(Per leggere l’articolo in sardo cliccare sulla bandierina in alto)

Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci – supportato dal “tricepresidente” Paolo Maninchedda – annuncia solennemente che per la prima volta le accise sull’energia elettrica e sul gas (i 9/10 del totale di quel capitolo) saranno incassate direttamente dalla Regione.

E, forte di questo successo, rivendica un grande successo autonomistico per la Giunta di centrosinistra.

Dall’altra parte l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci – che per primo aveva accusato la Regione di una nuova battuta d’arresto su questo tema – dopo essere stato smentito, rilancia producendo dei documenti.

A suo avviso si dimostrerebbe che fino al 2016 la Regione ha sempre incassato quelle accise in maniera diretta (e, dunque, se anche il dato fosse confermato non ci sarebbe nessun successo di Paci/Maninchedda) e che, anzi, in spregio agli annunci, dal primo gennaio 2017 quegli incassi passerebbero per Roma prima di tornare in Sardegna.

Ora, siccome le versioni sono incompatibili, uno tra Paci e Cappellacci sta truccando le carte e dicendo una bugia ai sardi.

Chi dei due venisse scoperto – e credo che molto presto il nodo arriverà al pettine (e il sottoscritto un’idea se l’è fatta) – dovrebbe assumerne l’immediata conseguenza. In un Paese serio si farebbe così.