Fermi tutti. Chicco Mentana (beninteso, il giornalista a mio avviso più autorevole del disgraziato panorama televisivo italiano) ha detto che si può fare.

E allora, se l’ha detto un italiano (http://www.youtg.net/v3/index.php/primo-piano/2852-sardegna-indipendente-mentana-ci-crede-in-italia-e-l-unica-regione-che-puo-diventarlo) – pure bravo e onesto – l’indipendenza della Sardegna è davvero possibile.

Tutti contenti. Tutti più possibilisti. Perché finchè lo dice qualcuno di noi, “ma dove vogliamo andare?”, “quello è un avventuriero”, “quello si deve sistemare” (come se il modo più facile di sistemarsi fosse quello dell’impegno in un campo fin qui sempre sconfitto e minoritario), “e le pensioni?”, “e allora la Lombardia?”.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

Il problema – di nuovo beninteso – non è Mentana. Il problema semmai siamo noi, che abbiamo sempre bisogno di un Lawrence che ci racconti chi siamo e come viviamo.

È la ben nota sindrome dell’approvazione, quella che i bambini sviluppano sin dalla nascita nei confronti degli adulti.

Resta difficile applicare una delle famose massime di Steve Jobs: “Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore”. Ben vengano i Mentana, meglio ancora se la loro voce si unisce a quella di una platea più consapevole e meno auto-razzista.