Tre notizie nuove dal fronte del centrodestra, del quale avevamo parlato appena ieri.

1) Nel corso di una conferenza stampa in Consiglio, stamattina, i capigruppo hanno respinto l’ipotesi che martedì sia andato in scena una sorta di soccorso “azzurro” all’assessore alla Sanità Luigi Arru. In occasione della discussione della mozione di censura presentata dal PdS – a tutt’oggi formalmente in maggioranza, con un suo assessore (ancorché tecnico) ai Lavori Pubblici – Forza Italia e alleati avevano scelto di non partecipare al voto.

“Lo abbiamo fatto semplicemente perché riteniamo che la censura sia una misura troppo banda – ha chiarito la capogruppo Alessandra Zedda, contornata dai suoi colleghi degli altri partiti – quel che ci vuole è una mozione di sfiducia”.

Detto, fatto. Il centrodestra si prepara a presentarla, rimettendo il cerino tra le mani del partito di Maninchedda: “Se davvero sono scontenti delle mosse dei loro alleati in materia di sanità, e dell’assessore Arru in particolare, votino la nostra mozione e il gioco è fatto”.

Non sarà facile. E non sappiamo se il centrodestra sia pronto, esso stesso, a gestire le conseguenze politiche di un’eventuale sfiducia ad Arru. Perché le dimissioni di Pigliaru – nell’ipotesi da fantascienza che la mozione passasse – sarebbero a quel punto inevitabili, con conseguenti elezioni anticipate da svolgersi tra novembre e dicembre.

Il PdS non è pronto. O, almeno, non è ancora giunto a maturazione il suo progetto di Convergenza nazionale. A meno che il teorico appoggio alla mozione non possa preludere a un riavvicinamento all’attuale opposizione.

Ma non è pronto, soprattutto, il centrodestra, che non ha ancora un candidato alla Presidenza, un programma, una strategia, una coalizione dai contorni definiti.

Insomma, se dovessimo fare una previsione, Arru e Pigliaru potranno arrivare a scadenza naturale. E il centrodestra potrà dire di non aver fornito nessuna ciambella di salvataggio, ma di aver anzi provato un colpo di spalla in extremis, riportando Maninchedda e i suoi nell’alveo dei salvatori dell’assessore.

2) Tre colonne sul fondo di una pagina interna de La Nuova Sardegna dell’ottimo Antonio Di Rosa ci hanno oggi informato che il commissario regionale della Lega Eugenio Zoffilli è stato nominato coordinatore del tavolo del centrodestra. Significa che gli alleati riconoscono la golden share del partito di Salvini, certificata dai sondaggi recentemente effettuati nell’Isola?

E’ probabile. Anche se questo non deve indurre a pensare a un indebolimento di Cristian Salinas che, a quanto risulta al sottoscritto, resta solido nel suo rapporto con i vertici della Lega, a partire da Salvini e Giorgetti.

Anzi, le ultime mosse del senatore sardista (che ha stroncato sul nascere le voci sulla candidatura della magistrata bosana Ines Pisano e ha consentito la pubblicazione sullo spazio Facebook del PsdAz di un duro attacco a un alleato, per ora senza nome), impegnato ogni fine settimana in un tour sui territori, fanno presagire il fatto che il suo nome, Forza Italia permettendo, resta quello più accreditato per la candidatura a governatore.

Ugo Cappellacci, confermato da Berlusconi nel suo ruolo di coordinatore, dopo la mossa delle dimissioni finalizzate a far emergere una nuova classe dirigente (l’ex presidente della Regione avrebbe voluto al suo posto il giovane sindaco di Dolianova Ivan Piras, che nelle intenzioni avrebbe potuto essere proposto anche come candidato governatore), avrà il delicato ruolo di compattare le diverse anime di un partito che ha quasi dimezzato i suoi consensi ma che può sempre contare, sui territori, su candidati acchiappa-voti. Chi spera ancora nella candidatura di Salvatore Cicu (tra gli altri, il deputato Pietro Pittalis, la capogruppo Alessandra Zedda, il consigliere Antonello Peru) venderà cara la pelle, fino all’ultimo.

3) Una novità di non poco, nell’ambito del centrodestra, potrebbe arrivare dalla convention organizzata per sabato 22 dal consigliere regionale di Forza Italia Stefano Tunis. L’ex direttore dell’Agenzia regionale del lavoro è da sempre animatore dell’associazione culturale Sardegna2020, che ha promosso liste civiche in parecchie elezioni comunali del sud Sardegna. E che, conseguentemente, può contare su una nutrita schiera di amministratori locali.

Tunis ha dato appuntamento a tutti – con il sostegno palese del senatore Emilio Floris, a cui è da tempo molto vicino – per un incontro (che si dice sarà molto partecipato) programmato per sabato alle 1o, nella sala congressi della Fiera campionaria. Quella, per intenderci, in cui in passato hanno parlato Berlusconi e Renzi, quand’erano in voga.

C’è da aspettarsi qualche annuncio? Tunis dice che si parlerà, in maniera quasi interattiva e certamente moderna, di lavoro. Ma c’è chi giura sul fatto che potrebbe trattarsi di prove generali per la presentazione delle liste autonome di Sardegna2020, aperte soprattutto ad amministratori locali, o addirittura di una discesa in campo dello stesso consigliere regionale come candidato a presidente, che si porrebbe come l’uomo capace di allargare il perimetro della coalizione e di fungere da punto di equilibrio tra le varie anime del centrodestra.

Anche in questo caso, come per quelli dei due capoversi precedenti, non resta che aspettare per capire meglio.