“Abbiamo una banca?”
Non esageriamo. “Al massimo abbiamo una Fondazione bancaria e una finanziaria leader nel settore dei leasing”.

Quasi una federazione democratica della finanza, considerata la nuova coincidenza astrale che ha portato l’ex presidente del Consiglio regionale (ed ex sindaco di Sassari) Giacomo Spissu sulla poltrona più alta di Sardaleasing.

Società, per inciso, partecipata da Bper, Fondazione di Sardegna e Sfirs.

L’ultima sua dichiarazione pubblica che ricordavo è quella contenuta in questo articolo (https://www.google.it/amp/lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2017/02/10/news/pd-l-area-cabras-fadda-non-decide-1.14857177/amp/), che lo colloca – tra virgolette – in un campo ben preciso della politica Sarda: portavoce dell’area Cabras/Fadda. Quella che da tempo si occupa di fare e disfare le maggioranze interne al Pd sardo e, di conseguenza, gli equilibri interni alla Giunta Pigliaru. Un’area, per essere chiari, a cui fanno riferimento gli assessori a Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu e ai Trasporti Massimo Deiana.

Chi è il Cabras che dà il nome a questa potentissima fazione del partito che oggi determina tutto quel che c’è da determinare in Sardegna? È proprio l’ex senatore, l’ex presidente della Regione che da alcuni anni guida – con la sua proverbiale abilità e arguzia – la Fondazione di Sardegna. Con tutto quel che ne consegue.

Dunque, per ricapitolare, al vertice di questa entità che ha l’ultima parola (anche in ragione degli equilibri interni che stanno mutando In Bper) sulla banca più capillarmente diffusa nella nostra Isola, e ora anche sulla società di leasing a essa collegata, ci sono i maggiorenti di una potente corrente di un partito politico. Una componente tuttora molto attiva nella gestione degli equilibri di oggi e di domani.

Posto che se tutto ciò accade, e alla luce del sole, dev’essere senz’altro lecito, la domanda che umilmente poniamo e lasciamo al dibattuto pubblico è: tutto ciò è giusto, opportuno, utile?

È realmente democratica e libera una società (non una federazione) in cui qualcuno indossa per un quarto d’ora i panni del leader politico di corrente a cui fanno riferimento attuali presidenti, futuribili presidenti, attuali assessori regionali e futuribili assessori regionali e per il quarto d’ora successivo il presidente di una Fondazione bancaria che ha voce in capitolo (di fatto, se non operativamente) sulla gestione di crediti e debiti del Banco di Sardegna e – soprattutto – sui fondi a disposizione della Fondazione stessa per eventi, ricerche e cultura?

Ed è realmente libera una società in cui il portavoce della stessa corrente viene issato ai vertici di una società finanziaria che decide, conosce, gestisce i contratti di leasing per decine di aziende sarde, alcune impegnate in settori che sono anche delicati per il controllo democratico?

La risposta vorremmo lasciarla alla società Sarda, nella speranza che su questo tema possa nascere realmente un dibattito libero e costruttivo, oggi totalmente assente.

Nel 2013, prima della nomina di Cabras alla Fondazione, nello stesso Pd si sviluppò una forte polemica (ricordo le critiche dei parlamentari Parisi e Melis così come quelle dell’attuale assessore comunale di Sassari Campus, che minacciò addirittura di strappare la tessera del partito), e l’allora consigliere sardista Giacomo Sanna arrivò a proporre l’istituzione di una commissione d’inchiesta.

Oggi il silenzio è assordante. La domanda è: perché?

Auguri di buon lavoro al presidente Spissu.