sulla loro pelle i disagi che quotidianamente noi comuni mortali – assieme ai nostri congiunti – patiamo per la scalcinata organizzazione della continuità territoriale aerea.
Il disastro che abbiamo sotto i nostri occhi – testimoniato dall’impossibilità per i sardi di poter raggiungere la terra ferma anche in situazioni di emergenza, nonostante le centinaia di milioni di euro che in questi anni sono uscite dalle casse della Regione e le centinaia di milioni di euro che Alitalia ha incassato dalla bigliettazione – è addirittura portato dal presidente Pigliaru (l’ultima volta in una sua astiosa risposta all’alleato Luciano Uras) come vanto della sua efficace (sic) azione di governo.
Eppure tutto racconta del contrario.
Non ultima una nuova evenienza, come al solito sottaciuta (se non proprio nascosta) dalla Giunta regionale: nei giorni scorsi sono stati firmati con l’ex compagnia di bandiera dei nuovi atti aggiuntivi per l’incremento dei posti nel periodo estivo da e per gli aeroporti di Cagliari e Alghero (notizia regolarmente data dai quotidiani regionali, con grande evidenza), con il versamento di ulteriori due milioni e mezzo di euro (notizia non resa pubblica). Il tutto utilizzando come copertura legale l’articolo 11 del Regio decreto 2440 del 18 novembre 1923.
Decreto adottato da Mussolini al compimento del primo atto di governo, pur in assenza di qualsiasi futuribile idea di collegamenti aerei in regime di continuità territoriale.
Così, magicamente, passando sopra a quanto previsto dalla gara per l’affidamento del servizio – che prevedeva onori (contributi pubblici) e oneri (il dovere di assicurare gli aerei in ragione della domanda proveniente dal mercato) a carico di Alitalia – la Regione prende atto dell’inaspettato aumento del flusso di viaggiatori (quelli non residenti pagheranno comunque tariffa piena) e concede altri soldi pubblici.
Oltre 725 mila euro per il Cagliari-Roma (in aggiunta ai 50 milioni, più IVA, versati ad Alitalia nel quadriennio), oltre un milione di euro per il Cagliari-Milano (in aggiunta ai 56 milioni già previsti), oltre 70 mila euro per l’Alghero-Roma (in aggiunta ai 14 milioni già previsti), oltre 240 mila euro sull’Alghero-Milano (oltre ai 12 milioni già previsti).
Scommetto che non ci sarà nemmeno un senatore del Pd che si indignerà per questo.
Tutto questo, ripeto, in forza di un Regio decreto fascista: a quel tempo gli aerei non arrivavano in orario (il primo volo di linea in Italia, su idrovolante, è del 1926) e la libertà di lanciare maledizioni ai governanti veniva già conculcata.
Ci avete già tolto tutto. Lasciateci almeno quella, almeno fino al giorno in cui non vi manderemo a casa, provando a rimediare al disastro che il vostro asservimento ai partiti e alle lobby romane ha provocato e provoca tuttora.
Michela…troppo buona !
Caro Direttore,
questi signori non fanno di certo gli interessi dei Sardi, ma i loro. Del resto è ovvio: come si ottengono nuove (e magari senza termine) poltrone presso enti e istituzioni? Ma naturalmente soddisfando NON il bisogno di mobilità dei Sardi (persone fisiche e imprese) e dei visitatori della Sardegna (persone fisiche e imprese), ma il bisogno di chi DETIENE il potere di allocare le poltrone. E qual’è da sempre il bisogno ALITALIA?
Sebbene mi facciano davvero pena gli intellettuali o sedicenti tali (che per non dire altro semplicemente allontanano voti e creano continue e inutili polemiche ben distanti dai bisogni delle persone e delle imprese), credo che i senatori pd abbiano toccato un nuovo fondo, dimostrando che in fondo il fondo non l’abbiamo ancora toccato e che grazie a questi inetti si continua a scendere, scendere e scendere.
Saluti
È sempre la stessa storia .cada chimbe annos in terra nostra cambiamus governadore.cada chimbe annos chie intrata in regione prumittiti mares e montes imbezese intrana lecchinos chi appozzana su colonialismo italianu.zente chi pessata a sa buzzacca sua e de s erenzia sua.semus teraccos ca mos cherimus teraccos.mischinos fizzos e nepodes nostros
È verissimo mio figlio doveva partire giovedì pomeriggio dal Brasile, solo per un problema al portellone che non chiudeva, ha dovuto prenotare una notte a San Paolo, stamattina sono arrivati alle 7.05 ma come penitenza per noi Sardi dobbiamo essere penalizzati, il prossimo Aereo per tornare a Cagliari, è questa sera alle 20.00 è mai possibile ancora questo?.
Tutti a casa e subito, incapaci o delinquenti, il tempo sarà galantuomo e si dovranno richiedere i danni con gli interessi a questi signori
Il diritto di augurare qualsiasi nefandezza non ve lo toglie nessuno come rimane anche il diritto di non condividere questo non nuovo modo di fare politica, anch’esso dello stesso periodo da lei direttore ricordato e mi pare di capire apprezzato. Come forse ricorderà ho condiviso le sue critiche alla scellerata politica dei trasporti dell’assessore dejana che peraltro è la stessa di quando faceva il consulente di capellacci e che spero non trasferisce anche nel nuovo incarico; se mi è concesso però quando è se sarà lei a vincere le elezioni e non risolverà gli impedimenti che vedono noi sardi impediti alla mobilità, non le augurererò nessuna delle infelici macumbe della scrittrice perché quei modi di fare politica sono barbarie che riguardano un periodo della ns storia da rimpiangere;
Se non si possono definire cialtroni, quale altro sostantivo renderebbe l’idea. I Residenti Sardi schiavi nell’Isola, le famiglie degli emigrati all’estero impossibilitate a ricongiungersi, i visitatori che, pur amando la Sardegna, cercano alternative più semplici e meno costose. Le favole sui sistemi che non permettono di comprare biglietti a tariffa agevolata sono il frutto di una pessima gestione clientelare. Per non parlare dei rimborsi ostentati sui media locali ma non praticati.
… ancu si pesede unu fogu tentu,
chi non l’istuden sas abbas de mare,
su palatu si poda bortulare,
ponnere sa copertura a fundamentu…