Eccoli in Sardegna i sette uomini più grandi del mondo in fatto di trasporti: Marc Garneau del Canada, Elizabeth Borne della Francia, Alexander Dobrindt della Germania, Keiichi Ishii del Giappone, Chris Grayling del Regno Unito, Elaine Chao degli Stati Uniti, Violeta Bulc della Comunità Europea. A riceverli tutti il ministro italiano Graziano Del Rio.
Il presidente sardo Pigliaru non è stato invitato e nemmeno il suo ex assessore ai trasporti, Massimo Deiana, nonostante si sia distinto, ultima sua invenzione, con la proposta della capsula Hyperloop, che da Bastia dovrebbe andare a Cagliari in 40 minuti.
Immaginando che questi 7 grandi verrebbero in Sardegna con mezzi pubblici, vediamo come arriverebbero a Cagliari.
Marc Garneau (Canada), atterrato con un volo internazionale da Ottawa a Barcellona, voleva arrivare ad Alghero con un volo Ryanair, ma qualcuno gli ha detto che lo hanno soppresso per colpa dei contrasti tra la Regione e la compagnia irlandese. Pertanto ha dovuto fare scalo a Milano. Giunto ad Alghero non ha trovato nemmeno una corriera per Cagliari.
Allora ha deciso di andare prima a Sassari e dopo prendere un pulman “Pani” diretto a Cagliari, ma l’autista gli ha detto che la Compagnia è fallita e che pertanto doveva prendere un altro autobus ARST per Cagliari. Gli ha anche detto di non lasciarsi prendere dalla fretta poiché ci volevano almeno quattro ore per arrivarci.
Elizabeth Borne della Francia è una donna audace e si è fatta accompagnare a Bosa via mare. Giunta a porto della Planargia voleva prendere il treno per Cagliari, ma le hanno detto che dagli anni ’80 hanno soppresso la linea e che ora c’è il trenino verde, inoltre le hanno comunicato che la corsa parte alla 9,30 e non si sa a che ora arrivi. Forse avrebbe fatto in tempo a prendere la coincidenza del treno che da Sassari va a Cagliari, le hanno suggerito. In ogni caso le hanno detto di non prendersi fretta poiché ci sarebbero volute almeno cinque ore di viaggio.
Alexander Dobrindt della Germania ha preso l’aereo per Olbia e voleva andare a Cagliari in Treno. Giunto alla stazione del capoluogo gallurese, ha preso il treno per la capitale sarda, ma le hanno detto di stare attento poiché a Chilivani si cambia. Giunto a Chilivani il treno che da Sassari andava a Cagliari, e che lui doveva prendere, era in ritardo di un paio d’ore.
Allora ha chiesto se c’era una corriera, ma gli hanno detto di no e che da li doveva prendere solo il treno per Cagliari, ma non doveva prendersi fretta poiché ci volevano almeno sei ore.
Keiichi Ishii del Giappone, isolano come noi, voleva venire in nave con tutta la famiglia, ma glielo hanno sconsigliato perché, non essendo residente e non avendo prenotato, avrebbe dovuto pagare da Civitavecchia a Olbia più di mille euro, ovverosia quello che le è costato per venire in aereo da Tokyo a Roma, e che, dopo, avrebbe dovuto fare il viaggio da Olbia a Cagliari insieme al tedesco Alexander Dobrindt. Per tanto gli hanno detto di prendere l’aereo diretto da Roma a Cagliari, sebbene gli fosse costato, senza prenotazione anticipata di mesi, gli stessi soldi del volo da Tokyo a Roma.
Chris Grayling del Regno Unito, amante dell’archeologia sarda, voleva vedere i due monumenti nuragici più importanti della Sardegna (Santu Antine e Barumini) e gli scavi di Monte Prama. Entrato in tutti i siti internet per vedere i collegamenti dagli aeroporti a questi luoghi, dopo ore e ore di ricerca, si è reso conto che non c’è nessun collegamento dagli aeroporti sardi a questi luoghi famosi, se non prendendo quelle corriere o quei treni citati prima.
Allora gli hanno consigliato di lasciare perdere se davvero voleva arrivare in tempo al Summit G7 e di non prendersi fretta.
Elaine Chao degli Stati Uniti, nata nei pressi delle gole del Gran Canyon, voleva visitare su Gurropu. Ma le hanno detto che il problema non era tanto andare da Orgosolo al Gurropu, poiché le guide ci sono e sono preparate, ma da un qualsiasi aeroporto sardo a Orgosolo. Se voleva andare in treno doveva seguire l’avventura della tratta Olbia-Chilivani-Macomer-Nuoro e, da li, in corriera per Orgosolo. Se desiderava, invece, andare in Autobus doveva seguire la tratta Olbia-vari paesi-Nuoro-Orgosolo. Ma le hanno ricordato di non prendersi fretta.
Violeta Bulc della Comunità Europea, femmina a cui piace il mare e il sole, voleva vedere almeno la spiaggia della Pelosa di Stintino e quella di Berchida nel Nuorese. Allora subito le hanno fatto comprendere che la distanza non si misura in linea d’aria, ma in terra su strada, e che per visitare questi due luoghi nello stesso giorno con mezzi pubblici era pressoché impossibile. Le hanno spiegato inoltre che non c’è alcun mezzo che ti porta da una parte all’altra della Sardegna seguendo le migliori spiagge. Pertanto le hanno ricordato che qui il tempo corre lento e che non doveva prendersi fretta.
Graziano Del Rio, ministro italiano, invece, dal momento che non gliene importa niente di visitare nuraghi, spiagge o gole, ha deciso di venire in Sardegna passando per la Corsica. Pertanto ha preso il traghetto Livorno – Bastia a 83 euro (due persone + auto). Seguendo, da Bastia a Cagliari con la capsula Hyperloop proposta da Massimo Deiana, in 40 minuti era già a Cagliari. Giunto al G7 ha dichiarato che i trasporti in Sardegna sono come i treni del desiderio, che all’incontrario vanno, ma che per il futuro si migliorerà.
Speriamo non pensi di risolvere il problema sperimentando una nuova capsula che, alimentata a peperone e messa nel posto giusto, potrebbe far correre un uomo per ore da una parte all’altra della Sardegna.
Ma noi Sardi siamo abituati a non prenderci fretta e aspetteremo le prossime elezioni per risolvere questi problemi.
E il vecchio carretto trainato fa asinello sardo? Si potrebbero mettere Pigliaru e Deiana a trainare uno ciascuno. Binario unico. Possibilità del presidente e delex assessore ai trasporti di conoscere persone competenti in.materia
Ma piano piano, e di schiena per non esporsi troppo!
dr.Muroni articolo da 110/lode.
bellissimo !. ha centrato il problema!.
Arguto e simpatico, immagino che non riceverai risposta alla provocazione, è meglio stare zitti penseranno…
Caro Damiani, anche le risposte richiedono un umile atto di corresponsabilità es ammissione per essere oneste…….hanno almeno il buon gusto di stare zitti, tanto li voteremo………..loro sanno che sceglieremo sempre Barabba!
Fantastico!
Complimenti! Dottor Muroni. Con il suo ironico articolo, ha confermato quel che noi sardi, , già sapevamo. … la obsolenza e la mancanza di trasporti pubblici. E se tutto ciò (isolamento), fino a un cinquantennio fa, ha contribuito al non inflazionamento della nostra Isola, ,permettendoci di mantenere intatti i nostri usi e costumi, arcaici ma interessanti e soprattutto solo nostri. Ora, con la globalizzazione e la mancanza di fondi nelle casse sarde, , questa lentezza e mancanza di servizi, ci penalizzera’ e non agevolera’ la crescita, sia economica , che culturale della nostra bella isola. Ben vengano, quindi, gli articoli come quello che ha scritto lei, che denunciano queste mancanze. …Abbiamo una speranza in più, che qualcuno si svegli… e ci dia una mano.
Bellissimo, purtroppo tragicamente reale!