Dopo una giornata tremendamente difficile, con la Sardegna che ha pianto i suoi primi due morti da Covid19 (gli infetti accertati sono invece 78), in serata è scoppiato il bubbone Toti.
Le agenzie hanno infatti riportato una dichiarazione del governatore della Liguria, tesa a rassicurare i sanitari della sua regione: “Le mascherine? Abbiamo un carico in arrivo dalla Sardegna e dalla Cina”.
Ma come? Medici e infermieri sardi fanno i salti mortali e pietiscono presidi e ausili e dalla Sardegna partono rifornimenti per la Liguria?
Dalla Regione nessun commento per l’intera serata.
Al cronista non resta che smuovere qualche contatto oltremare per arrivare a una storia che ha dell’incredibile e merita tutti i chiarimenti del caso.
Perché le mascherine che arriveranno a Genova non sarebbero di provenienza sarda ma, semmai, al porto di Cagliari sarebbero solo transitate, in arrivo da un Paese extra-Ue, dirette proprio nella città della Lanterna.
Ma non solo.
E qua il mistero si infittisce: il container sarebbe stato intercettato dalle autorità sarde – non è ancora chiaro se dalla Protezione Civile regionale o dalla Prefettura – che in qualche modo lo avrebbero bloccato, con l’intento di requisirlo.
Un atto di pirateria? “Non proprio, ma quasi”, alludono da oltremare.
A sbloccare la situazione sarebbe stato un vorticoso giro di telefonate fra Roma, Cagliari e Genova, con una soluzione finale che avrebbe del salomonico: metà carico resta in Sardegna, l’altra metà prende la legittima e originaria strada della Liguria.
Sarà andata proprio così? Probabilmente nelle prossime ore lo scopriremo.
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