Non è stato il bel Cagliari dello scorso anno, né quello bello e impossibile di inizio stagione al Sant’Elia.

Eppure già come col Palermo i rossoblù magari non hanno convinto ma hanno vinto. Come le vere squadre, quando sono in difficoltà, sanno fare.

I tre punti con l’Udinese riportano a 12 le lunghezze di vantaggio sulla zona-salvezza: mai successo nell’ultimo decennio, a girone d’andata non ancora concluso.

E allora occorre accontentarsi e chiudere gli occhi? Sarebbe un grosso guaio. C’è più di qualcosa che non va. Agli infortuni di uomini chiave, che riducono le scelte a disposizione di Rastelli, si possono intravvedere problemi di gioco, di personalità, di condizione fisica.

Sono questioni innegabili e pure dobbiamo sforzarci di chiedervi: sono un problema o un’occasione? Se una squadra che da un mese e mezzo è in evidente difficoltà, da neopromossa, riesce comunque a essere nella parte sinistra della classifica, forse significa che può solo crescere.

C’è il tempo per recuperare gli infortunati, far crescere gioco, personalità e conduzione fisica. Forse il domani potrà essere ancora più bello.

L’importante è non accontentarsi e non nascondere le difficoltà. Ma, per favore, niente ridicoli processi.