Fritto misto del martedì mattina (primo giorno del Renzi-bis senza Renzi)

1) Ti accorgi di essere invecchiato quando realizzi che i calciatori di serie A, quelli a cui hai sempre guardato come adulti, sono ormai tutti molto più giovani di te.
Ma non solo: persino i ministri della Repubblica, quelli a cui hai sempre guardato come cariatidi, o sono più giovani di te o sono tuoi quasi coetanei.

2) Sono un esperto di voti inutili, dunque vi prego di astenervi dal chiedermi voti utili alle prossime elezioni politiche. Vi dico solo che la prima volta – nel 1992, ad Atri (Abruzzo) – votai per tradizione familiare, senza che mio padre nemmeno me lo chiedesse, per il Pri. La preferenza andò a uno sconosciuto Riva. Non vi devo spiegare il perché, credo.
Per abituarmi da subito a stare coi perdenti nel 1994 votai, invece, per Segni.

3) Ieri, dopo mesi, ho visto finalmente una bella partita nel nostro campionato di serie A. Complimenti a Roma e Milan.

4) A parità di sentimento e di campanelle, siete più simili a Renzi che bacia Gentiloni o a Letta che schifa, senza infingimenti, Renzi?

5) Il più politico tra i nuovi ministri è senz’altro Marco Minniti, neo responsabile degli Interni.
Dopo la scomparsa di Cossiga è stato lui a guidare la fondazione Icsa, il think tank che già nell’acronimo inglese (Intelligence culture and strategic analysis) si rifà alla tradizione anglosassone di riflessione di lungo respiro e “dietro le quinte”, contrapposta a una politica fatta di istantanee ed agitata dalla contesa bipolare.

6) Cossiga raccontava un gustoso retroscena riguardo alla nascita del primo governo D’Alema: “Massimo ci ripensò nottetempo. All’alba mi mandò Minniti a dirmi che gli avrebbero fatto pagare il fatto di essere arrivato a Palazzo Chigi senza passare per le urne. A Minniti risposi così: torna da lui e digli di non rompere i coglioni, altrimenti vado da lui e lo porto al Quirinale, dal presidente della Repubblica, a calci in culo”.