(Per leggere l’intervento in sardo cliccare sulla bandierina in alto)

Quando si organizza una cosa come la Cunferèntzia Aberta de su Sardu, che avrà luogo a Nuoro nel corso della giornata di sabato prossimo, si impara per davvero che cos’è la Sardegna e come “non” funziona.

Il primo problema è la mancanza di fiducia reciproca. “Chi c’è dietro questa cosa che state organizzando?” è stata la domanda principe che mi è stata rivolta. Vecchia storia della frammentazione dei subalterni, avrebbe detto Antonio Gramsci.

La risposta è che dietro c’è solo l’associazione “Acordu”, parola che vuol dire “riunione” nel Sud e “accordo” nel Nord dell’Isola. Chi siamo? Alcuni di noi avevano alle spalle l’esperienza degli OST di Sardegna Possibile, e altri esperienze partecipative diverse.

Abbiamo studiato modelli e esperienze e ci siamo ispirati alla Open Conference, con qualche cambiamento che ci ha permesso di adattare questo modello alle nostre capacità organizzative, proprie di un gruppo minuscolo, e alla situazione del campo interessato al problema del sardo. Insomma, cercavamo un modo per organizzare un incontro proficuo per il sardo, e l’abbiamo trovato. Punto e basta, società civile pura e semplice.

Il secondo problema, molto pratico, è stato quello di trovare gente che sapesse scrivere in sardo per fare da segretario nei gruppi di lavoro o panels. Le persone sono impaurite e, anche quando sanno parlarlo, hanno timore a scriverlo per l’ansia che la regolazione ha iniettato anche nei sardoparlanti. In generale, però, il vero problema è che le persone non sanno scriverlo affatto e si tratta di un esito sorprendente, dopo tanti anni di politica linguistica, ma allo stesso tempo normale poiché la lingua sarda è negata strutturalmente dalla politica dello Stato italiano in Sardegna e a parlarla si rischia di passare da “grezzi”, ignoranti, cafoni o arretrati.

La situazione del sardo è veramente bruttissima, dunque. Per questa ragione noi abbiamo l’unica mira di creare con questa Cunferèntzia aberta un’agorà per il sardo, un posto in cui tutti si sentano a casa loro. Poiché il sardo è un bene comune e una grande ricchezza, appartiene a tutti, e tutti se ne devono sentire responsabili, anche coloro che non lo parlano più.

Ma il sardo è anche fonte di diritti, prima di tutti quello alla parità linguistica. La parità ci rigurda, e come un diritto affermato nella Carta Europea delle Lingue, ratificata in tutti i paesi europei, eccetto l’Italia. Il diritto alla parità è maggiore della “tutela”, istituzione tutta italiana che va bene per i piccini o i minorati, non per gli esseri umani normali, uomini e donne adulte che sono uguali in diritti, anche linguistici.

Il terzo problema riguarda la comprensione della natura della cunferèntzia, che non è un “convegno” normale, ma un posto in cui tutti saranno protagonisti. Il primo aspetto da sottolineare è l’assenza del palco, il fatto che tutti siano chiamati a lavorare e partecipare, e non solo ad ascoltare: abbiamo tentato di introdurre una modalità organizzativa nuova nella convegnistica della lingua sarda, ispirata alle conference internazionali piuttosto che al convegno italiano tipico.

Il secondo aspetto riguarda il fatto che ognuno deve scegliere un gruppo di lavoro, secondo il proprio interesse e la propria competenza. Nei gruppi i partecipanti troveranno un sostegno alla discussione, un facilitatore che farà di tutto per spingere verso una conclusione produttiva, o almeno a formalizzare un tema in modo che sia affrontato in tutti gli aspetti. Il facilitatore modererà la discussione in modo da assicurare a tutti di esprimersi su un piano di parità.

Vi saranno inoltre momenti di pausa, e duo interventi pubblici (keynote speeches) di specialisti di politica linguistica. La maggior parte dei lavori però si svolgerà all’interno di gruppi di lavoro, che abbiamo chiamato “panel”.

Allora, vi aspettiamo! È possibile registrarvi per la CAS 2017 nella stessa giornata di sabato all’Ex Mé di Nuoro. Le plenarie saranno pubblico, per entrare bisogna registrarsi in qualche panel, ma sarà possibile farlo nella stessa giornata di sabato. Per ogni altra notizia o informazione, è meglio seguire il sito www.acordu.eu.