Ho letto con attenzione l’articolo di Omar Onnis pubblicato nei giorni scorsi sul blog SardegnaMondo e intitolato “Insidie di un nuovo percorso politico in Sardegna”.
Condivido quasi tutto, ma non ho compreso una frase: “… compresa la tanto invocata, a volte come azione di disturbo, Zona Franca”.
Forse Onnis non crede che la Zona Franca integrale potrebbe essere una soluzione?
Eppure si tratta di un diritto che ci viene negato dal 1948 (vedi Statuto Sardo, legge Costituzionale 26 febbraio 1948 n. 3 ) ed esiste un Decreto Legge del 1998 che istituisce Zone Franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano,Porto Torres, Portovesme, Arbatax e in altri porti e aree industriali a essi funzionalmente collegate o collegabili.
Io combatto e chiedo a tutti i Sardi di combattere per ottenerla, è un Diritto che ci viene negato da troppi anni.
Sono un Sardo che crede nella Zona Franca integrale e cerca di diffonderla il più possibile.
Lotto, perchè credo sia l’unica soluzione per la rinascita urgente della nostra Terra.
Con la libertà finanziaria e il benessere si potrebbe combattere con più tranquillità per l’indipendenza della Sardegna, e uscire da questa terribile crisi che sta spopolando i paesi e distruggendo tutte le nostre attività.
Sono uno dei moltissimi ZonaFranchista convinto, non sono uno che lo fa come azione di disturbo.
Non capisco perchè quasi tutto il variegato mondo dei movimenti e dei partiti indipendentisti o federalisti, difensori della lingua e dei Sardi, non parlano mai della Zona Franca, non esprimono mai il loro pensiero, e alle domande precise scivolano via, se si pensa che non vada bene o crei dei danni, informateci e diteci i danni che ci porterebbe in Sardegna una Zona Franca Integrale.
Sono certo che Omar Onnis potrà spiegare meglio.
io credo che gli indipendentisti si siano espressi abbondantemente in merito alla ZF, i Sardisti in primis che mossero a suo tempo i primi passi in merito. SNI in secundis che ha depositato un progetto di fiscalità di vantaggio articolata, studiata ad hoc per il territorio. Non è che non ne parliamo, siete voi che non sentite.
In domo mea soe mere dde ospitare, affittare, a praxeri e a conditziones meas.
Nau custu kere narres ki essende sa Sardigna una colonia (USA NATO) sutta controllu dde su gijuu dde roma, politicamente no ses mere dde NUDDA: Zonafrnca est una ennesima servitù controllada dae sos solitos PRENDIDORES ki detzidinti ite cunvenidi a issos. Prus kè zonafranca serbidi COESIONE e AUTODETERMINATZIONE dde unidade pro fai una fortza politica determinante, in pagas paragulas Indipendentzia pro essere VERU MERE e in pratica ses giai LIBERU dde detzidi in libertade su ki prus cumbenidi a su Populu Sardu.
Ottimo post e proposta: pensiamo anche alla contestuale zona a BUROCRAZIA ZERO e a CONTRIBUTI ZERO SUL LAVORO, perché altrimenti non abbiamo speranza di attirare reali e seri investimenti e con essa crescita per la nostra Isola!
Un consiglio: lasciate perdere gli intellettuali o sedicenti. Senza in alcun modo esprimere alcun giudizio su Onnis o simili (a loro modo con alti propositi e amore per la Sardegna), portano 1 voto (il loro) e tante condizioni, improduttive disquisizioni e incompatibilità (con conseguente segmentazione).
L’obiettivo non può che essere il 50% delle persone che oggi non votano (non hanno un padrone a cui hanno venduto il loro voto), molte delle quali disoccupate e comunque disgustate dal sistema attuale che li esclude e trae vantaggio dalla loro esclusione e dalla loro non partecipazione al voto (al decrescere del totale dei votanti, il gioco per chi difende una poltrona si fa più semplice).
La questione Zona Franca è la prova provata della confusione che regna in Sardegna sul proprio progetto di futuro.Se ne parla ancora nonostante il tempo trascorso inutilmente; nonostante le centinaia di delibere comunali e di quelle provinciali che ne chiesero da molto tempo l’istituzione,senza successo . Purtroppo anche questa vicenda dimostra la rassegnazione e l’arrendevolezza dei Sardi nonché la mancanza di unità anche negli obiettivi condivisi.
Ha ragione chi dice che se ne parla troppo poco della zona franca integrale. Innanzi tutto ne parlano troppo poco o inedia locali, i sindacati, i politici e gli stessi sardi.
La nostra realtà si commenta da sola. Stiamo affogato ma vogliamo solo aria del Gennargentu per poi mandare i nostri figli a respirare l’aria inquinata delle varie città straniere, italiane comprese. STANCO DI RIPETERE: ZONA FRANCA per i sardi in Sardegna e stanco di questa realtà è anche di chi ancora la commenta.