Oggi siamo stati inguardabili. Per la terza volta nelle ultime quattro partite.
Dunque so che questo articolo non è quello che i tifosi più adirati si aspettano. Mi scuso, dunque, con i più critici.
D’accordo. Ne abbiamo preso 4 dalla Juventus, 5 dalla Fiorentina, 4 dalla Lazio e 5 dal Torino.
Ma siamo pur sempre nella parte sinistra della classifica, di gran lunga la miglior squadra tra le neo promosse e tra quelle che dovranno lottare per salvarsi.
Questo anche se Rastelli – ingiustamente bistrattato, nonostante i risultati generali parlino in suo favore – deve rinunciare ai lungo-infortunati Joao Pedro, Ionita, Diego Farias e Murru. Quattro titolari, a cui a lungo si sono aggiunti i degenti della scorsa stagione Dessena e Melchiorri.
Proprio questi ultimi due, con i loro rientri impreziositi da gol decisivi, hanno rappresentato due tra le pagine più belle dell’intero campionato.
Veniamo ora alle dolenti note, che non mancano.
Non siamo la Juventus, la Roma o il Napoli. E nemmeno il Milan, la Fiorentina e il Torino. Siamo il Cagliari e abbiamo un combinato disposto tra atteggiamento e qualità, relativamente alla fase difensiva, che ci espone a qualche figuraccia.
Credo che dovremo conviverci, rimanendo consci del fatto che – se questo aspetto non migliora (è altamente improbabile) – toccherà vincere parecchie partite al Sant’Elia contro le dirette concorrenti se non vogliamo correre il rischio di essere risucchiati indietro.
Per il momento, però, nervi saldi. Continuiamo a distendere la squadra. Nonostante la nuova delusione di stasera è sempre un grande Cagliari. Forza Casteddu.
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