Pensare che il dibattito che si è scatenato dopo la chiusura al traffico della via Roma possa essere considerato un mini referendum fra chi è favorevole o contrario sarebbe decisamente sbagliato.

Quel che i cagliaritani vogliono è capire.

Capire innanzitutto se la decisione della Giunta comunale travestita da esperimento è organica a un progetto complessivo sullo sviluppo urbanistico della città;

Capire se il metodo fin qui attuato da Zedda di provare a vedere l’effetto che fa sia compatibile con la pazienza dei suoi concittadini che sembrerebbe finita;

Capire se la Cagliari che si prepara ad affrontare il futuro sia progressista o conservativa o, come pare desideri la maggioranza un po’ l’una e un po’ l’altra.

Il Sindaco è stato costretto dalle critiche a svelare parte delle sue idee che in sostanza prevedono una pedonalizzazione massiccia delle strade del centro storico a favore di una migliore, supposta, vivibilità ma in barba alle esigenze di chi è costretto ad usare l’automobile.

L’idea di una Piazza pedonale davanti al porto è suggestiva e nemmeno tanto peregrina.

Al momento però mancano alcuni presupposti fondamentali:
– Due corsie per senso di marcia non basteranno mai a far scorrere decentemente il traffico automobilistico anche se questo dovesse, come auspicabile, diminuire.
– Il lato portici di Via Roma non avrà mai le caratteristiche di una piazza a meno di interventi sul fondo stradale, sull’illuminazione pubblica, sull’arredo urbano. Così sarebbe sempre un ibrido, una strada in basolato coi tombini ad arco a bocca di marciapiede. Brutta.
– Le alternative alla circolazione che non passino da via Roma paiono inadeguate. In via Roma passano migliaia e migliaia di auto che sono canalizzate li dalle opere che sono state fatte per gli ingressi in città. Da un lato la statale 195 da Pula e Teulada e la strada a quattro corsie che porta da e verso la 130 e la 131 un volume consistente di traffico e, dall’altro lato il traffico, anch’esso imponente che giunge da Viale regina Margherita, Via XX settembre, Viale Bonaria, Viale Diaz e Viale Colombo.

Qualcosa come una dozzina di corsie che già oggi finiscono in 8 e che poi dovrebbero finire in quattro.

Progettare sottopassi e parcheggi è quindi assolutamente necessario a meno che non si intenda canalizzare il traffico all’interno del porto oppure rinchiudere la città dentro se stessa.

Fateci sapere, se potete.