Cari sardi, causa referendum catalano – e affari della Grandi Navi Veloci col governo di Madrid – la vostra traversata Porto Torres-Genova sul traghetto Rhspdody, nonostante abbiate da tempo acquistato regolare biglietto, è rinviata a data da destinarsi.

Accade anche questo. Mentre aspettando il riconoscimento pieno dello status di insularità (tra tavoli, mozioni, ordini del giorno e proposte di referendum) la Sardegna muore, le compagnie aeree e di navigazione che gestiscono il traffico da e per l’isola continuano a fare il buono e il cattivo tempo.

E la Regione? Si costerna, si indigna e si impegna e poi getta la spugna. Non sappiamo ancora con quanta dignità.

Quanto accaduto oggi, con una comunicazione last minute recapitata da Gnv sui telefoni cellulari dei suoi clienti, ha dell’incredibile: “Caro cliente, Gnv le comunica che la partenza del 28/09/2017 sulla tratta Porto Torres-Genova è annullata. Per riprotezioni contatti il seguente numero”.

Un messaggio laconico, che si guarda bene dallo spiegare le ragioni dell’incredibile disservizio: la compagnia Grandi Navi Veloci ha deciso di affittare due dei suoi traghetti al governo spagnolo, con la finalità di ospitare gli agenti della Guardia Civil, di stanza nel porto di Barcellona in attesa di essere impiegati in ottica anti-referendum.

Una delle due navi – il Rhapsody, che può ospitare 2448 passeggeri – è proprio quella che avrebbe dovuto effettuare il servizio sulla tratta Porto Torres-Genova.

Non serve aggiungere altro. Sui trasporti, come su ogni altro asset fondamentale – la Sardegna resta terra di conquista e spettatrice di decisioni e strategie pensate da altri.

Sarà così fino a quando le istituzioni sarde non saranno guidate da una classe politica che ha come unica stella polare quella di tutelare gli interessi dei sardi a Roma e non quelli di Roma in Sardegna.