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Cun sa bèndida de sa SBS de Arborea a Bonifiche Ferraresi sa Regione at incassiadu 9 milliones e mesu de euros.
Cun 9 milliones e mesu si podet pagare una die de sanidade sarda, chi costat tres milliardos a s’annu.
Custa si annanghet a cudda pagada cun sa bèndida de s’aereoportu de s’Alighera a sos italianos de sa F2i pro 9 milliones e seschentamìgia euros.
Duncas cun custa semus giai a duas dies pagadas.
Megius duas chi non nudda, o nono?
Como sunt chirchende, a sa disisperada, de bèndere sa sienda istòrica de Surigheddu, chi in su mese de làmpadas Libe.r.u. ocupeit pro fàghere connòschere cussu inghèniu metzanu a s’opinione pùblica.
Su prètziu prevìdidu fiat unos 12 milliones de euros: prus o mancu cantu costat una die e carchi ora de sanidade.
E duncas cun Surigheddu lompimus a pagare tres dies.
Bene meda, nde mancant ebbia 362 pro acumprire a unu annu e posca si torrat a cumintzu.
Sa Sardigna intrea est bèndida a istracu baratu dae sa giunta Pigliaru pro acabidare pagos minudos chi, paris a sos totu sos prèstidos cuncordados cun s’istadu, serbint pro pagare una sanidade sena perunu sestu, in ue mancant su personale e fintzas sas mantas ma si permitit de pagare sos amministradores foristeris fintzas in prus de sa mèdia italiana.
Cando como pagas dies sa ministra Lorenzin b’at dadu atentu a cara a totus, ma su delegadu coloniale Pigliaru l’at respostu chi “fartaiat” a faeddare male de sos istipèndios tropu artos.
No isco a ue creet de lòmpere cun custa manera de fàghere iscarada, trampistende die fatu a die e bendende sas prendas de domo, ma una cosa est segura: in antis chi nche esseret issu sa terra e s’aereoportu fiant de propiedade de su pòpulu sardu intamen como sunt de siendas italianas.
E su dinari chi nd’at bogadu serbit pro pagare sos amministradores italianos.
Comente presidente non balet meda, ma a su ruolu de delegadu coloniale acumprit chi est unu ispantu.
Non esiste peggior azione economica quanto svendere il patrimonio per coprire spese correnti. E’ ancora peggio svendere per coprire le competenze spettanti al manager di turno.
il delegato coloniale (mai definizione fu così centrata) mi ricorda quel padre che , alla fame, vendeva i tavoli , sedie, letti dei figli, per comprarsi le sigarette.
Devias, super indipendentista, che ha idee per ogni fatto, può darci un parere sugli affari della 3A Arborea in Toscana?
https://www.google.it/amp/www.ansa.it/amp/toscana/notizie/2017/02/02/latte-3a-arborea-acquista-la-coplac_f089d93e-47f6-4376-bfc1-2fe0f8f1f6b1.html?client=safari
Pura demagogia, basata su un’idea di Sardegna indipendente dal mondo antistorica e insostenibile. Perche’ non lavoriamo a rafforzare la nostra capacità di valorizzare la ns identità nel mondo, come già fanno Arborea, Pinna, tanti altri ns caseifici privati e sociali, cantine, Marras, diverse imprese ICT, il museo delle maschere di Mamoiada, tante imprese turistiche, etc etc
La parte critica molto ben fatta. Prima o poi ci sarà anche una parte costruttiva? Proposte concrete e fattibili, non libri dei sogni.
La parte costruttiva la stanno già svolgendo molto bene i nostri amministratori regionali. Possiamo esserne orgogliosi veramente.
Vorrei che capire se tra chi commenta c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di difendere questa Giunta. Se c’è potrebbe farmi capire per quale atto o fatto? Grazie!
Svendere è solo di quelle persone che non hanno altre idee.
Non possiamo pretendere di essere sardi quando ci fa comodo e italiani ogni tanto … siamo cittadini italiani ed imprenditori nella libera concorrenza ,come gli altri!!,
Se ci facciamo portare via la terra sotto i piedi è solo colpa nostra o meglio : colpa di chi ancora vuole essere privilegiato in un mondo globalizzato che non perdona !!
Ma c’è in Sardegna chi vuole crescere e così come avrebbe voluto aquisire un’altra azienda sarda sbs ,ma gli è stato impedito …non si è fatto sfuggire una occasione nazionale ..quella Toscana! Questa volta senza farselo negare !!
Ancora una volta questo Blog si dimostra inutile e tempo perso……..
Pigliare? Il più servile dei servi
Quale è l’ oggetto del contendere,la vendita o il fatto che gli imprenditori locali non hanno battuto un colpo? Le cifre non sono così elevate da tagliare fuori i locali,ho la vaga impressione che i capitani di industria nostrani siano abituati ad avere tutto da mamma regione in accomodato d’uso per poi scappare alle prime difficoltà lasciando macerie .ben vengono chi ha le capacità di fare economia auto rigenerante .troppe volte ci siamo nascosti dietro un sardismo di facciata.una riflessione su questa giunta ,siamo sicuri che sono così nefasti? Personalmente posso testimoniare che hanno dimostrato che si può risanare uscendo da vecchi schemi quelli si nefasti.per chiarezza sto parlando di IGEA vacca da mungere senza vergogna ,ora strumento sano che può fare ciò per quello che è stato creato
Ho sempre il massimo rispetto per chiunque, come persona, e per le idee che ciascuno sostiene. Obiettivamente però, nonostante nutra profonda stima per il promotore di questo blog, non riesco più a leggere i post e i commenti degli appartenenti alla cosiddetta “galassia indipendentista”. Non posso più. Troppo rigide le posizioni, troppo alla ricerca perenne del colpevole e del nemico esterni, troppo vittimistiche. Datemi pure l’appellativo di “dipendentista”, come solitamente tacciate chi la pensa come me. Probabilmente lo sono e non me ne preoccupo.
Torno sul presente post. La posizione di Devias (e della sua “galassia”) sulla vicenda era scontata e del tutto prevedibile, cosi come le assurde motivazioni pseudo economiche, finanziarie e coloniali. Io mi domando, ma perchè mai un Ente pubblico (qualsiasi) dovrebbe avere tra i propri beni delle aziende agricole??La Regione ha nella sua mission la gestione di aziende agrarie?Non mi risulta proprio. Quando si cimenta lo fa in modo pessimo creando realtà inefficienti e fallimentari. Ebbene, tornado alla situazione SBS, mi risulta che quell’azienda (creata con le bonifiche ideate e portate avanti dal colonialista) fosse in vendita da tempo (come ritengo giusto) e nessun acquirente locale abbia avuto il coraggio o la forza di farlo. L’unica realtà sarda che avrebbe potuto non lo ha fatto salvo poi pentirsene (forse la voleva gratis??). Ora si spera possa prosperare sotto “padroni colonialisti” e creare ricchezza, anche per noi. Si, perchè la ricchezza la creano anche gli altri, per noi, sulle nostre terre che altrimenti sarebbero abbandonate. Capitolo Surigheddu. Questa, per chi non la conosca è una delle maggiori vergogne della Sardegna. Lo specchio più realistico della nostra povera Isola. Passo davanti a quegli infelici ruderi diverse volte all’anno, abitando in zona. Ogni volta non posso che scaricare la mia rabbia per quella ferita, quello scempio indescrivibile, quel obbrobrio, quella coltellata. Solo per questo, che apparentemente è poca cosa mi sarei dimesso da sardo. Le mie imprecazioni ovviamente non sono nulla, come il nulla è ciò che siamo riusciti a fare in quasi 40 anni di proprietà pubblica regionale di quel sito. E no, qui non c’entra il colonialista. NO, troppo comodo. La proprietà è 100% RAS – Regione Autonoma della Sardegna. Non cerchiamo altri responsabili. I nostri politici sono referenti coloniali??bene. Dal 1980 abbiamo avuto Giunte a guida sardista, sardisti in Consiglio, assessori indipendentisti (per 3 consiliature di fila…), dovremmo avere una classe dirigente extrapolitica in grado si dettare l’agenda politica. Niente. Niente di niente. Il tutto giace li, in attesa di un destino, in pasto agli abusivi. E allora ben venga la vendita. A chiunque, purchè sia valorizzato il territorio con attività economiche e possa creare ricchiezza. Quelle forse di cui abbiamo veramente paura, perchè poi non si potrà più invocare un nemico.
L’inerzia è molto peggio del non scegliere la strada migliore. Fermarsi davanti ad un bivio o rischiare di prendere la strada sbagliata. Sicuramente scegliere. Ho assistito esterefatto e impotente allo sperpero dei soldi pubblici dei “CONTRATTI D’AREA”, gestiti in maniera vergognosa dalle Province Sarde. Soldi “REGALATI ” ai capitani di industria, spesso calati dal Nord Italia, con vecchi macchinari, senza garanzie finanziarie a regalarci illusioni di benessere e nuovi posti di lavoro. Anche questo era un tentativo di colonizzarci mai nessuno si è scandalizzato. Se si investono soldi propri per attività produttive è già un buon segno, un buon inizio. Mi preoccupa di più quando siamo accede a finanziamenti pubblici
…@ Gianfranco …. ” sardismo di facciata ” …è terminologia errata …non centra nulla il sardismo … al limite sarebbe una sardità di facciata : quella tipica degli Autonomisti noti anche come “solo residenti” in Sardegna …cosi il concetto che esprimi è comprensibile ! …scusa ma sulla “struppiadura terminologica ” c’è già troppa gente che ci sguazza politicamente …e ci inzuppa il biscotto della delegittimazione …
Mentre il Commento ha buone quote di sana realtà .
ora che questi signori per la modesta cifra di 9,5 milioni di euro si sono presi circa 1000 ettari di terreno, ci potranno fare quello che pare loro. Magari anche concepire qualche progetto che contempli trivelle e/o cementificazioni e/o termodinamico tipo S. Quirico (75 tonnellate di legna bruciate al giorno e rischi polveri sottili nei polmoni degli abitanti di oristano, s.giusta e palmas arborea; e quando il vento soffia veramente forte, un pò nei polmoni di tutta la sardegna. Se il problema erano i 26 posti di lavoro, la regione avrebbe potuto assorbire queste persone. Questa mi sembra una svendita come non se ne fanno neanche l’ultimo giorno dell’ultimo minuto dei saldi