Le mobilitazioni popolari contro ecomostri e inceneritori ben sostenuti e difesi dal potere coloniale.
Le manifestazioni contro impianti termodinamici invasivi e contro il dilagare di sterili progetti energetici.
Il patrimonio comune di lotte contro l’occupazione militare e le industrie inquinanti.
Le campagne di sensibilizzazione e di denuncia su zone inquinate e mai bonificate.
Ma anche il signore che a gran voce gliene dice quattro, in spiaggia, alla turista cafona che assieme ai figli sotterra nella sabbia le scatolette di tonno dopo mangiato.
La signora che senza paura sgrida l’omone grande e grosso che lascia la spazzatura in pineta.
Il ragazzo che parte all’inseguimento per restituire alla famiglia di turisti le salviette che hanno appena buttato per strada, passando in paese, ricordandogli che i turisti sono benvenuti solo se rispettano il posto.
La Campagna di sensibilizzazione Làssami Neta…
Sono tutte cose che alcuni decenni fa sarebbero state piuttosto rare. Un tempo chiunque arrivasse in Sardegna faceva quello che voleva. Sporcava, inquinava, deturpava?
I Sardi non ne facevano conto o, addirittura, qualche volta imitavano.
Oggi c’è una diversa sensibilità che piano piano sta prendendo piede e che va diffondendosi in maniera capillare.
E’ una nuova concezione della Sardegna.
E’ la percezione che la Sardegna è la nostra casa, una casa che vogliamo che venga rispettata da tutti.
Non è soltanto rispetto per l’ambiente: è la rinascita della coscienza di sé come comunità.
E’ patriottismo.
Chi impara il rispetto di sé pretende che venga rispettata anche la sua casa.
Grazie.
La Giunta di Renato Soru, in tema ambientale, segnò un profondo cambio di percezione: PPR, campagna Sardegna Fatti Bella https://youtu.be/i3IXDQiT0BM,
la ripulitura delle carcasse di auto abbandonate nelle campagne…
Anche campagne come lassami neta sono un buon frutto di quelle virtuose politiche
C’è nell’aria una nuova consapevolezza. Infatti prima quasi chiunque venisse da oltre Tirreno pensava di potersi comportare a proprio piacimento senza che ci fossero obiezioni da parte nostra. Leggo però di commenti tutt’altro che sereni: attenti a non lasciarci andare a commenti o reazioni che nulla hanno a che vedere con la buona educazione e con l’intento di far capire a chi viene a visitare la nostra terra che i suoi comportamenti scorretti nuocciono a noi come ospitanti e a se stesso nella sua dignità di ospite.
L’educazione e il rispetto sono fattori imprescindibili ma credere che la questione sarda sia solo questo è uno dei motivi per cui chi indica certi modelli non abbia nient’altro da dire che fare il moralista.
Non saranno gli ambientalisti e gli anti qualcosa a salvare la Sardegna ma i suoi imprenditori e gli uomini migliori che vogliono farla crescere economicamente.
Gli ecoimperislisti e gli statalisti affini alla burocrazia parassitaria fanno la stessa cosa, soffocare i sardi e espropriarli le risorse per sopravvivere loro stessi.
bene il cambiamento, credo però che più che percezione si tratta di maggiore educazione ….
C’è ancora molto da lavorare su questo tema. Purtoppo vedo che nonostante i numeri sulla raccolta differenziata in Sardegna siano buoni, lo spargimento dei rifiuti nei territori comunali è diffuso e incontrastato. Anzi ravvedo una recrudescenza in materia. E non sono certo i turisti la causa ma l’inciviltà della nostra gente, stupida due volte perché deturpa l’ambiente e le tasse le paga lo stesso. Non vedo un gran d’affare da parte dei comuni in merito, e le segnalazioni cadono nel vuoto più assordante.
Dobbiamo far trovare tutto pulito all’emiro del Qatar….
Prestatemi i vostri occhiali! Con i miei, solo pochi giorni fa, percorrendo Isili-Cagliari, ho potuto vedere quanto noi sardi, prima di tutto, siamo maleducati in tema di ambiente; materassi, frigoriferi, gomme trattori e macchine e quant’altro non sono certo rifiuti di turisti. Le nostre bellissime campagne, inoltre, sono a dir poco indecorose, con vasche da bagno e brandine, plastiche di ogni tipo..e per “Pietas”, la chiudo qui. Partiamo da “io” poi noi e gli altri. Grazie.
Una domanda: ha mai pensato che i rifiuti li buttino proprio quelli che sono pagati (ovviamente con i soldi nostri di contribuenti) dagli enti per raccoglierli?
A pensar male …. si coglie un altro bell’effetto della spesa pubblica.
Saluti
Bravo Pierfranco, bell’articolo.
Questa identità e questo sentimento che stanno nascendo sono l’anticamera per qualcosa di più importante in cui tanti riponiamo speranza.
Penosetto il tentativo di cavalcare i lkes che il signore ha involontariamente raccolto su FB…E poi, i peggiori deturpatori della Sardegna sono i sardi, a partire dall’ultimo tentaivo della giunta regionale di ampliare le volumetrie a meno di trecento metri dalla riva
Notizia, falsa (ma lei lo sa benissimo) comunque oramai virale (Nomen omen). Complimenti, ha un futuro come politico!