È una denuncia che ha del clamoroso quella che il sindaco di Assemini ha postato sul suo profilo Facebook.

“Sabato scorso mi è stato recapitato un plico contenente materiale fotografico – scrive, in lungo post, corredato da inquietanti fotografie -. Immagino purtroppo eloquenti che testimonierebbero, se gli accertamenti lo confermeranno, uno stato di pericoloso inquinamento che interesserebbe la Laveria di via Coghe, a pochi metri dal centro abitato di Assemini.
Come se non bastasse l’allarme sollevato dall’inchiesta Fluorsid di questi giorni.
Le fotografie ritraggono fusti di sostanze chimiche, acidi infiammabili, residui ferrosi e amianto interrati.
E’ un gesto che testimonia la crescente preoccupazione e aggiungerei anche il senso di ribellione a questo stato di cose che sta animando la nostra comunità.
Il fatto è gravissimo e ho immediatamente informato le autorità competenti. Per questo auspico che gli organi preposti dispongano immediate verifiche al fine di dare riscontro a questa segnalazione.

Da quando questa amministrazione si è insediata ha chiesto che la bonifica prevista per questo sito partisse quanto prima, ma per tutta risposta abbiamo avuto dalla Regione Sardegna, proprietaria degli impianti, esclusivamente la proposta della riapertura.
Noi abbiamo detto NO, abbiamo impedito il riavvio della produzione e lo ribadiamo con forza.
Se gli accertamenti, che ora più che mai consideriamo urgentissimi, proveranno il contenuto di queste fotografie mi sento di dire che il NO alla riapertura, era il minimo che si potesse fare e, nel caso, non ci basterà.
Chiederemmo subito di conoscere i veri responsabili di un simile disastro.
E lo faremmo in tutte le sedi opportune.
Gli asseminesi hanno il diritto di sapere al più presto se questa discarica di materiali pericolosi e inquinanti si trovi davvero nella Laveria e in caso affermativo di chi siano le responsabilità di questa ulteriore vergogna.
Vogliamo la bonifica di questo sito.
Vogliamo sapere cosa sono e cosa nascondono questi enormi cumuli a pochi metri dalle nostre case.
Basta tentennamenti
Basta complici silenzi.

(Le foto rappresentano in ordine: acidi infiammabili, amianto e residui ferrosi interrati, sacchetto di acido all’aria aperta e cumuli con fuoriuscite di acidi)