Puntuale come un orologio del Congo belga, il presidente Pigliaru torna a farsi vivo dopo quattro giorni di silenzio, con un comunicato stampa.

Mentre c’è mezza Sardegna in subbuglio sulla questione ambientale legata all’allarme lanciato dalla Procura di Cagliari, lui su quello mantiene il silenzio e decide di esternare su un altro tema caldo: le servitù militari.

Qua il ritardo sarebbe – appunto – di quattro giorni rispetto al sit in organizzato da diverse associazioni di cittadini e partiti indipendentisti sotto il Consiglio regionale.

Ma, tranquilli, non ha fatto neanche questo. Non pago di essere assente sulla questione Santa Gilla/area vasta/Fluorsid, ha ignorato pure la manifestazione.

La sua risposta è non ai sardi ma al viceministro della Difesa Rossi che lo ha accusato (persino lui) di inerzia nella questione della ridefinizione delle servitù militari.

Questa volta la Presidenza si è prodotta in un lunare comunicato in cui rivendica “fermezza”, “risultati” e “determinazione”. Cose delle quali non si sono accorti i sardi e – cosa più grave per Pigliaru – nemmeno l’amato governo italiano.

Di Fluorsid ha invece – finalmente (o forse no) – parlato l’ineffabile assessora Spano, che si è prodotta in un lungo elenco di giustificazioni (“è un sito nazionale”, riferito all’Italia) e di operazioni svolte da organi regionali, non certo su indirizzo politico della Giunta.

Niente, non una parola, sulla gravità della situazione denunciata dalla Procura.

Sembra di essere su “Scherzi a parte”.