La storia del cosiddetto Sarcofago della Morte inizia alla fine degli anni Novanta. In quel periodo è in fase di costruzione il tratto di 131 che va da Sardara a Sanluri, lavori appaltati dalla società umbra Todini Costruzioni Generali Spa e dati in subappalto alla ditta di Antonino Marcis.

In corso d’opera sotto il manto stradale vennero riversate oltre 700mila tonnellate di materiale di risulta provenienti dalla miniera d’oro della “Sardinia Gold Mining”, in territorio di Furtei, contenenti alte percentuali di mercurio, arsenico, cadmio piombo e altri metalli pesanti.

Questa operazione avrebbe permesso da una parte alla Sardinia Gold Mining di smaltire rifiuti speciali e pericolosi abbattendo i costi, dall’altra alla ditta che eseguiva i lavori di ottenere materiali di risulta a un prezzo enormemente inferiore.

Per questo motivo la Procura di Cagliari accusa di traffico illecito di rifiuti il legale rappresentante della miniera, l’australiano Garry Johnston, il subappaltatore Antonino Marcis, Aldo Serafini della Todini Spa, e il direttore dei lavori dell’Anas Giorgio Carboni.

Nel mentre la politica, giunta dopo giunta, da allora non ha ancora risolto il problema e gli sversamenti di veleni, che si erano manifestati già a pochi anni dall’inaugurazione, continuano a colare indisturbati dai pannelli di cemento corrosi.

Da almeno dieci anni le piogge spargono questi veleni e questi metalli pesanti nelle aree circostanti e nei canali che poi vanno ad irrigare mezzo campidano.

Riteniamo che non si possa più aspettare ulteriormente né, tantomeno, continuare a far finta di non vedere l’enorme disastro ecologico che è sotto gli occhi di tutti.

Per questo motivo intendiamo fare pressioni affinchè la Regione assuma impegni concreti e stabilisca tempi certi in merito alla risoluzione di questo problema.

Nell’immediato chiediamo che l’assessorato all’Ambiente dichiari ufficialmente quale è la situazione sanitaria nella zona e quali misure urgenti intenda prendere per mettere in atto la bonifica dell’area contaminata.
Perciò diverse organizzazioni, schierate da sempre per la tutela dei diritti dei cittadini sardi, indicono un sit-in nella zona contaminata con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica ed esigere dalle istituzioni misure adeguate e immediate.

Appuntamento per

SABATO 2 SETTEMBRE ORE 10
SOPRA IL CAVALCAVIA AL KM 51 DELLA 131 (ENTRATA PER VILLANOVAFORRU)
Aderiscono:

LIBE.R.U. – SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA – SARDIGNA LIBERA – ROSSOMORI – ASSOCIAZIONE SARDOS – ASSEMBLEA PERMANENTE VILLACIDRO – COMITATO PER LA SALUTE E LA QUALITA’ DELLA VITA SAN QUIRICO TIRIA – COMITATO SARDARESE CONTRO L’INQUINAMENTO S.S. 131