Sapete qual è un esempio di informazione irresponsabile?

“Quasi nessuna delle vittime da coronavirus era immune da altre patologie, anzi la gran parte ne aveva due, tre o quattro”.

Cosa si vuole comunicare?

Che tanto dovevano morire lo stesso? Che il virus non è letale per i sani? Ed, ergo, instillare il dubbio se valga mai la pena bloccare le scuole, le imprese, la libertà, per un virus che tanto uccide solo gli ammalati?

Questo è un esempio di informazione delinquenziale.

Quante persone conoscete, dai quarant’anni in su, che sono perfettamente sane e non alle prese con una qualche patologia da tenere sotto controllo?

Ho un sacco di amici diabetici, talassemici, con problemi ai reni o al fegato, con disturbi metabolici, cardiologici o di pressione, alle prese con neoplasie o, comunque, per qualche ragione immunodepressi.

Non c’è motivo alcuno, in assenza di ulteriori agenti esterni, per considerare la loro vita in pericolo a breve. Anzi, quasi tutti loro arriveranno a raggiungere l’età media assegnata dalle statistiche.

Certo, qualche malato terminale non sarebbe comunque sfuggito al trapasso.

Ma di coronavirus si muore.

È, cioè, un agente esterno che – infettando i polmoni e creando una serie di complicazioni conseguenti -aggredisce in maniera irreversibile il sistema immunitario di chi già combatteva con altre patologie, sotto cura e non mortali.

Combatterò con ogni energia l’aberrazione di una comunicazione distorta, pigra, insensibile, irresponsabile e superficiale, che tratta i morti come statistiche e le persone come numeri.

Senza rispetto, senz’anima, senza cuore.