(Per leggere l’articolo in italiano cliccare sulla bandierina in alto e selezionare quella tricolore)
++ la versione in lingua sarda è in fase di elaborazione ++
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Vittorio Sechi says:
Carlo Poddi says:
Purtroppo sembriamo come anestetizzati, incapaci di reagire.
Ci mobilitiamo un giorno tutti insieme (perché magari c’è qualche telecamera a riprenderci) e poi tutto cade nell’oblìo.
Ci preoccupiamo molto che esca bene il selfie durante la protesta e a pubblicarlo in fretta prima che lo facciano altri.
E poi c’è l’invidia, quella più subdola, ai danni delle aziende che producono e danno lavoro.
La vedo grigia, molto grigia.
Sa chistione de sos Sardos est una ebbia: èssere una natzione indipendhente. Totu s’àteru est pistamentu de abba, cosa de pitzinnedhos prantinosos e irresponsàbbiles, buratinismu e isfrutamentu, tempus pérdidu ifatu de totu sos bentos, a conca suta de terra pro no bídere e ne intèndhere e prus pagu cumprèndhere si no pro contighedhos de míseru aprofitamentu personale collindhe votos de disisperu. Semus zoghendhe a totu sas calidades de buratinismu e no a leare seriamente s’istória nostra in manos nostras pro su pagu chi faghet in custu mundhu fatu a bidha ue sos leones sunt sempre prus leones. Semus istudiendhe a fuire dae sa responsabbilidade colletiva e personale, a trivas de pare faghindhe a “si salvi chi può”, chentza guvernu ne conca e ne pes. Cosa indigna de chie si narat zente.
Lo Stato interventista italiano agisce su mandato di potenti lobby che riescono a cavalcare meglio di altri le leggi e le normative fatte approvare nel frattempo, con il favore della politica e il controllo dell’informazione, che tende a mistificare i fatti e le possibili conseguenze.
Pare strano ascoltare certi discorsi oggi se fino a ieri certe persone erano favorevoli alle rinnovabili e contro il settore petrolifero. Le rinnovabili fanno parte del progetto industriale dei nuovi avventurieri che con il bene placido dei Verdi e dei tantissimi integralisti dell’ambiente, riuscirono a far passare leggi in loro favore.
Come si può credere nel miracolo delle rinnovabili se a pagare la diffusione sono e saranno sempre i cittadini, costretti a devolvere in bolletta un pizzo a favore dei pochi fruitori del conto energia?
Le rinnovabili sono ancora uno strumento economico passivo, nessun imprenditore sano di mente lo applicherebbe senza il sostegno dello Stato.
Come possiamo parlare di furto se la maggior parte dei terreni sono stati venduti con il consenso dei privati a eccezzione di uno, diventato un fatto di cronaca per la resistenza di una singola famiglia? Da esproprio ingiusto è diventato uno strumento politico in mano alle minoranze che semplicemente vogliono usare per accattivarsi una determinata parte della società.
E’ difficile parlare di declino dell’agricoltura e della pastorizia se nell’ultima riunione fatta da MPS si sia solo parlato di soldi da ricevere e non di una riorganizzazzione del settore. La loro riunione assomigliava più ad un’assemblea di operai che di imprenditori del settore zootecnico, il che la dice lunga sulla volontà di cambiare lo status quo, e fino a che la politica italiana pagherà con forme di assistenzialismo sarà semplicemente IMPOSSIBILE uscire da questa situazione.
Non basta più lamentarsi per lo stato di fatto se non si propongono progetti concreti e fattibili.
Non basta più, anzi è diventato un ritornello folcloristico sentir parlare di una – Sardegna Indipendente e Boh – senza avere la minima idea sul da farsi: dal punto di vista economico, sociale, politico e costituzionale, perché per quanto possa essere assurda questa situazione uscire da questa gabbia non è affatto semplice, quindi non possono essere semplicistici i proclami.
Il cuore del problema sta nella nostra ECONOMIA e nella scarsità delle risorse, è inutile girarci intorno così come non possiamo tralasciare il più grande ostacolo SOCIALE alla nostra autodeterminazione: il popolo sardo non ama cooperare al suo interno, tanto da avvantaggiare la POLITICA che, per ridurre i conflitti, preferisce mettere le mani sul portafoglio della SPESA PUBBLICA, per derubare i soldi a chi lavora e regalarli a chi fa poco o nulla all’interno della nostra SOCIETA’.
Il modello parassitario domina la scena da anni grazie al clientelismo per favorire il consenso di Tizio o di Caio, che magari in Sardegna fanno di nome Giorgio, Salvatore o Gavino…
Possiamo pensare ad uno sviluppo economico in due soli modi:
1) sfruttando e valorizzando le risorse disponibili (territorio e materie prime),
2) migliorando la cooperazione interna con un’economia produttiva e volta al profitto.
La politica deve solo limitare i conflitti e non partecipare al suo sviluppo, limitandosi ad una legislazione favorevole e supportando finanziariamente alcuni investimenti strategici.
Credere a modelli di sviluppo alternativi come la difesa ad oltranza del territorio per scontrarsi con idee nuove e innovative non farà altro che accellerare il declino di un isola che sta scivolando progressivamente verso l’Africa e le sue povertà.
Altro che INDIPENDENZA e BOH!
Ovviamente tutto complottato nel mese di agosto, quando la gente anestetizzata dalle vacanze presta meno attenzione alle notizie….chi ci dovrebbe difendere, e cioé la giunta Pigliaru, pare essere prona a interessi contro la Sardegna.
Occhio poi alle scorie nucleari; di fronte a notizie come queste c’é da dare ragione agli indipendentisti “duri e puri” che vorrebbero molti “infiltrati” fuori dalla Sardegna.
Abbastanza squallidi, su vari social e piattaforme online, i commenti di individui che si spacciano per sardi difendendo i vari sfregi quotidianamente perpetrati ai danni della Sardegna in nome del “progresso” e della identità nazionale. Questo PD al governo regionale é forse la cosa peggiore che sia mai capitata alla Sardegna.
Credo sia arrivato il momento di agire tutti!…. senza fare questioni di gruppi indipendentisti o di partiti partiti dei sardi o unidos etc…. dobbiamo dare in segnale forte tutti assieme per far capire che i sardi reagiscono ai soprusi! E’ importante caro Antonio Muroni unirsi chiamando Mauro Pili e tutti quelli disponibili per organizzare una protesta eclatante e decisa! Se poi ci mandano l’esercito vorrà dire che combatteremo .questo può essere un inizio per realizzare una Sardegna indipendente
So pro sa paghe ma no so patzifista, prus pagu mi andat a mi faghere ponnere sos pes in conca da’e unu istadu invasore chi no esistit, a dolu mannu de sa Patria mia. Toccat a tennere presente chi, pro s’una cosa o pro s’attera, sa protesta patzifista hat dadu finzas a como resultados de pagu contu, e no tzertamente in tempos curtzos; sas chistiones de custos arresionos sunt lestras a lompere, comente a custu termodinamicu o sas iscorias nucleares in prozettu pro sa iddha ‘e Otzana. Una discussione patzifica comente a cussas chi finzas a como si sunt bistas, pesso chi appat paga forza pro frimmare su disaccattu; det essere ora inveze, sigundu me, de ordhire unu movimentu pro sa difesa de sa Sardhinna, chi si ponzat fora da’e cale si siat idea politica ma chi difendat chin forza e OPERATIVIDADE sos printzipios comunes de s’ indipendentzia e “seghet s’ arvure da’e fundu” a tottu su chi podet guastare sa Terra Nostra, sa cultura e sa zente de inoga. Su FLNC de sos bighinos Corsos hat frimmadu in sos annos paritzas ideas maccas frantzesas e americanas in terra issoro.
Ista s’urzenzia no ido atteras possibilidades. Pro sa Sardhinna.
Sembrerebbe che Pili sia il predestinato a salvare questa povera terra.ma,quando Questi era presidente ed andava a braccetto con silvio cos’ha fatto per la Sardegna?NULLA come tutti gli altri.unico che abbia tentato e stato,A mio parere Marìo Melis che ha saputo inventare quel vento sardista che ci ha fatto sognare.Pili riuscirà a raggruppare la miriade di partitucoli sardi ognuno dei quali vuole zappare il proprio orticello? Se potesse succedere sia il bentornato riservandomi di vedere poi quale sarà la corrente che lo ammaliera’
Un anno fa il deputato di Unidos Mauro Pili, ……Ne conoscevo un altro con lo stesso nome e cognome che viene così descritto dal Sole 24 Ore ” Ex ragazzo prodigio della Sardegna, omologo isolano del pugliese Raffaele Fitto. Vinse le elezioni regionali del 1999 a soli 33 anni ma, per via di una legge elettorale controversa, riuscirà ad arrivare alla guida della Sardegna solo nel 2001. Per lui Berlusconi stravede tanto di minacciare di portarlo a Roma con sé «a fare il numero due di Forza Italia». Pili però diventa famoso soprattutto per una clamorosa svista: copiò il programma del collega lombardo Roberto Formigoni, con tanto di numero di province (11 anziché le quattro che contava allora la Sardegna). «Errori della dattilografa» provò a sdrammatizzare l’allora Cavaliere ma da allora non si parlò più di lui come possibile “delfino” berlusconiano. Il suo dominio sull’isola venne interrotto dal fondatore di Tiscali Renato Soru e il politico di Carbonia si trasferì nella capitale: eletto alla Camera per tre volte (2006, 2008 e 2013), lo scorso ottobre ha lasciato il gruppo del Pdl e si è iscritto al Misto. A gennaio si è presentato alle elezioni regionali sarde con la lista Unidos: ha raccolto il 5,7% dei voti, per lo più sottratti al candidato del centrodestra Ugo Cappellacci, sconfitto dall’economista Francesco Pigliaru per appena 2,8 punti.”” Anthony finindela pro piaghere.
Scusate!!!!!ma chi li ha votati questi esempi di intelligenza che dovrebbero fare i nostri interessi???
Allora di cosa ci lamentiamo?
O la smettiamo di lamentarci quando toccano il nostro orticello,e diventiamo un popolo unito,
Altrimenti saremo destinati ad essere sottomessi.
Lo vogliamo capire che dipende solo da noi???
Ci sono molti sardi , anche di origini fonnesi (io sono di li vicino, quindi mi ci metto pure io) che le terre non le lavorano per niente, le tengono morte e guadagnano sui contributi regionali, statali e comunitari. Di questi signori non parla mai nessuno, men che meno il sig. Pili che mi risulta non parli neppure di certe questioni passate, che riguardano piscine a Medau Su Cramu, nel cuore del parco del Molentargius.
Cun Salude…
Sono ache le fonti di comunicazione come queste, che generano ciò che il potere ha programmato; entrare ovunque e quando determinante spacciarsi o meglio sostenere le parti mioritarie che come la storia insegna alla fine passano anch’esse alla cassa. (vedi le ong del mare in mano a soros.) Non c’è la necessità di essere italiani o sardi per sfruttare e fare andare l’econmia a proprio piacimento. I capitali investiti in certi programmi (vedi le guerre), sono a dir poco emblematici, per il fatto che ancora ci fanno soppravivere. A questo punto chi urla all’onotà d’intenti con un Mauro Pili o è apena uscito dal’asilo o viceversa non riesce a decifrare ciò che il potere è capace di fare. Questo denota la puerile proposta su un vostro articolo che ululava l’unione dei partiti autonmisti-indipendentisti, pur eleggere due parlamentari, come se non bastassero l’esperienze passate sia in regione che nel parlamento italiano. Ognuno deve mandare avanti le proprie idee e confrontarsi, questo fa si che germogli una politica attiva e pro economia popolare, ma non l’intrusione dei vari Mauro Pili con lo solo scopo di dividere e ingomblare forze sane con l’imbroglio da politicanti navigati. Chi ha saccheggiato la Sardegna ha pensato bene di parcheggiarlo nella sua corte e lui ne è stato ben felice. Per concludere : combatteere affinchè ci levino il filo spinato dalla nostra isola e mantenere saldo l’orizonte dell’indipendentismo
Chissà perché Mauro Pili sul solare termodinamico ha cambiato idea così repentinamente, eppure prima la pensava così: http://www.unidos.io/quel-giorno-rubbia-mi-disse-2/ , eppure lui ha avuto la possibilità di attuare quelle idee di Rubbia, da lui tanto sollecitate di cui andava entusiasta; ha avuto tutto il tempo per leggersi il progetto per la Sardegna che Rubbia aveva preparato nel gennaio del 2004: https://www.dropbox.com/s/opct7ded97rbgww/Rubbia%202004%20trinomio-sardegna-solare-idrogeno.pdf?dl=0 ; ma in quel periodo aveva forse già cambiato idea, era intento a difendere il GALSI dagli attacchi di Soru. Dopo 12 anni si ricorda che quel solare termodinamico è il vero devastatore della Sardegna.
Tutti così i nostri politici si vendono al migliore offerente, e con loro vendono tutta la Sardegna. Adesso tutti a cavalcare l’opposizione al termodinamico, perché bisogna cavalcare l’onda dei comitati, chissà quanti voti porteranno i comitati del NO al solare termodinamico, chissà in quanti dovranno spartirsi quei voti.
Eppure nelle due proposte di centrali termodinamiche c’è molto di più di ciò che prevedeva Rubbia: https://www.dropbox.com/s/i63oe3ps2rmia4d/FM%20e%20GN%20Sintesi%20e%20stato%20dellarte%20rev.%2003.04.2017.pdf?dl=0 , c’è finalmente la completa integrazione con le attività del territorio, soprattutto con l’agricoltura, nella piena tutela dei proprietari dei terreni che oltre ad avere un’indennità notevolmente superiore al prezzo di mercato continuano a coltivarli con sistema innovativo che quadruplica la produzione foraggera.
Chissà perché se si affittano 269 ettari di terra per il solare termodinamico è “Land Grabbing” se invece si svendono 1200 ettari della SBS, a un prezzo che è meno della metà del diritto di superficie per il termodinamico quello non è “Land Grabbing”, non mi sembra di aver visto comitati, sindaci, consiglieri e presidenti regionali mobilitati in piazza.
Caro Roberto Seri condivido in pieno le tue considerazioni sul settore agropastorale e questi dati lo confermano in pieno: https://www.dropbox.com/s/8j8wklh0k569dza/Sardegna%20agricoltura%20dati%20CREA.jpg?dl=0 , ma anche qui ci sono speculazioni e rendite di posizione ormai consolidate che gli stessi operatori non vogliono modificare, vedi il sistema dei contributi e dei vari PAC, PSR, etc., dell’importazione dei mangimi e dei foraggi che spesso provocano anche qualche problema sanitario di non poco conto, vedi le notizie di navi di granaglie sequestrate perché inquinate o deteriorate da tossine che devastano interi allevamenti e inquinano il latte, vedi i 30.000 litri di latte buttati dalla 3° di Arborea di cui non si è saputo più niente; altro che uova contaminate da fipronil, vi risulta che si sia mosso qualcuno a verificare, indagare o a stabilirne le cause? Su una cosa non sono d’accordo con te, non è vero che le rinnovabili sono ancora uno strumento economico passivo, ormai è stabilito che nel 2015 gl’incentivi per le rinnovabili valgono 14 milioni l’anno, mentre quelli per le fossili hanno superato l’hanno superati: https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/l-italia-spende-148-miliardi-di-euro-all-anno-tra-sussidi-diretti-o-indiretti-a .