(Per leggere l’articolo in italiano cliccare sulla bandierina in alto)
++ la versione in lingua sarda è in fase di elaborazione ++
(Per leggere l’articolo in italiano cliccare sulla bandierina in alto)
++ la versione in lingua sarda è in fase di elaborazione ++
Carlo Poddi says:
Giampaolo Pisu says:
IN SINTESI VALE A DIRE === KI SEMUS UNA COLONIA DIPENDENTE DAE s’italia.
Un problema centrale soprattutto da noi per la creazione di valore aggiunto, in un settore che deve diventare centrale nel rilancio dell’economia Sarda. = INVESTIRE SULL’INFORMAZIONE E CREARE UN FRONTE DI LIBERATZIONE NATZIONALE.
Il rischio per l’Italia è di perdere il controllo sul proprio settore alimentare e di conseguenza anche agricolo.
Davanti a questo trend positivo la domanda è: cosa fanno l’Italia è la Sardegna per difendere e sostenere la propria agricoltura e alleviarne i (tanti) problemi? = A NARRES KI SA SARDIGNA EST UNA REJONE PRO su stadu italianu.
La domanda di prodotti agricoli e agroalimentari italiani è in crescita all’estero, ma soffre terribilmente della concorrenza sleale di prodotti che imitano quelli prodotti lungo lo Stivale e nelle Isole. Sa CONCORRENZA SLEALE IN SARDIGNA EST sa dipendentzia a sas direttivas dde sa coldiretti, prima si liberaus mentzus est pro nois.
E la piccola Sardegna, che speranza può avere in questo mercato di giganti, se non investe in analisi, futuro e sinergie?
Sa Sardigna EST sa terra dde sos GIGANTE tuttaos dae su BASCARAMENE politicante servile a s’italia kia su postu dde pessare a sa Sardigna pessana a sos interessos issoro.