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«Per meglio, meglio; per peggio, meglio così» ci diceva babbo la notte del 31 dicembre quando stava per entrare il nuovo anno ed eravamo seduti intorno al tavolo apparecchiato.

Più o meno come faceva allo stesso modo il “padre” politico della Repubblica italiana quando in televisione annunciava un nuovo anno carico di speranze.

Da parecchi anni a questa parte, però, io seguo a fare gli stessi auguri con lo stesso detto alla mia famiglia, ma con qualche dubbio che si possa avverare, poiché dalla televisione il “padre” politico della Repubblica italiana ci dice che dobbiamo seguire a fare sacrifici e che per il nuovo anno le aspettative non sono buone.

Eppure, dal momento che paghiamo di tasse sacrificando la maggior parte del nostro lavoro, qualcuno sta festeggiando con i nostri soldi in tavoli ben apparecchiati. Chi sarà?

Sta festeggiando prima di tutto il nuovo Governo Gentiloni la cui maggioranza dei componenti è ritornata a sedere nella stessa poltrona chi aveva lasciato qualche giorno prima. Stanno festeggiando i vice ministri e sottosegretari che hanno occupato le poltroncine ma che sperano un giorno o l’altro di sedere in quelle più grandi.

Stanno festeggiando tutti quei portaborse che seguono a mangiare dallo stesso tavolo dei ministri, vice ministri e sottosegretari. Se andiamo a vedere chi sono i festeggianti, non impieghiamo molto a capire che la maggior parte di loro viene dal quel potere che in Toscana, Emilia Romagna e, via di seguito, nelle altre regioni ricche hanno votato a favore del Referendum per la riforma costituzionale.

Sarà un caso?

Stanno stappando bottiglioni di champagne per il nuovo anno anche gli azionisti e i “risparmiatori” di quelle banche a cui il Governo ha messo a disposizione 20 miliardi di euro di nuovo debito pubblico per tutelarle.

Un mucchio di quattrini così grande che facciamo fatica a quantificare, ma che con un breve raffronto possiamo comparare a tre bilanci della Regione Sardegna, che quest’anno ha presentato una finanziaria di poco più di 7 miliardi di euro.

Se andiamo a vedere chi sono queste banche apparecchiate di tutti questi soldi, non impieghiamo molto a comprendere che hanno sede in quelle regioni ricche che hanno votato a favore della riforma costituzionale, dove sono residenti la maggior parte dei ministri, vice ministri e sottosegretari.

Sarà un caso?

Qualche bottiglietta la stanno stappando anche qui in Sardegna quelli che hanno ricevuto gli incarichi pubblici per governare gli enti che dipendono dalla Regione Autonoma della Sardegna. “Capoccioni” che sono stati nominati da quelli che oggi ci governano e che sono legati a quei ministri, vice ministri e sottosegretari delle regioni ricche, che hanno dato i soldi alle banche e che hanno votato a favore della riforma costituzionale. Sembra uno sciogli-lingua, ma i conti tornano. In poche parole, io faccio parte di quel 73% dei Sardi che ha votato contro la riforma costituzionale, che non ha ricevuto soldi dalla banche, che non è stato nominato da quelli che ci governano e che sono legati a ministri, vice ministri e sottosegretari delle regioni ricche.

E se in questo 2017 provassimo a capovolgere o a fare un nuovo sciogli-lingua? Vale a dire: se noi facciamo parte di quel 73% dei Sardi che hanno votato contro la riforma costituzionale, che non abbiamo ricevuto soldi dalle banche, che non facciamo parte di quelli chi oggi in Sardegna ci governano, che non siamo legati a ministri, vice ministri e sottosegretari delle regioni ricche, ma che siamo la maggioranza dei cittadini; perché pertanto non proviamo ad andare a governare senza fare nessuna alleanza con quelli che oggi ci governano e che sono legati a ministri, vice ministri e sottosegretari delle regioni ricche che danno i nostri soldi alle banche?

Be’, allora potremmo seguire a dire ai nostri familiari, con la probabilità che si avveri, «per meglio, meglio; per peggio, meglio così».

Benvenuto 2017.