La storia, anche quella recentissima, ci dice che siamo spesso stati un popolo di creduloni. Poco informato, che ha poca dimestichezza con le conoscenze (se non quelle che servono per le raccomandazioni) e disposto ad accettare tutto.

Abbiamo accettato l’ipotesi che i fiumi potessero essere deviati dai loro corsi, abbiamo sopportato che centinaia di ettari di territorio venissero occupate da abusivisti e occultatori di rifiuti tossici. Siamo stati pronti a sopportare che mezza Sardegna venisse piantata a cardo, in nome dell’ossimoro “chimica verde”.

Ci siamo girati dall’altra parte quando abbiamo visto colonne di camion scaricare spazzatura tossica sulle coste e sulle campagne, dopo averli visti sbarcare dalle pance delle navi, senza nemmeno interrogarci su quale fosse il carico che trasportavano.

Accettiamo che a Porto Torres, come a Ottana, chi ha inquinato (e inquina) possa andare via senza fare le bonifiche e venga assolto dai tribunali per intervenuta prescrizione.

Saremo senz’altro pronti a subire il fatto che queste bonifiche verranno, se e quando mai si faranno, pagate dalla collettività, magari foraggiando gli stessi gruppi di potere e le stesse lobby che hanno prodotto le scorie e i veleni.

Siamo giusti riusciti a evitare, almeno per ora, l’onta delle trivellazioni nell’unica zona in cui l’agroindustria funziona.

Subiamo, ciclicamente, i danni degli eventi naturali (dagli incendi alle alluvioni), assistendo al crollo delle dighe e di strade appena collaudate, all’incendio dei boschi, agli appalti per il ripristino e la ricostruzione, a polizze assicurative dorate su territori e strutture che all’apparenza non hanno nessun valore.

Accetteremo anche che in quest’Isola, verso la quale lo Stato ha da anni avviato una secessione al contrario, venga realizzato il deposito unico nazionale per le scorie nucleari?

Per convincerci magari basteranno un paio di collanine, qualche nuovo sogno sbiadito, qualche effimera promessa di posti di lavoro. È la storia che ce lo dice.

Così come ci insegna che chi proverà a mettersi contro dovrà subire l’onta della calunnia, le accuse di disfattismo e di qualche celato interesse personale.

Ma qualcuno si dovrà pure opporre. Non credo saremo pochissimi.