(Per leggere l’articolo in italiano cliccare sulla bandierina in alto e selezionare quella tricolore)
++ la versione in lingua sarda è in fase di elaborazione ++
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Carlo Poddi says:
Giampaolo Pisu says:
Anthony, noto un po di stanchezza nelle tue parole, forse anche delusione, vedere ancora noi Sardi disuniti, vedere gli indipendentisti ancora discutere per delle virgole, o per farci vedere le ragioni dei cosidetti leader. Io sono per l’indipendenza della nostra Terra, ma basta questa lotta interna tra di noi a chi è più bravo senza prendere nessuna decisione sul da farsi per uscire da questa tremenda crisi. Basta anche questa lotta sulla lingua Sarda ( io sono più indipendentisti perchè parlo e scrivo il Sardo molto meglio di te), io parlo perfettamente la lingua del mio paese, ma non so scriverla, ho molta difficoltà a capire esattamente lo scritto delle altre lingue ( vedi Bastianu), ma non per questo mi sento meno Sardo o meno indipendentista. Il tuo lavoro con Sardos è importantissimo, solo con la tua perseveranza si riuscirà ad avere una unica Bandiera che ci condurrà alla libertà della Sardegna. Mi dispiace che tanti Sardi, sembra che abbiano scoperto l’indipendentismo oggi, perchè lo ha detto un giornalista continentale, come se il lavoro di tanti anni degli indipendentisti Sardi non sia servito a niente. Anthony, sei una speranza per moltissimi Sardi, non ti stancare, non mollare. Saluti Shardana Bruno.
Ho un’unica perplessità riguardo l’indipendenza: io voglio l’indipendenza per difendere il territorio dagli abusi e dalle cattedrali nel deserto che vorrebbero imporci. Parlo ovviamente delle industrie velenose. Non sanno proporre altro che il rilancio della chimica e della siderurgia e metallurgia. Insomma, nuove Taranto e nuove Ottana.
Chi mi garantisce però che una volta ottenuta l’indipendenza, il governo sardo non faccia altrettanto e anche peggio, con la scusa che abbiamo bisogno di lavoro, di infrastrutture e trinta e baranta? In tal modo si distrugge il territorio con lo slogan Meres in domo nostra, per cui sono a casa mia e faccio quello che voglio, ergo faccio quello che NE voglio di casa mia, cioè sono padrone e distruttore anziché amministratore difensore e responsabile.
Il giogo della sottomissione è una pesante eredità. Finchè non acquisiremo la consapevolezza di essere un popolo con una propria identità che ha fatto storia, non saremo in grado di innalzare l’urlo della nostra libertà, senza “stranieri” a guidarci
Si predica l’ unità degli indipendentisti,
Ma si lavora ad escludendum ?
Basta votare bene alle elezioni regionali! Non ci sono segreti. Continuate a votare questi del PD e staremo sempre peggio. Votate Devias, che é in gamba! Con lui, con loro, ce la possiamo fare.
condivido il pensiero di bruno e alessandra
oh anthony, cantu mi praxit custa cosa ca ti ndi ses scidau Indipendentista me in su 2012.
no dhu sciu pueta, ma deu m’arregodu ca tui fiasta sempri impari cun cappellacci
oi oi..