Ricevo e pubblico questa lettera aperta inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Egr. Presidente,

chi le scrive è un imprenditore svizzero residente ad Orosei da oltre quindici anni. Qui porto avanti con mia moglie un’attività commerciale nel settore turistico ed ho fondato un’associazione cristiana (Soli Deo Gloria).
Amo la Sardegna e i suoi abitanti e vorrei vederla sviluppare a pieno le sue potenzialità e recuperare la sua identità. Nell’agosto del 2013 scrissi una lettera aperta all’allora Presidente Ugo Cappellacci, pubblicata anche dal quotidiano “La Nuova”, segnalando il pericolo di fare affari con il Qatar, noto finanziatore del terrorismo di stampo sunnita, ovvero, di gruppi come i Fratelli Musulmani, Talibani, Hamas, al Nusra e Isis. Stiamo parlando di una vera e propria banca del terrorismo internazionale.

Come saprà, Bahrain, Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi hanno nei giorni scorsi interrotto le relazioni diplomatiche con il vicino Stato canaglia. Le accuse sono proprio quelle che il Qatar sostenga organizzazioni terroristiche e che interferisca negli affari interni del confinante Bahrain. A questi quattro Paesi si sono uniti, nel giro di poche ore, anche Yemen e Maldive.

Ho letto negli ultimi giorni sul quotidiano Unione Sarda che Lei, Presidente Pigliaru, ha dichiarato quanto segue: “Per quanto riguarda gli investimenti del Paese arabo in Sardegna, ci sono due partite importanti, che hanno a che fare con progetti molto interessanti: il Mater Olbia e lo sviluppo e il salvataggio di Meridiana. Mi auguro che queste cose vadano avanti”.

Non voglio insinuare nulla. Credo che Lei finora sia andato avanti in buona fede con il Qatar, ma ora la situazione è decisamente diversa. Si dice: “Nara mi con chin chie andasa e ti naro chini sese!” Mi sto chiedendo se non sarebbe più importante riflettere a chi abbiamo aperto la porta della nostra casa, visto che persino gli stessi stati arabi hanno chiuso con il Qatar, mentre in Sardegna si nutre ancora la speranza che i suoi investimenti vadano in porto.
Parliamoci chiaro: che cos’è più importante, la nostra sicurezza o gli investimenti? Ricordiamoci di Parigi, Manchester, Londra, San Bernadino, Boston, Berlino ecc. Non vorrei nemmeno immaginare l’effetto di eventi simili in Sardegna!

Come Governatore Lei ha una responsabilità vitale di fronte al popolo Sardo. Non dobbiamo farci muovere dal guadagno momentaneo ed effimero: non funziona a lungo andare nel privato, e non funziona nel pubblico. Non funziona per gli individui; e non funziona per i popoli. Concedere a una nazione legata al terrorismo ed al fondamentalismo religioso di investire su quest’isola non porterà alcuna benedizione, ma si risolverà in una svendita di preziose risorse a loschi affaristi. Senza menzionare il fatto che per la realtà finanziaria dell’isola, l’impatto di capitali che altrove potrebbero essere considerati irrisori, sono importanti. A nome dell’associazione che rappresento e come straniero innamorato di questa bellissima isola e dei suoi abitanti, voglio pertanto esprimere la mia preoccupazione in merito alla questione e chiederLe di riconsiderare le relazioni con il Qatar. Sono certo che si troveranno delle alternative anche per Meridiana e per il Mater di Olbia. Se Lei ed i Governatori precedenti aveste insistito per ottenere l’integrale pagamento dei debiti che lo Stato Italiano ha con la Sardegna (Vertenza Entrate), avremmo oggi a disposizione una cifra che supererebbe abbondantemente quella che il fondo sovrano del Qatar ha già investito ed afferma di essere pronto ad investire ancora nell’Isola!

Di nuovo La prego di fare il possibile per affrancare la Sardegna dai rapporti con il Qatar.
Il prezzo da pagare, continuando ad andare in questa direzione, è semplicemente troppo elevato!

Cordialmente,

Matthias Winkler