Si chiama del “Barbiere” lo scacco matto che viene dato dopo poche mosse. In Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna questo scacco si chiama del “Pastore”, nei Paesi anglosassoni e scandinavi matto dello “Studioso”, in Russia matto del “Bambino” e in Polonia del “Calzolaio”.
Esiste poi un altro scacco matto che vince in due mosse, detto “dell’Imbecille”, in cui incappano i principianti, ma talvolta anche i professionisti, come è successo nella partita giocata tra Mayfield e Trinks nel 1959, in cui Mayfield aveva vinto avanzando con il nero i suoi pedoni F e G, dando il matto di “Donna” lungo la diagonale lasciata libera.
Nella partita che si sta giocando per la conquista di alcuni importantissimi Beni archeologici sardi tra Dario Franceschini (Ministo dei Beni e delle attività culturali e del turismo) e Pigliaru Francesco (Presidente della Regione Autonoma della Sardegna), il Franceschini, nella prima mossa del 19 luglio 2017, ha già lanciato il suo pedone sfondando la porta “aperta” per la conquista della Torre (di San Giovanni del Sinis), a cui sono legati il cavallo (l’Area archeologica di Tharros), l’alfiere (l’ipogeo di San Salvatore), i pedoni (necropoli di San Giovanni, i resti dell’Acquedotto Romano), e, infine, la regina (Monte Prama).
Unico problema di questa partita è che il Ministero non sta scommettendo niente se non qualche promessa di finanziamento sui beni sopra richiamati, mentre la Regione e il Comune di Cabras si stanno giocando tutto il Sinis fino a Milis.
Come? Con un semplice accordo per la promozione e valorizzazione di quest’area; accordo che in realtà nasconde la costituzione di una Fondazione che dovrà gestire tutti i seguenti beni (art. 5 dell’accordo): il Museo archeologico di Cabras, l’Area archeologica di Tharros con le relative necropoli, l’Ipogeo di San Salvatore, la Torre di San Giovanni e il sito di Monte Prama.
Tutti beni finora finanziati dalla Regione e in capo ai Comuni.
La proposta della costituzione di una Fondazione per gestire il museo di Cabras e il sito di Monte Prama era stata presentata dall’Associazione “Sardigna nostra” nel corso di una conferenza svoltasi a Cabras nel novembre scorso, ma con un preciso scopo: quello di togliere allo Stato la gestione di questi importanti siti archeologici. Come? Con una fondazione composta da membri appartenenti a: Regione Sardegna, Università di Cagliari e Sassari, Soprintendenze, Comuni e Personalità del mondo della cultura sarda.
Mentre ora si sta costituendo una fondazione che, se Franceschini vincerà la partita, sarà diretta dal suo Ministero.
La prima mossa di Francechini, riuscita, è stata pertanto quella di creare una fondazione in cui lui sia protagonista, mentre ora si attende la contromossa di Francesco che cercherà di portare la maggioranza dei componenti la fondazione con il presidente dalla sua parte. Credete che Francesco riuscirà nell’intento o farà la fine che ha fatto con l’accordo scellerato con lo Stato per ritirare i ricorsi presentati alla Corte Costituzionale costato ai Sardi milioni di euro?
Oppure pensate che Franceschini dopo aver dato in concessione nel 2014 lo scavo di Monte Prama agli Emiliani lasci tranquillamente che Francesco gestisca la fondazione?
In sintesi, riuscirà Franceschini a vincere la partita con uno scacco matto “dell’imbecille” in due mosse e portarsi via la regina di Monte Prama o sarà in grado Francesco di riportare la partita in parità con una contromossa che lasci in casa nostra il comando sulla fondazione?Franceschini
Non sono molto d’accordo, io vorrei che lavorassero per la fondazione i migliori archeologi e storici dell’arte, indipendentemente dalla loro “sardità”….
Far gestire tutto dalla Regione non è sinonimo di garanzia che tutto sia fatto al meglio, anzi……
Si,sono d’accordo che sarebbe meglio far lavorare i migliori archeologi,storici,etc….ma può benissimo essere la nostra Regione che gestisce e prende le decisioni politiche…se sono in grado a Roma lo saranno pure a Cagliari !
Se così avessero ragionato in Calabria i bronzi di Riace è quasi certo che oggi sarebberoi a Roma. c
he un mAggior numero di visitatori potrebbe vederli
Francamente penso che il problema vero consista nella scelta di persone preparate e capaci negli studi, nella ricerca e nell’organizzazione dei lavori relativi alla storia e alle opere di quanto tramandatoci dai nostri predecessori. In quanto alle fondazioni sia di stampo governativo che regionale ritengo siano solo una trovata furbesca per sistemare politici trombati o in attesa di future sistemazioni o alti funzionari da gratificare spesso non in grado di fare scelte oculate e obbiettive o dare direttive adeguate
Concordo pienamente: il problema sono le persone e la loro scelta (con quale merito occupano questo o quel ruolo). Com’è possibile che ci siano sempre le stesse persone (archeologi e funzionari) che in tutti questi anni hanno svilito (per non dire altro) gran parte del nostro immenso patrimonio archeologico? L’elenco è lunghissimo, ma se ne possono portare ad esempio ed in tema tanti di fatti (noti a tutti):
1. Mont’e Prama è stato saccheggiata per molto tempo anche e soprattutto dopo il ritrovamento “ufficiale” dei primi reperti
2. Le statue di Mont’e Prama sono rimaste decenni negli scantinati in maniera del tutto consapevole e voluta
3. Ancora oggi il sito di Mont’e Prama oltre ad essere mal protetto (sono riusciti a permettere il saccheggio di una tomba il giorno precedente a quello programmato e noto per l’apertura da parte degli archeologi!), è del tutto svilito e abbandonato per gran parte dell’anno (chiedete ai cinesi – e ciò dice tutto! – cosa hanno fanno e stanno facendo per valorizzare l’esercito di terracotta)
Una mia proposta, perché non si aprono un pò le finestre per fare entrare aria nuova, mandando via (sia inteso in maniera del tutto pacifica) i funzionari e archeologi che hanno mal amministrato in tutti questi decenni i tesori di cui la Sardegna è piena?
Ci saranno dei giovani archeologi con idee nuove, passione per la nostra terra e ricchissima storia e (si spera) capacità di mettere in discussione e cancellare i dogmi (ampiamente superati) elaborati da Lilliu e imposti in maniera sordo-cieca dai suoi accoliti?
Poiché come suggerisce Alberto il problema è la scelta (essendo le poltrone da sempre assegnate con logiche clientelari) si dia centralità ai risultati: posto l’obiettivo di scoprire (la sola Mont’e Prama è tutta da scavare!) e divulgare la grandiosa civiltà sarda capace di innsecare un processo virtuoso ancor oggi, nonché nuove opportunità di sviluppo economico, SI VALUTINO I RISULTATI rispetto a questo obiettivo per cacciare via, confermare o promuovere chi se ne occuperà!
Saluti