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++ la versione in sardo è in fase di elaborazione ++
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Sgombriamo un po il campo dalle bufale.
Che il solare termodinamico sia una “tecnologia strategicamente importante” su cui puntare per il territorio della Sardegna (ma anche dell;Italia…. o dell’intera Europa a Nord del 40-esimo parallello) ecco: QUESTA E’ UNA BUFALA.
Considerando poi lo stesso in abbinamento ad una sezione di elettrogenerazione con turbina a vapore a ciclo Rankine (con tutti gli spillamenti ed i cicli rigenerativi che volete….) ed un alternatore convenzionale, allora la BUFALA DIVENTA MEGASCOPICA.
Parlando fuor di metafore, si puo notare che abbiamo un solo territorio…. e permettere che lo stesso venga occupato da un impianto che, a fronte dell-ingentissimo ed esclusivo fabbisogno di risorse territoriali (e non solo) ha un rendimento medio di processo compreso nel campo 5 -7% corrisponde nient’altro che ad una SVENDITA FALLIMENTARE…
Del Presente ma al contempo del Futuro di questa terra e dei suoi abitanti.
Sono d’accordo con Gianluca Collu sul fatto che lo Stato ci voglia imporre le politiche energetiche, e che noi sardi siamo praticamente passivi , eccetto quei sardi che giustamente si oppongono al mega progetto di Gonnosfanadiga e territorio circostante. Ma io sono invece anche molto preoccupata da quei “piccoli mostri” di pale eoliche che silenziosamente stanno occupando e deturpando le nostre campagne, nell’indifferenza generale. Anche dietro queste pale eoliche mi pare ci siano grosse società che speculano sul nostro territorio e noi che facciamo? Silenzio rotto soltanto dal fischiare del vento che muove le pale …..
Il fine del referendum era proprio questo; imporre tutto dall’altro senza possibilità di contraddittorio. E’ andata male da quella parte, e ora provano con ogni mezzo a promuovere progetti deleteri per la Sardegna. Il tutto nel silenzio generale o senza repliche. Il più diffuso quotidiano regionale non ha in pratica preso posizione su questa faccenda, ma ricordo che in occasione del referendum c’era quello che sembrava un invito a votare sì. Il principale quotidiano regionale non dice (magari occupati a parlare di altro) che un recente decreto del governo ha, tra le altre cose, di fatto eliminato VIA e confronto con le popolazioni locali per quanto riguarda l’utilizzo degli airgun nell’area nord est della Sardegna (dove si trova il Santuario dei Cetacei) per la ricerca di idrocarburi. Come fatto notare da un altro commento, tutti questi “progetti” hanno un solo fine; svendita e distruzione del territorio. Il perché lo potete immaginare; un milione e mezzo di voti su sessanta milioni non contano niente; e quindi per lo stato italiano noi e la nostra terra possiamo anche crepare e levarci di torno. Purtroppo vige l’istituto dell’esproprio; sarebbe il caso di fare un referendum per eliminare tale stortura. Assurdo poi che di tanto in tanto si assista ad appelli a tutelare il comprato agricolo quando stato e regione, oltre a uccidere oltre 200 ettari di terreni fertili, stiano condannando alla disoccupazione le famiglie che vivono grazie al prodotto di quelle terre. Ho appreso del permesso alla Flumini Mannu ltd da questo blog; questo vuol dire che al sig, Cualbu e alla sua famiglia sono stati sottratti terreni che possedevano dal 1800. E nessuno ne ha parlato, a parte questo blog…che vergogna…
I progetti solo sulla carta, la realtà molto diversa. In Italia non esistono cose fatte bene e col rispetto. L’esempio viene dall’alto. Lunga vita al sig. Cualbu : “dovranno passare sul mio cadavere”.