I veterinari della Asl – dopo analisi e visite su capi infetti – avevano diagnosticato la fluorosi, una patologia che provoca la crescita a dismisura delle ossa e dei denti degli animali che non riescono più a cibarsi.

“Gli abitanti di Macchiareddu”, scrive Sardinia Post, riportando l’ordinanza del Gip, “avrebbero lamentato la presenza di polveri bianche nelle case, bruciore agli occhi e alle vie respiratorie. In alcuni casi anche “effetti nocivi sui figli minori”, pare continue polmoniti. Tra le altre contestazioni l’interramento e sversamento di fluorsilicati, fanghi acidi, amianto, oli, cloruro e lavorazione all’aperto di sostanze velenose”.

Se fosse tutto vero si tratterebbe dell’ennesima violenza perpetrata nei confronti della nostra terra da parte di capitani di ventura arrivati dal nord Italia nell’ultimo mezzo. Imprenditori arrivati più per prendere guadagni milionari che per dare un piccolo nugolo di buste paga.

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Quanti stipendi vale stuprare e avvelenare la Sardegna, condannarla a un futuro da Indastria sottraendole il suo diritto a vivere in armonia con i suoi abitanti?

E quante altre Fluorsid ci sono, tra Sarroch, Portovesme, Teulada, Quirra, Capo Frasca, Ottana, Porto Torres e Dio solo sa altrove?

E per quanto ancora dovremo sottostare al ricatto di pochi stipendi e degli scudi umani in cui gli operai e i lavoratori della Difesa (due facce della stessa medaglia del medesimo ricatto e del medesimo sottosviluppo) sono stati trasformati?

E per quanto ancora i cittadini sardi hanno intenzione di reggere il bordone alla classe politica sarda, prona al falso bipolarismo italiano?

Quando finalmente potremo sperare di guardare al futuro facendo scommesse nuove, scacciando gli avvelenatori della terra e i loro referenti politici?