Custu est su giassu in limba Sarda.
Per leggere l’articolo in italiano, clicca sulla bandiera in alto, scegliendo l’opzione del tricolore.
++ Su testu in sardu arribat luego ++++
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Carlo Poddi says:
Giampaolo Pisu says:
Bene Direttore e complimenti per il gravoso compito che ha assunto: gli onori sono incerti e (temo) non immediati, mentre gli oneri sono immediati e certi….oltreché pesanti considerati gli interessi in gioco e gli sciacalli in giro. Lei sa bene che chi detiene il potere oggi ricorrerà a tutto per mantenere il potere e con esso i soldi o altri vantaggi che ne ricava a titolo personale, a carico e detrimento di noi tutti che viviamo tutti i giorni il disastro creato da costoro.
Non spetta certamente a me incitarvi a tenere sempre ben presente una larga fetta della popolazione che può davvero cambiare il corso della nostra storia: COLORO CHE NON VANNO A VOTARE!
Il tempo dedicato a convincere uno che ha già intenzione di votare altro partito (ad esempio movimento 5 stelle), è ovviamente molto più fruttuoso in termini di risultato se dedicato nei confronti di chi non vota da un pò o non intende andare a votare!
L’esempio della Corsica, della Catalogna o in passato dell’Irlanda (senza mai ammettere in alcuna modo la violenza) e con esse di tutte le nazioni senza stato incluse o già incluse in stati più grandi ce lo proverà sempre: I NOSTRI INTERESSI VALGONO in Italia esattamente quanto il numero dei voti sardi sul totale dei voti italiani, ossia MENO DEL 3%. Ci passeranno davanti quindi sempre e comunque quelli che rappresentano l’altro 97% e il disastro intorno a noi, non può che peggiorare in un sistema che procede spedito verso il FALLIMENTO.
Già partire con la pseudo domanda “Una forza politica (?)” si potrebbe considerarla derisione. Ma rispetto a quanto hai scritto…deridendo? Probabilmente non eri presente il 4 Febbraio a Nuoro, se lo fossi stata avresti capito quanto il progetto Autodeterminazione sia discontinuo, anche e sopratutto, culturalmente, rispetto alle classiche forze politiche. L’evento è stato dinamico e i temi son stati trattati nel merito, abbiamo visto e sentito TUTTI i candidati parlare, senza l’ombra offuscante del messia giunto oltremare o autoctono, ma probabilmente uno degli elementi più evidenti di discontinuità rispetto ai modi consueti delle campagne elettorali, è stato il non parlare, criticare e tantomeno deridere i cosidetti avversari. La frase : -“Non hanno forse capito che per nessuno dei partecipanti a questo processo la finalità è “eleggere” o “non eleggere”. L’obiettivo è iniziare a dire che il voto dei sardi è INDISPONIBILE per i partiti italiani e per le loro stampelle sarde”- ……..ad esempio, non è una derisione di nessuno, ma una risposta alla costante e continua disinformazione che si sta montando attorno ad un progetto che, se così poco rilevante, perchè si cerca di screditarlo di continuo? Ben altro si può dire di altre forze che, il 4 Febbraio stesso, sempre a Nuoro, hanno invitato a gran voce le persone a non votare il progetto Autodeterminazione, a quel punto si, deridendolo. Tranquilla, non dipsrare per i poveri sardi, se vuoi per i poveri italiani se ti va (contro i quali nessuno se la prende) sia chiaro, i sardi staranno più che bene se capiranno che la salvezza non è la sudditanza o subalternità, ma appunto l’Autodeterminazione.