A Londra l’insalata si coltiva nei tunnel sotto il suolo, gli orti sui tetti sono ormai stati sorpassati da quelli verticali e presto non vedremo più i contadini con il naso all’insù a scrutare il cielo, ma fissi sullo smartphone a incrociare dati provenienti da satelliti e droni.

Storie di tecnologia agricola, una delle carte da giocare per prepararsi a un futuro efficiente, produttivo e sostenibile.

Il sito Oxygen 26, con il giornalista Nicola Ferrero, nei mesi scorsi ha raccolto sui siti internet delle società che stanno studiando le nuove frontiere dell’agricoltura “possibile” una decina di storie “futuribili”, future e persino già realtà.

Le proponiamo alla piccola comunità di lettori di questo blog, come stimolo al ragionamento e informazione.

Migliorare i pomodori
I pomodori dell’anno scorso erano brutti e per nulla saporiti? L’insalata non è neanche germogliata? La salvia e il rosmarino vi hanno abbandonato dopo poche settimane di vita? Forse il vostro terreno non era adatto a quel tipo di coltivazioni, forse avete bagnato troppo o troppo poco, oppure il problema era la luce. Per risolvere tutti questi inconvenienti, legati sia ai piccoli orti sia ai grandi appezzamenti, è nato Edyn, un sistema che permette di monitorare il suolo (e non solo).

È una sorta di sonda che si pianta nel terreno che vogliamo controllare: è alimentata da cellule fotovoltaiche e il suo lavoro è acquisire dati sull’umidità e la composizione del terreno, il livello di irraggiamento solare e il quantitativo di acqua presente.

Dopo aver raccolto queste informazioni, tramite un’app che dovrete installare sul vostro smartphone, Edyn sarà in grado di dirvi quali piante cresceranno meglio su quel tipo di terreno e qual è il momento migliore per seminare.

Il suo lavoro non termina con la semina, anzi: Edyn vi avvertirà se l’umidità del terreno scenderà sotto i livelli di soglia, saprà indicarvi quali fertilizzanti ecologici usare e vi potrà anche suggerire in quale posto è meglio piantare per ottenere l’illuminazione più efficace.

C’è anche la Edyn Water Valve che, se connessa al vostro impianto di irrigazione, permette di gestirlo al meglio e senza sprechi. Se il sensore percepisce pioggia (o se lo fanno le previsioni che la app consulta in automatico), la valvola si blocca, evitando di inzuppare inutilmente il vostro terreno.
(edyn.com)

PreDiVine, in vigna veritas
Anche il progetto PreDiVine (l’acronimo significa Predicting Diseases of Vine, “predire le malattie della vite”) si basa sull’attento monitoraggio da parte di sensori di un’area ben specifica.
Questa volta non si tratta del campo, ma della vigna. Il progetto è una start-up partita nel 2012 e portata avanti dalla Dolphin Engineering di Mauro Prevostini e Antonio Vincenzo Taddeo, due informatici che hanno deciso di sviluppare la loro idea nell’ambito del progetto Smart Vineyard, fondato dalla Commissione Svizzera per la Tecnologia e l’Innovazione.

Questo sistema è basato su una serie di sensori collegati in wireless che lavorano con algoritmi predittivi in grado di monitorare le condizioni microclimatiche della vigna, con lo scopo di predire, appunto, le malattie (o gli infestanti) che possono colpire la vite. Il sistema, per la precisione, fornisce previsioni riguardanti la cicalina della flavescenza dorata (Scaphoideus titanus), la plasmopara viticola e l’oidio.

I vantaggi di un monitoraggio del genere sono ovvi: il vignaiolo sa in anticipo dove e quando il parassita si può presentare e questo gli permette di allocare in maniera più efficace ed efficiente le risorse (umane e monetarie). Inoltre, ha un utile impatto sull’ambiente, perché i fitofarmaci vengono usati in caso di rischio malattia e non in maniera indiscriminata, e tutto ciò non può che aumentare la qualità dell’uvaggio.
(dolphin-engineering.ch)

(continua)