Quando ci sono inchieste penali di un certo rilievo, evito in genere di commentare i fatti specifici e mi auguro che la magistratura compia il proprio dovere fino in fondo perseguendo efficacemente i colpevoli.

Poi ci sono le considerazioni dell’uomo della strada che si chiede perchè vive in un Paese nel quale sono stati erogati milioni fondi pubblici per sostentare imprese inquinanti, a fronte di piccole realtà, che non beneficiano di un euro di contributo e vengono tartassate da controlli ed adempimenti. E che, spesso, sono costrette a chiudere perché non hanno le spalle abbastanza larghe per sopravvivere in questo mercato che tutto assicura furorchè la libera (e corretta) concorrenza.

Infine le responsabilità politiche, che non possono nacondersi dietro i tempi dei processi penali.

Se scoppia uno scandalo di tali dimensioni e vai su un sito istituzionale e leggi:

“L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna esercita in particolare funzioni di:
– controllo delle fonti di pressioni ambientali determinate dalle attività umane che, prelevando risorse ed interagendo con l’ambiente circostante, producono degli impatti sull’ambiente (scarichi, emissioni, rifiuti, sfruttamento del suolo, radiazioni, ecc.);
– monitoraggio dello stato dell’ambiente determinato dal livello di qualità delle diverse matrici (acqua, aria, suolo, ecc.);
– supporto tecnico alla pubblica amministrazione nel definire le risposte messe in atto per fronteggiare le pressioni e migliorare così lo stato dell’ambiente (Piani, progetti, ecc.).”

Non puoi che farti e rispondere pubblicamente a certe domande:

Ha funzionato tutto bene?

Sono stato in grado di tutelare la vita e la salute dei cittadini?

Ci sono dei responsabili e, nel caso, come possiamo fare per sostituirli?

È giusto che, anche tra 20 anni, all’interno di un’area merropolitana nel quale vivono (e si cibano) 1/4 degli abitanti della Sardegna e accanto ad una delle aree umide più importanti d”Europa per biodiversità, continuino ad operare tante industrie chimiche o petrolchimiche?

Quali sono le scelte che hanno fatto le regioni più evolute d’Europa in casi analoghi ?

Non so voi, ma io aspetto risposte.