Gli italiani hanno votato ma non si profila, neanche a distanza, una ipotesi di maggioranza e di governo.

Del resto non solo si sapeva già prima di andare al voto, ma è certo che a tale esito abbiano scientemente e malevolmente lavorato coloro che hanno proposto ed approvato la legge elettorale.

Mi amareggia e mi stupisce la tiritera del voto utile, inutile, sprecato.

A parte che tutti i voti sono uguali ed ugualmente importanti, come è detto nella nostra costituzione alla quale sarà necessario richiamarsi, ma il fatto è che se non c’è governabilità non è perché gli italiani hanno votato male, è perché PD e Forza Italia, consapevoli dell’imminente crollo della loro casa, scientificamente hanno perseguito questo obiettivo approvando il Rosatellum.

L’hanno fatto come per dire agli italiani “après nous, le déluge”, come se affermassero “o noi o nessuno”, senza alcun riguardo per il disastro in cui versa il paese.

Nel frattempo però, mentre va avanti lo squallido teatrino tattico post-voto, che a tutto guarda tranne che alla nostra disoccupazione, alla nostra precarietà, al bisogno di futuro per i nostri figli, non è che non ci sia nessuno che stia comandando e decidendo la direzione di marcia.

Eccome se c’è gente che manovra e tiene il filo del nostro destino.

C’è, ma non siamo noi, né coloro che il “popolo sovrano” ha eletto. Sono forze che stano sopra di noi, economiche e finanziarie, che agiscono ancor più indisturbate consolidando il drammatico primato dell’economia e della finanza sulla politica e, di conseguenza, sulla democrazia.

A chi spetta ora l’onere di proporre una via per tirarci fuori dal pantano? Spetta a coloro nelle mani dei quali la maggioranza degli italiani ha riposto fiducia e consenso.

E se è comprensibile, benché scorretto, l’atteggiamento di PD e di Forza Italia che in fondo stanno bene dove stanno, nel pantano che hanno creato pur di stare almeno un pochino in campo, trovo più incomprensibile l’atteggiamento tattico-attendistico dei 5 stelle che si limitano a dire “dialoghiamo con chiunque”.

Capisco la soddisfazione di chi, seduto sulla riva del fiume, sta vedendo passare il cadavere del suo nemico e si attarda a bearsi della sua vittoria, ma non è che ci sia tanto tempo da perdere. Chi ha preso tanti consensi e vuole dimostrare di essere all’altezza ha l’onere di una proposta. Una proposta precisa. E se questa venisse rifiutata ha l’onere di farne subito un’altra, sempre attraverso posizioni chiare e limpide che non vedo.

Proposte ed esiti sui quali i cittadini potranno valutare. Per i 5 stelle non è più ora di osservare cosa fanno gli altri, è ora di produrre idee, soluzioni, percorsi ad iniziare dalla aggregazione di una maggioranza che possa governare. Del resto ciò che si è verificato era largamente previsto.

Che il movimento avrebbe stravinto ma non sarebbe arrivato al 51% si sapeva, che il Pd sarebbe precipitato si sapeva, che le destre sarebbero cresciute si sapeva, che siamo in una repubblica parlamentare e che occorre fare alleanze in parlamento se non si ha il 51% si sapeva anche questo.

E quindi, lo dico a tutti, se vi sbrigate a dire cosa volete fare forse è meglio…. Qua giù ci sarebbe un disastro sul quale cercare di mettere mano.