(Per leggere l’articolo in italiano cliccare sulla bandierina in alto e selezionare quella tricolore)
++ la versione in lingua sarda è in fase di elaborazione ++
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Questi sono i risultati delle decisioni politiche Sarde che sono state tutte a sfavore dei comuni mortali vissuti nella più totale disinformazione. Tutti incluso le organizzazioni sindacali hanno sempre messo in primis il lavoro invece della salute e sistemi operativi innovativi. Le grandi imprese hanno sempre creato grandi problemi mai risolti.
Mi permetto di completare l’esaustiva ricostruzione.
La regione nel 2011 introduce nell’area i vincoli idrogeologici del Piano Fasce Fluviali, considerato che la laveria di Assemini si trova in riva al Fluminimannu. Qualsiasi ipotesi di riavvio degli impianti appare tecnicamente impossibile (vedi alluvioni del 1993, 1999, 2008 ecc. ecc.).
L’area inoltre è compresa all’interno del SIN Sulcis Iglesiente Guspinese e ogni possibile intervento è preordinato alla bonifica dei luoghi, mentre qui di bonifiche non se ne vede l’ombra.
Il PUC della giunta Puddu è approvato nel 2015 ma l’idea di parco fluviale viene da lontano.
Ecco, nonostante questo quadro, l’assessorato regionale all’industria, disattendendo la stessa regione, ha fatto pressioni sino a pochi mesi fa affinché l’amministrazione approvasse la riapertura della laveria, unica condizione che consentirebbe la riavvio della miniera di Silius.
Abbiamo a avuto ed abbiamo tutt’ ora una classe politica asservita, incompetente e ladra, pur di non perdere la seggiola per il loro interessi personali, hanno svenduto la Sardegna ai banditi continentali.