Custu est su giassu in limba Sarda.
Per leggere l’articolo in italiano, clicca sulla bandiera in alto, scegliendo l’opzione del tricolore.
++ Su testu in sardu arribat luego +++
Custu est su giassu in limba Sarda.
Per leggere l’articolo in italiano, clicca sulla bandiera in alto, scegliendo l’opzione del tricolore.
++ Su testu in sardu arribat luego +++
Vittorio Sechi says:
Carlo Poddi says:
Il ragionamento non fa una piega.
Aggiungo una mia riflessione: il centro destra, secondo me, ha fatto un errore e continua a farlo quando attacca così ferocemente questa maggioranza, il presidente Pigliaru e l’assessore Arru.
Perché?
Per una semplice equazione che è alla radice del pensiero popolare: “senti chi parla, voi cosa avete fatto in passato?”
In questa maniera hanno rafforzato la strada al Movimento 5 stelle che per di più, non avendo mai governato, è più che mai avvantaggiato.
Ecco la mia (inutile) previsione:
il fatto che lega e psd’az hanno chiuso l’accordo riporta il centro destra in corsa contro il m5s.
A questo punto se si mettono d’accordo sul candidato a presidente (Solinas secondo me è il più avvantaggiato e secondo me è parte dell’accordo) e presentano un programma di rottura, forse potrebbero davvero farcela.
Tutto molto interessante, e anche leggermente nauseante, tranne che non vedo menti raffinatissime.
Bisognerebbe sempre distinguere quando si parla di politica da quando si parla di sottobosco regionale di poteri personali o di bande.
Credo che siano due cose molto diverse.
Eccezionale articolo,peccato che fosse in conto terzi.L’articolista dimostra grande bravura di strategia ma sappiamo perfettamente chi in convitato di pietra.
I fatti narrati (penso in perfetta buona fede) suonano plausibili e, quindi, in assenza di contro prove, possono essere presi in grande considerazione ed essere trasformati in “opinione pubblica”, notoriamente funzionale all’espressione del voto (utile).
Il punto che vorrei portare all’attenzione dei suoi lettori e sua, caro direttore, è che questa campagna elettorale verrà ricordata come una delle più incerte, ma anche come una delle più lunghe.
Le grandi manovre delle quali si sono avute solo piccole indiscrezioni, sono iniziate molti mesi fa e le ipotesi e le previsioni si sono susseguite, varie e numerose, spesso oscurandosi a vicenda e disperdendo lavoro, energie e motivazione.
Ciò che rende le cose interessanti, è il fatto che nessuno dei tre aggregati politici che si contenderanno gli scranni di via Roma e, di conseguenza, la scrivania di villa Devoto, hanno ancora le giuste carte in mano.
il centro destra ha il vantaggio di chi insegue, non è costretto a fare l’andatura e se non sbaglia il “front man”, può far leva sia sul “cambiamento” che sulla “tradizione”. Non male!
Il centro sinistra gode, a livello regionale, di uomini esperti che agiscono sul territorio, un front man di indiscutibile appeal e di una notevole flessibilità ideologica. Potrebbe stupire!
Il M5S ha l’obbligo di fare l’andatura (faticoso), rappresenta il cambiamento, dispone di un programma largamente condiviso tra i suoi attivisti che potranno quindi agire capillarmente sui territori per aggregare i consensi intorno a candidati scelti da loro (aspetto da non sottovalutare), da un lato poco conosciuti, ma dall’altro davvero nuovi. Bene, bene, ma forse non benissimo. il Front man dovrà essere convincente quanto il programma!
La mia opinione è che tutti abbiano ancora un gran lavoro da fare, che nulla debba essere trascurato e che la posta politica in gioco sia davvero molto alta e abbia confini di spazio e di tempo non esclusivamente riconducibili alle coste dell’Isola e alla scadenza di febbraio.
Io – ma non sono affidabile in quanto a previsioni – resto convinto, in controtendenza rispetto a chi sostiene di capirne più di me, continuo a considerare il Movimento Cinque Stelle largamente favorito.
Per il resto, il mio mestiere è di raccontare. Non credo che la mia storia dica che lo faccio seguendo le mie convenienze o in conto terzi, quarti o quanti (come dice un commentatore sprovveduto qua sotto), ma solo riferendo in buona fede quel che so.
Nel mio commento precedente scrivevo che la chiusura dell’accordo di Lega (Psd’Az) con il centro destra poteva portare (secondo me) Solinas alla candidatura a presidente.
Mi sbagliavo e l’ho capito a seguito della convention di Sardegna 20-venti di sabato 22 in cui un Tunis in splendida forma ha fatto il pienone della sala congressi alla fiera di Cagliari.
Ho colto nel leader del “laboratorio” civico un passaggio importante sull’importanza del coinvolgimento degli amministratori locali che nei loro territori, molto spesso, si sono presentati con liste civiche. Prassi, questa, sempre piu diffusa. Inoltre, mi pare, ha aggiunto che oltre al civismo ci sarebbe più bisogno di Sardismo.
Solinas in tale occasione, sempre se ho capito bene, ad una domanda di una cronista afderma che non si direbbe dispiaciuto ad una eventuale investitura a candidato proprio dell’onorevole Stefano Tunis.
Per quel che ne capisco è una buona mossa e spiego il perche:
– chi glielo fa fare a Solinas, dopo lo straordinario successo del 4 marzo, prendersi la responsabilità di guidare un centro destra che in questi cinque anni ha visto spiccare, dai banchi dell’opposizione, persone come Tunis, Alessandra Zedda e piu a destra della coalizione Paolo Truzzu (cito solo quelli di cui ho avuto personale sentore di interessi specifici)?
Per quel nulla che ne capisco mi è sembrata una buona mossa.
Ora sono molto curioso di vedere cosa succederà in FI, anche alla luce del pienone ottenuto dall’euro deputato Salvatore Cicu che alcuni mesi ha riempito un teatro di Selargius (di sabato mattina, in piena estate).
Certo, per fare un candidato presidente di una coalizione non basta mostrare i muscoli, specie dopo i poco lusinghieri numeri ottenuti di FI, ma le regionali non sono le politiche e Cappellacci è sempre il coordinatore regionale.
Chiunque sarà il candidato, in caso di elezione, non se la caverà facilmente per le enormi difficoltà in cui versa la Sardegna.
A questo bisognerà sommare gli eventuali mutevoli equilibri del governo centrale (questo lo si vedrà).
Solinas dunque non sarà il candidato ed io mi sbagliavo.