È’ già da alcuni anni che, da sardo cittadino del mondo, ho preso coscienza e mi sono adagiato all’idea che forse anche la Sardegna potrebbe diventare una Nazione a se stante. Come è successo per Malta, per esempio, se vogliamo rimanere in un’isola nel Mediterraneo.
Prima era una ’colonia’ inglese, poi ha deciso di staccarsi e dopo un pò di sofferenza ha trovato i giusti equilibri per mantenersi bella, autosufficiente, con proprie risorse naturali e culturali. Pensate alla Sardegna, più grande, più bella, con più risorse naturali….
Avendo vissuto più della metà dei miei 58 anni all’estero, dai vent’anni in su, mi sono sfuggiti molti dei motivi che ci hanno finora castrato.
Dalle industrie chimiche finite male dopo averci inquinato, alla gran parte dei nostri territori ridotti a una succursale militare dello stato italiano e dei suoi alleati, alla mala politica di destra e di sinistra che per trent’anni ha pensato principalmente a succhiarci le risorse e ad ingrassare i portafogli dei politici di turno e dei loro amici corrotti.
Poco o nulla veramente è stato fatto a favore della Sardegna e dei suoi abitanti per un mantenimento dignitoso e duraturo nel rispetto dell’immenso patrimonio naturale di cui disponiam.
Qualche anno fa, trasferitomi dalle Hawaii a New York, ho avuto una sorta di crisi di coscienza e un senso di colpa per essermi disinteressato nell’ultimo lustro della promozione della Sardegna e delle sue battaglie per ridarle autonomia,autosufficenza, rispetto del territorio, valorizzazione dei nostri talenti naturali.
Non avendo altri strumenti per intervenire e per cercare di capire meglio io stesso la situazione, ho organizzato due mesi fa (in una mia veloce visita a Cagliari), un convegno-tavola rotonda a Radio X con personaggi importanti tra politici, giornalisti, artisti del mondo della sardità. Il titolo era
Sardegna: Nazione e Sardità.
Le tre domande che avevo rivolto ai graditi ospiti di quel convegno durato due ore e mezzo erano:
1) Sono pronti i sardi nel mondo e i residenti in Sardegna ad autogovernarsi e a staccarsi dal sistema politico italiano ?
2) Avrebbero risorse sufficienti per ‘mantenersi’ dignitosamente con turismo, cultura, agricoltura, energie rinnovabili o altre forme che volete suggerire ?
3) Quali passi bisognerebbe compiere per giungere ad una reale autonomia o addirittura alla formazione di un nuovo Stato ?
E’ stato un bellissimo convegno, con la sala affollata e gli interventi qualificati e appassionati.
Le articolate risposte degli amici ospiti mi hanno sorpreso nel primo punto e cioè sul fatto che la maggior parte dei sardi non sono pronti a un cambiamento, a una Sardegna Nazione.
Mentre le risorse per autogestirci e i passi costituzionali e legali per staccarci dall’Italia ci sarebbero, rimane una lunga (dicono) opera di culturizzazione e convincimento da effettuare verso il ‘sardo medio’ abituato alle prebende da Roma e all’incapacità di gare col proprio vicino di casa per il bene comune.
Su qualcosa di simile ero forse inconsciamente preparato, ma ciò che più mi ha sorpreso e quasi infastidito è stato il vedere che la maggior parte dei miei amici relatori quasi si vergognassero di dirsi sardisti o che loro stessi non fossero pronti ad accogliere una larga maggioranza tra tutti i partiti che si disconoscono dai partiti nazionali.
E invece no, mi vien voglia di urlare, come quando si giocava a pallone nel campetto: “Ultimo in porta !”. Non abbiamo più nulla da difendere di nostro, non abbiamo più nulla da accusare a chi come noi vuole l’indipendenza. Dobbiamo tutti giocare all’attacco. Dobbiamo concentrarci in un’unica coalizione che vuole vincere le prossime elezioni e avviare un autogoverno che si gestisce fiscalmente, moralmente e naturalmente. Se vogliamo cambiare qualcosa, dopo quasi settant’anni di finta autonomia.
L’ho già detto.
Sono nato italiano nel ’58 a Cagliari, sono diventato americano a 49 anni, vorrei essere solo sardo prima di cent’anni.
Deaicci ci fuliu su passaportu Italianu e puru cussu Ameriganu e m’agguantu scetti su Passaportu Sardu.
Io ci credo ancora e come me ci crede sempre più gente.
E allora, basta difendersi, basta discriminare o infamare chi non la pensa esattamente come noi tra gli indipendentisti-sovranisti-sardisti.
Semmai chi ha avuto o ha un rilevante passato politico, può mettere a servizio la propria esperienza e la propria forza propositiva in uno dei partiti della coalizione appoggiando un nuovo governatore che ci guidi all’indipendenza.
Giochiamo tutti in attacco, tutti alla carica, perchè un terzo polo possa superare le altre due coalizioni di centro-destra e centro-sinistra e iniziare veramente a governare per il bene della Sardegna.
Il prossimo incontro tavola-rotonda che organizzo è Lunedi 12 Giugno dalle 20,00 alle 21,30 presso la sede dell’Aquila in Viale Colombo a Cagliari, ospiti della Associazione “Riprendiamoci la Sardegna”.
Tra gli altri ho invitato Mario Puddu sindaco di Assemini, Andrea Caruso ed Enrico Napoleone del Canton Marittimo e Claudia Zuncheddu, mi auguro prossimo ministro della Sanità dello Stato Sardegna.
Aloha & a si biri.
Cussos ospistes tuos non si sunt abisos chi sa gente sarda los at sorpassados dae tempus meda e chi si la pensant gai non sunt prus adatos a guidare su nou, sunt crèschidos in s’autonomismu e in cue morint. Àteros tempos sunt sos chi semus bivende, chie non los cumprendet sigat si resesset ma non frenet e no iscoret sos chi creent chi mai che a oe sa Sardigna est istada a curtzu a sa libertade. S’ocasione nos la dat s’istòria e si narat Europa. In cussa mesa comente sas chistiones tra istados chi prima si risolviant in sos campos de batalla e in sas trintzeas e oe si risolvent in tundu a una mesa a sa matessi manera pedimus e est possìbile risolvere sas chistione tra istados-natzione dominadores e natziones chene istadu dominadas. S’ùrtima operatzione collaboratzionista, cussa de Maninchedda e de su PdS at fallidu comente totu sos autonomismos praticados prima e nudda de bonu podet bennere dae su populismu italianu, ca comente at resu evidente sa votatzione, in sa camera, de sa lege pro imponnere a su Veneto sa lege eletorale istatale, ue 5 stelle at apogiadu, intro cada populismu b’at centralismu e imperialismu. Faghide bona arresonada sa die 12 de lampadas, bogade-ne bonu profetu.
Ja fit hora ki personas ilustres e aculturadas cumente Entony Muroni si interesede a fraigare un istadu cun sabiesa e criteriu. Eu puru fintzas a d’ eris cun documentos italianos, oe documentos hispanyolos e ispero dae crasa cus su pasaporte de Sardinya.
Fintzas a sa republica de Sardinya
Oh bastianu e basta chi se Si sempri murrungiendi…e tui Ita a fatu de bellu pro sa sardigna?
Per poter diventare nazione prima dobbiamo diventare Popolo,perché a parole lo siamo, ma nei fatti ognuno si preoccupa solo del suo orticello , e finché, questa situazione perdura non approdiamo da nessuna parte
Poitta no bennede ? Arresonaus inparis…
…est beru chi cussa dzente interbistada est atesu dae su mundu reale de ue est bivinde sa Sardinna,…Est totu dzente chi non at mai triballiadu a contu sou,ma suta mere,…po cussu non est bonu a si crobare cosa cun sas fortzas suas,…timent che.i sa frea su li mancare sa “”tita “” italiiidiiiota…Chie triballiat a contu sou,et est custrintu a si crobare cantu li bisondzat,cun sas solas fortzas sua,…cussu problema non si lu ponet,…ischit giai chi tocat a sas fortzas sanas a fagher caminare sa machina,,…non a sos parassitas chi dae nois cun malas maneras,bogant disonestamente cantu a issos bisondzat po si mantenner che”” caddos de istalla “”……
Unità ‘…unita’….unita’…
Chi ha voglia e forza confluisca nel movimento unico…e il primo passo sara’ quello di rispedire al mittente tutte le mire governative dei partiti italiani.
Non hanno mai funzionato no??
Servono nomi nuovi per nuove idee coraggiose idonee al piu’ grande esperimento di indipendenza e autodeteinazione della Storia Sarda !!
Certo … serve coraggio e molto !!!
Chi ci ha oltraggiato fino ad oggi lo ha fatto apertamente vantandosi di questa nostra mancanza .
Personalmente vedo in Sardos il punto dove far confluire le idee dei principali movimenti sardi di ispirazione indipendentista. Ora o mai piu’ !!
Spazziamo via l’immagine di un popolo malunito !!!!!