(Pro lèghere s’artìculu in sardu pùnghere subra sa bandera in artu)

Silvio Podda, primario di chirurgia plastica cranio-facciale all’Ospedale di St. James a Paterson New Jersey (vicino all’aereoporto di Newark) è un sardo veramente speciale.

Quella qualità di sardi che ci rendono orgogliosi di conoscerlo o meglio ancora di essergli amico.
Perché Silvio aveva ed ha conservato una infinità di amici in Sardegna de giovuneddu e ne ha acquisito altrettanti quando ha lasciato la Sardegna un quarto di secolo fa per completare gli studi e iniziare la professione in America.

L’amore per la propria terra e per la propria lingua Silvio continua a coltivarlo giornalmente, sia tramite i social network sia ‘scappando’ a Villasimius due-tre settimane all’anno quando ha uno straccio di ferie.

Sono i suoi pochi giorni di ferie e la sua flebo di Sardinia prima di tornare nella grande mela, la vuol vivere con gusto senza segamentus de conca.
Una delle caratteristiche di Silvio, nell’ultimo decennio, è stata quella delle missioni in Africa e in Medio Oriente per assistere come medico volontario popolazioni afflitte dalle guerre o dalla miseria.

Li diffonde la sua opera nel mondo con impegno e professionalità, senza perdere ma valorizzando le caratteristiche più belle acquisite dai suoi genitori e dalla sua terra.

Silvio Podda, noto Silvietto è un apprezzatissimo professionista sardo-newyorkese, con una ventennale storia di studi e specializzazioni mediche strappate al destino di una famiglia con tradizioni latticino-casearie.

Dal Liceo Siotto all’Università di Medicina di Cagliari per poi fare il salto negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’90 e trasferire ad altre pivelle il suo ciuffo conquistatore.

Boston Children’s Hospital, Columbia University, New York Medical College, New York University School of Medicine Plastic Surgery e Miami Children’s Hospital dove ha completato l’ultima delle sue specializzazione nel 2006.

E’ molto ricercato nel suo campo.

Ha cuore e cervello superiori ai chirurghi tradizionali, tanto che, Emergency, almeno una volta all’anno lo ha nella top list per mandarlo un paio di settimane in missione in paesi in guerra dell’ Africa o del Medio Oriente.

In dieci giorni di ospedale da campo con assistenti e materiali locali incerti, deve ricucire o ricostruire facce, gambe e braccia di centinaia di persone dilaniate dalle bombe.

Lo fa con professionalità e dedizione aiutato dal suo spirito di adattabilità e le sei lingue che parla correttamente.

Il suo cuore rimane e ritorna a New York dove c’ è la sua casa, con una vista spaziale sul Central Park e i grattacieli di downtown. Li guarda la mattina presto dalla sua finestra all’ultimo piano del palazzo dove vive su Central Park West Avenue.

Un cafè e via in macchina, passato il Washington Bridge alle 7,30 è già in camice bianco pronto ad entrare in sala operatoria.

Ritorna dopo l’imbrunire, giusto in tempo per leggere qualche storiella e scambiare due affettuosità con i suoi bimbi Lorenzo e Federico mentre li mette a nanna.

Lorenzo e Federico, sono uno spettaccolo. Due gentlemen birichini, con precisione crucca della mamma e spirito avventuriero del babbo.

Ah, dimenticavo, oltre ai tanti nobili titoli come medico specializzato, Silvio ha anche quello non trascurabile di Presidente del Cagliari Club New York-New York.

Pensavo declinasse l’incarico quando gliel’ho proposto l’autunno scorso prima di trasferirmi a Miami.

E invece lui ha accettato e partecipa alle pichettate a Brooklyn e Manhattan o alla visione delle partite del Cagliari.

Quando il lavoro glielo consente, ci onora della sua presenza e la serata si accende.

Porta spesso Lorenzo e Federico bistiusu di rosso-blu con la vecchia maglia a striscia trasversale dell’anno dello scudetto.

Unu spassiu candu arribbara, con la sua energia travolgente. Intervalla le foto sul telefonino dei pazienti che ha riaggiustato negli ultimi giorni con le barzellette mezzo in casteddaio e mezzo in inglese.

Le racconta con la precisione e la passione che applica in tutto il resto della sua vita. So long Dr. Podda, sangue a lunga conservazione.Sard