Il Coordinamentu pro su sardu ufitziale ha scritto una lettera appello al presidente del Consiglio dei Ministri per sollecitare la ratifica della Carta Europea delle Lingue bloccata nelle Camere da 17 anni.

L’associazione di esperti e militanti, attiva da diversi anni, sul fronte delle rivendicazioni di politica linguistica, protesta per questa inadempienza internazionale gravissima della Repubblica Italiana, e invita il premier Gentiloni a riprendere l’iniziativa parlamentare tramite la commissione Esteri.

La Carta, che una volta in vigore concederebbe più protezione alla lingua sarda e ad altre lingue fu approvata a dal Consiglio d’Europa a Strasburgo nel 1990. L’Italia ha firmato la carta il 27 giugno del 2000 ma non l’ha mai ratificata in Parlamento come previsto dai trattati internazionali. Una legge in materia di protezione delle minoranze linguistiche è stata approvata già nel 1999, ma da allora vari tentativi, ma nessun passo concreto. Intanto, nessun progresso significativo sul livello di protezione del sardo che vive dell’assistenzialismo regionale e del lavoro dei volontari del Coordinamentu.

Inutili e patetici – a parere del CSU -finora anche i tentativi della Giunta Pigliaru e della maggioranza che lo sostiene: in 3 anni e 100 giorni poco convincenti e tesi più a ricercare l’annuncio giornalistico che la concretezza. Tutto si è limitato nel 2015 a un ordine del giorno del Consiglio Regionale e a qualche gita a Roma con presunti esperti che non ha portato nessun risultato. Da allora più nulla.

L’interesse della politica si manifesta solo in occasione e del dibattito su leggi elettorali rivendicando collegi protetti come per i sud tirolesi e sloveni senza però curare i fondamentali di una minoranza linguistica: l’uso ufficiale effettivo della lingua, la tutela di rango costituzionale e la ratifica della Carta.

Ma se la nostra classe politica sarda -conclude pessimisticamente il CSU nella missiva al Premier – è così poco convinta di questa battaglia, da fare solo passi formali e di facciata, come farà a convincere Parlamento italiano a ratificare il internazionale della Carta?

Oltre all’Italia, non hanno ratificato la Carta anche altri due Stati dell’Europa Occidentale: Francia e Grecia.